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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Gran Sicilia: “il contratto con Caltaqua e’ un atto di vendita dell’intera città”

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del gruppo Gran Sicilia sezione Giuseppe Corrao di Gela, sul tema della crisi idrica

“Non possiamo più accettare che un comunicato di Caltaqua possa sempre giustificare uno stillicidio per i gelesi. Su questi guasti si faccia chiarezza. La pessima gestione del servizio non può lasciare immobile la politica.

La disastrosa crisi Idrica che il nostro territorio si trova ad affrontare è diventata, come ogni cosa, oggetto di scontro politico in città, come se tutti si ritenessero non colpevoli e, addirittura, custodi di soluzioni che da quasi un ventennio non arrivano.

La popolazione è senz’acqua e provvede a proprie spese all’installazione di motorini e all’acquisto di autobotti, mentre il Gestore, Caltaqua, con cadenza quasi quotidiana, nel migliore dei casi una o due volte a settimana, comunica guasti ed interruzioni al servizio di fornitura.

Comunicazioni sulle quali intendiamo vederci chiaro. La gestione della rete, dei guasti, della mancanza di manutenzioni non può pagarla il cittadino. E i gelesi vogliono innanzitutto chiarezza e trasparenza. Perché nel frattempo è partito un odioso gioco allo scaricabarile che agli utenti interessa poco.

Questa storia va avanti da anni e queste continue interruzioni, sono evidentemente frutto di cattiva gestione e programmazione, mancate manutenzioni, soldi spesi male, interventi sbagliati, superficialità. Tutte cose che in qualunque ambito della vita quotidiana avrebbero da tempo portato alla interruzione dei rapporti con richieste di risarcimento per danni procurati. Ma la protezione politica di cui gode tutto l’indotto delle acque, dal fornitore monopolista Sicilacque (partecipata della Regione) al gestore territoriale Caltaqua, all’ATI, che non sappiamo quante volte si sia riunita in un momento di forte crisi, ma anche ai consorzi di Bonifica, veri e propri postifici regionali, che dovrebbero occuparsi di gestione delle risorse idriche nelle campagne, consente ai soggetti inadempienti di continuare ad essere inadempienti facendo gravare tutto il peso, economico e sociale, sulle famiglie.
Acqua di dubbia qualità, inutilizzata dai Gelesi per scopi alimentari e spesso per igiene personale, fornita ad intervalli variabili, città sventrata da cantieri interminabili o “decorata” da reti di segnalazione che rimangono installate per mesi, perdite d’acqua lungo le strade, servizi di assistenza agli utenti e di pronto intervento totalmente inefficienti. Questa la realtà.
Però, come ci hanno detto quasi tutti durante la campagna elettorale, il contratto è BLINDATO. Intoccabile.
Un contratto intoccabile malgrado tutto quello che si riscontra non è un contratto. E’ un atto di vendita incondizionata dell’intera città a Caltaqua.

Padroni. Prima il padrone unico era Eni. Adesso nuove multinazionali hanno preso possesso della città e degli abitanti. E in entrambi i casi la politica si prostra. O, forse, è parte della squadra dei padroni. Siamo stanchi del disservizio ed infastiditi dagli assurdi comunicati.
Noi riteniamo illegale, illegittima, immorale questa gestione, questa situazione e persino l’azione amministrativa di questi 20 anni a tutti i livelli: Comune, Provincia, Regione e ATI, organismo improduttivo che andrebbe commissariato.
Noi siamo per la risoluzione del contratto e a favore di una azione legale per chiedere risarcimento ai cittadini Gelesi e per la gestione pubblica del servizio. Chiediamo all’Ati di prendere atto dei numerosi inadempimenti e di procedere, come norma prevede, al passaggio ad una gestione consortile, con tariffe più adeguate, quindi più basse, e all’avvio di ogni azione legale che porti ad un equo risarcimento per il territorio. E chiediamo al Sindaco di prendere una posizione chiara.

