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I ribelli della maggioranza scrivono una lettera al sindaco

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Ci sono i consiglieri dei gruppi civici “Impegno comune”, “Liberamente” ed Una Buona idea, l’indipendente Saro Trainito e c’è pure il gruppo di Forza Italia: la maggioranza della maggioranza che governa la città è al momento in rotta con il sindaco Greco. Perché lui fa di testa sua, non informa gli alleati su chi fa salire sul carro. Perché non convoca da tempo una riunione di coalizione per questioni politiche e giorno dopo giorno sta snaturando quel patto che ha presentato agli elettori. E allora i suoi alleati, dopo aver fatto saltare per due volte la seduta consiliare, gli hanno scritto una lettera in cui gli dicono chiaro e tondo che se è sindaco è grazie a loro elo invitano a ripassare i numeri usciti dalle urne nel 2019. Ma gli dicono anche tante altre cose. Questo il testo integrale che i “ribelli” della maggioranza hanno rivolto al primo cittadino:“La politica inclusiva ed aggregativa di un sindaco, all’insegna e per il bene della città, dev’essere sempre bene accetta, purché nei limiti e nei paletti fissati dai cittadini alle urne. L’elezione a sindaco di Lucio Greco, in quanto leader di un progetto civico che ha persino costretto i partiti che hanno voluto aderirvi, a rinunciare addirittura ai rispettivi simboli, è stata premiata dalla maggioranza dei votanti alle scorse amministrative. Lucio Greco non è stato eletto sindaco solo ed esclusivamente per le sue qualità intrinseche ma perché, con tutta evidenza, ritenuto degna espressione di una proposta di governo della città in contrapposizione ed alternativa ad altre. Non lo diciamo noi, ma la Storia ed i numeri, quelli che non mentono mai. Lucio Greco non ha ottenuto un voto in più rispetto alla coalizione che lo ha sostenuto, ma semmai il contrario, usufruendo di un effetto trascinamento delle liste a supporto, confermato anche al ballottaggio.
Ciò non è un qualcosa che puoi mettere in un angolo l’indomani, lasciandolo cadere nell’oblio col passare del tempo. Una politica ragionevole deve ricordarselo e mai dimenticarlo. Anzi, deve imporselo, fino a rimarcarlo se il caso, come avvenuto nelle ultime due sedute consiliari. Due segnali a cui ad un certo punto ci siamo visti costretti a ricorrere. Lo ribadiamo: aprire ad altre forze è auspicabile in vista di un “ritorno” in termini di risultati e, pertanto, di risposte alla città. Ed è una scelta altrettanto plausibile, se non si corre minimamente il rischio di inquinare e, per certi versi, compromettere il collante a base del progetto civico sposato dai gelesi. Due condizioni che però non ci sembra siano state rispettate nei fatti, fino ad arrivare ad un punto in cui è diventato necessario pubblicamente rilevarlo, senza infingimenti. Ed abbiamo scelto l’aula consiliare, non tg, rotocalchi e giornali, perché se c’è un progetto civico che non teme ancora di essere smentito, nei numeri così come nella responsabilità delle scelte assunte, questo è presente nel civico consesso, tra le fila della maggioranza.
Sbaglia grossolanamente chi pensa, suppone o cerca di infondere malignamente presso l’opinione pubblica, che sotto sotto ci sia sempre una questione di “poltrone”, E’ giusto il contrario. Non abbiamo mai minimamente pensato di voler dettare la linea al sindaco. Figuriamoci. Ma non è nemmeno accettabile che chi non c’era, chi era dall’altra parte, chi ha cambiato vestito e chi è arrivato solo ieri, possa ritenere di essere nella condizione di darci ogniqualvolta la lista della spesa, o il compitino da fare. E’ indiscutibile che la maggioranza uscita dalle urne abbia dimostrato in questo primo periodo di mandato una tale, puntuale e ferma, compattezza che – a Gela – nessuno dei sindaci eletti a suffragio universale ha mai potuto solo sognare. La valenza all’interno di questa maggioranza, di una corposa componente “civica”, attenta e concentrata solo ai problemi locali anziché abituata a vivere la politica come se fosse una perenne campagna elettorale, non può che esserne la spiegazione.
Con questi due segnali, in definitiva, abbiamo semplicemente voluto indicare al primo cittadino che pensare ancora di allargare a nuovi compagni di viaggio è solo una pericolosa perdita di tempo, in cerca di chissà cosa poi. Abbiamo infatti 300 milioni da spendere per la città, in attesa di essere impiegati a tale scopo, lungo le linee del programma sottoposto agli elettori. Continuare a fare salire in carrozza chi a breve si dedicherà solo alle elezioni regionali, finirà con lo schiacciare un progetto civico già messo in forte sofferenza. E a differenza del mare dove il capitano è l’ultimo a lasciare la barca che affonda, in politica l’esperienza insegna che non di rado accade il contrario”.

