Il sindaco in aula per discutere di ricattatori e poteri forti accusa tentativi di destabilizzazione del suo governo che sta operando bene ma non fa nomi.
Lascia intendere però che si tratta dell’opposizione e di pezzi della sua maggioranza.
Alias i consiglieri di Libera Mente che devono dire da che parte stanno, se sono maggioranza o opposizione.
Greco ha ritenuto strana e singolare la richiesta di una seduta monotematica avanzata dai due consiglieri di Libera Mente che però hanno replicato ricordando che la dialettica, il confronto sono la base della democrazia.Su poteri forti e consiglieri ricattatori era chiamato a riferire il sindaco in aula.
Nel primo caso ha rimandato alle relazioni Antimafia ben note. ” Mi sembra strano che qualcuno non sappia che Gela non è mai stata Portofino, Cortina d’Ampezzo” .Niente nomi: il consiglio non è un’aula di giustizia.
“Mi meraviglio che per le commissioni consilari è stato chiesto il voto segreto, io invece dovrei riferire in aula pubblicamente di nomi e cognomi” – ha detto Greco accusando i consiglieri di ingenuità.
Ma gli è stato contestato che lui le ha fatte pubblicamente certe dichiarazioni creando sospetto sociale, dando l’immagine di una politica bassa , o facendo temere rischi di scioglimento del consiglio per mafia.Greco non ha risposto.
Tra le righe ha accusato consiglieri indagati che vanno dal Prefetto ad accusarlo e Totò Scerra gli ha risposto rilanciando il caso delle assunzioni alla Srr e chi le ha suggerite. Chi sono i ricattatori?
Dal dibattito e dalle poche parole del sindaco è emerso che si tratterebbe di ricatti politici. I due consiglieri di Libera Mente , prima Casciana , poi Grisanti , gli hanno ricordato che è stato lui a contattarli e chiedere per tre volte l’ingresso in Giunta condizionato alle dimissioni di Grisanti dal consiglio per fare entrare un’altra persona. Il gruppo ha rifiutato ciò che non aveva mai chiesto. Grisanti ha posto l’accento sul fatto che siano state “violate le regole di ingaggio” che si è creato uno scontro interno insopportabile. E poi l’indice sul primo cittadino: o denuncia o evita certe esternazioni dal contenuto improvvido.