Siamo sempre pronti ad appoggiare tutti quelli che agiscono per il bene della città. Ma ci sentiamo assolutamente liberi di lottare contro chi, fra il popolo Gelese e un suo nemico, sceglie di sedersi al tavolo col nemico. Seguirà esposto alla procura. E anche ad altri organismi perchè “𝙇’𝘼𝙨𝙨𝙚𝙢𝙗𝙡𝙚𝙖 𝙂𝙚𝙣𝙚𝙧𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙉𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙐𝙣𝙞𝙩𝙚 𝙝𝙖 𝙖𝙙𝙤𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙡𝙖 𝘿𝙞𝙘𝙝𝙞𝙖𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝘼/𝟲𝟰/𝙇. 𝟲𝟯 𝙘𝙝𝙚 𝙧𝙞𝙘𝙤𝙣𝙨𝙤𝙘𝙚 𝙡’𝙖𝙘𝙘𝙚𝙨𝙨𝙤 𝙖𝙡𝙡’𝙖𝙘𝙦𝙪𝙖 𝙥𝙤𝙩𝙖𝙗𝙞𝙡𝙚 𝙥𝙪𝙡𝙞𝙩𝙖, 𝙨𝙞𝙘𝙪𝙧𝙖 𝙚 𝙞𝙜𝙞𝙚𝙣𝙞𝙘𝙖 𝙪𝙣 𝙙𝙞𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤 𝙪𝙢𝙖𝙣𝙤 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙣𝙯𝙞𝙖𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙞𝙡 𝙥𝙞𝙚𝙣𝙤 𝙜𝙤𝙙𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙫𝙞𝙩𝙖 𝙚 𝙙𝙚𝙜𝙡𝙞 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙞 𝙙𝙞𝙧𝙞𝙩𝙩𝙞 𝙪𝙢𝙖𝙣𝙞.”

Sta circolando sul web una petizione per mandare via Caltaqua. Non sappiamo cosa porterà, conoscendo ormai bene la controparte, ma invitiamo a firmarla.

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Flash news

Mostra itinerante su Paolo Orsi non fa tappa a Gela

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Dal circolo gelese del Pli, riceviamo e

La notizia della inaugurazione della mostra itinerante in memoria di Paolo Orsi,induce sconcerto nell’ambiente culturale gelese, dimostrando ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, che non sono solo le somme per gli eventi( 300 mila euro) deliberati da una scellerata scelta del governo regionale  a guida centrodestra,  a determinare la cultura nella nostra citta.

E’ di ieri la notizia che si rendera’ onore ad un illustre “figlio” di Gela, a cui e’ anche dedicata una via nella nostra Citta’, al palazzo Moncada di Caltanissetta una mostra itinerante nel novantesimo anniversario della morte dell’eminente archeologo che, grazie al suo indefesso lavoro organizzativo e di studio, portò alla luce millenarie scoperte archeologiche.

Siamo stati indotti dal coordinatore della nostra sezione dott. Incardona, a prendere visione di una pubblicazione di quasi 900 pagine nella disponibilità della biblioteca personale del Preside Argento, dal titolo ” Gela – Scavi dal 1900-1905″ ad opera proprio di Paolo Orsi, per valutare l’immenso studio dell’Illustre Archeologo riguardante la nostra Citta’.

Venire a sapere che la mostra itinerante ” Paolo Orsi da Akragas a Zancle” toccherà cittadine come Misterbianco,Giarre e Riposto, Lentini e Carlentini, Mazzarino Randazzo etc….. ma anche grossi centri come Messina,Ragusa, Catania, Enna  e Siracusa ad esclusione di Gela, pone una serie di interrogativi e sulla politica di un’ mministrazione sicuramente mediocre  e di una  scelta di qualche mese fa, di un direttore artistico che probabilmente si occupera’ di pane e balletti vari.Ci affidiamo alla benevolenza dell’assessore alla cultura della nostra città e in aggiunta anche all’assessore agli eventi, per protestare con veemenza per  la scelta dell’associazione ” SiciliAntica”.

La considerazione che si ha della nostra città deriva dal tutto chiuso che riguarda i siti archeologici, dalla proibizione ai rappresentanti dei quartieri, di potere prendere visione e contezza dello stato dei lavori dei due musei da parte di una soprintendenza sicuramente non amica della nostra città, dalla data indeterminata dell’apertura degli stessi.