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Una foto di gruppo, i sorrisi e lo slogan pro Terenziano:cosi il Pd cerca di nascondere i suoi malanni

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Una bella foto di gruppo dopo la riunione interna, i sorrisi e lo slogan “Tutti con Terenziano”: così il Pd tenta di disinnescare la bomba interna stentendo un velo sugli episodi degli ultimi giorni.

Gaetano Orlando non si sarebbe lamentato della guida della Ghelas e non avrebbe detto alla riunione dei capigruppo che il PD la convenzione della Ghelas la firma solo dopo che il sindaco nomina un nuovo amministratore

In sostanza i capigruppo di M5s e Una buona idea che erano presenti non hanno capito nulla.È la naturale deduzione che si fa di fronte al capogruppo Dem Orlando che invece nega ai suoi di aver fatto quelle considerazioni.Ma che Orlando non ha digerito ancora la mancata assegnazione della presidenza del consiglio, che poi ritiene che il PD debba esprimere la nuova guida della Ghelas è un dato che continua ad emergere.

Dopo gli stracci ( e non solo) volati tra esponenti della maggioranza, struttura commissariale, assessori e consiglieri confezionano con foto e sorrisi la versione del “tutto a posto, tutti con Terenziano”.La stessa di 4 giorni prima quando hanno chiesto un incontro con il sindaco che li ha ricevuti.Ma fino a quando i Dem riusciranno a non far scoppiare la pentola a pressione?

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Incontro chiarificatore sul corto circuito a 5 stelle

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In casa Cinquestelle riunione d’urgenza per fare luce sul caso scoppiato ieri sera in aula consiliare quando la consigliera Lucia Lupo ha votato con l’opposizione una mozione contro il passaggio pedonale dal parcheggio Arena al municipio voluto dall’assessore del suo stesso partito. Il capogruppo del M5s Francesco Castellana è uscito poi dall’aula facendo mancare il numero legale nel momento in cui si trattava una mozione della Lupo.Un cortocircuito a 5 stelle.

Oggi il chiarimento. Lucia Lupo ha voluto lanciare con quel voto un segnale chiaro soprattutto all’assessore Morgana.Forse tra i due c’è stato qualche malinteso.E ha anche motivi per lamentare uno scarso coinvolgimento.Francesco Castellana ha detto che è uscito dall’aula perché non si aspettava il voto contro della collega Lupo.

“C’eravamo visti fino a qualche ora prima e non aveva mostrato interesse a votare la mozione dell’opposizione.Quando è successo ho ritenuto di dover bloccare i lavori d’aula per chiarire la cosa”.

Dopo la bufera il chiarimento è arrivato oggi pomeriggio.

“In politica bisogna mediare- dice il capogruppo pentastellato – e io credo che questo sia avvenuto.Si tratta di chiarire le proprie posizioni e dialogare.Lucia Lupo non ha espresso volontà di lasciare il gruppo.Si va avanti insieme appoggiando convintamente il sindaco e la sua Giunta”.

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L’opposizione accusa la maggioranza di agire per partito preso non per gli interessi della città

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La mozione della consigliera Grazia Cosentino contro il passaggio pedonale dal parcheggio Arena al municipio fa scattare scintille politiche. La consigliera Lupo che vota contro un’iniziativa dell’assessore del suo partito e l’opposizione che ne approfitta per dire che alla maggioranza non interessa il bene della città.

“Questa opposizione non può di certo esser tacciata di fare il bastian contrario a prescindere , se non altro perché – e i fatti parlano chiaro- in aula non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno alla città per gli atti che abbiamo ritenuto importanti come tutte le variazioni di bilancio votate e molte mozioni della maggioranza”- si legge in una nota dell’opposizione.


“Non possiamo dire lo stesso della maggioranza che ieri ha bocciato la nostra mozione e lo ha fatto solo in ragione del principio della contestazione a prescindere. Lo stesso non possiamo dire del Consigliere Lucia Lupo che, invece , dimostrando la sua onestà intellettuale, nonostante sia stata eletta nelle fila della maggioranza , ha scelto di votare secondo la sua coscienza dimostrando di essere scevra da condizionamenti politici e per questo le facciamo i nostri complimenti”.

Poi le considerazioni sul percorso pedonale che per l’opposizione rappresenta la concretizzazione di una violazione del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Codice dei beni culturali e del paesaggio,
nonché la concretizzazione di una imperdonabile mancanza di rispetto nei confronti dei residenti che , a quanto pare, non sono nei pensieri della maggioranza.
Ma c’è di più e ha a che vedere semplicemente con la bellezza. Ci chiediamo come sia possibile, infatti, che la maggioranza che ha inteso bocciare la nostra mozione, faccia finta di non vedere come e quanto il nuovo percorso pedonale faccia a pugni sia con il prospetto del Palazzo Municipale sia con l’opera riqualificata di Viale Mediterraneo.
Sappiamo che quel che pensiamo, sul punto, è condiviso da molti ma evidentemente chiedere alla maggioranza di non essere, per partito preso, di parte è come chiedere un miracolo”

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