Abbiano i nostri amministratori un moto di orgoglio e richiedano con urgenza un incontro all’assessore regionale alla cultura per evitare che vengano ancora presi in giro su un argomento vitale per la nostra economia.Altro Roylates e Fua

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Estate senza mare per i disabili: il caso diventa nazionale

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Roma – Anche quest’anno, estate senza mare per i disabili di Gela. E interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, sulla inaccessibilità delle spiagge di Gela per le persone con disabilità.

Esprime in una nota la sua preoccupazione per una condizione che, oltre a compromettere l’inclusione, rappresenta una grave violazione del diritto alla partecipazione piena alla vita sociale e ricreativa.Non è più tollerabile che il principio di pari opportunità, sancito dalla nostra Costituzione e da normative internazionali vincolanti, venga vanificato da ritardi burocratici, inadempienze amministrative o inerzie logistiche.

“Il caso di Gela, emblema di una prassi purtroppo non isolata nel nostro Paese, ci interroga su una questione centrale – scrive il presidente Tomano Pesavento – quanto vale, nel concreto, la dignità di ogni cittadino?Che un diritto così elementare come l’accesso al mare debba ancora oggi scontrarsi con barriere fisiche e amministrative, nonostante la disponibilità di fondi e strutture già pronte all’installazione, è un segnale di allarme.

A rendere ancora più amara la situazione è la consapevolezza che l’intervento necessario – l’apposizione di passerelle già presenti nei depositi comunali – non richieda né sforzi straordinari né risorse aggiuntive, ma solo la volontà politica e amministrativa di procedere in tempi certi.Nel ribadire la necessità di garantire la piena accessibilità degli spazi pubblici, il Coordinamento richiama il valore educativo dell’inclusione, non come gesto formale ma come espressione concreta di cittadinanza. Non si tratta di “agevolazioni”, ma del riconoscimento pieno dei diritti umani fondamentali.

Ogni giorno senza accessibilità è un giorno in cui viene negata l’eguaglianza sostanziale, che costituisce l’asse portante di una democrazia compiuta.Pertanto, si chiede con urgenza:al Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente, di rimuovere ogni ostacolo autorizzativo che ritardi l’intervento;al Comune di Gela e agli enti operativi competenti, di attivarsi immediatamente per il completamento dei percorsi accessibili;alle istituzioni scolastiche e culturali del territorio, di fare della promozione dei diritti un terreno concreto di educazione civica e sociale.

Il mare, come ogni bene comune, non può e non deve essere privilegio di pochi. L’estate non può iniziare davvero, se parte della cittadinanza è costretta a restarne spettatrice”.

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“Non si importino prodotti provenienti da Israele”

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Dal capogruppo del M5s Francesco Castellana riceviamo e pubblichiamo

Dopo la protesta di piazza occorre mettere in campo azioni concrete.
Dopo le bandiere della protesta necessitano piccole azioni quotidiane, con lo scopo rivoluzionario della concreta dimostranza.
A che serve gridare con un megafono se poi ricadiamo in una normalità stagnante?
A che serve presidiare luoghi sensibili per poi tornare alle quotidiane abitudini egoistiche e distaccate?
Come se l’attuale crisi planetarie non ci riguardasse da vicino.

E invece siamo così tanto prossimi e vicini allo stato di emergenza bellicista – vedi il Muos di Niscemi – da imporci una consapevole presa di posizione contro il delirio nichilista della guerra disumana

E allora cerchiamo di intervenire, nel nostro piccolo quotidiano, contro l’elemento fondamentale che fa ruotare il sistema capitalistico dell’emergenza e cioè i rapporti commerciali.

Chiedo infatti alle grandi realtà locali imprenditoriali di interrompere ogni rapporto commerciale con gli operatori economici Israeliani.

Chiedo a Bioraffineria di Gela e alle ditte dell’indotto di non importare e utilizzare prodotti aziendali provenienti da Israele.
Chiedo alla grande distribuzione alimentare locale di non vendere più prodotti alimentari provenienti da Israele e di distribuire, tra i tanti prodotti, la Gaza Cola i cui proventi ricavati sono destinati al sostegno di progetti umanitari, tra cui la ricostruzione dell’Ospedale Al Karama nel nord di Gaza

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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