Una passeggiata nella Gela degli anni del boom economico, della rinascita, del sogno sullo sviluppo, in uno lavoro teatrale che riporta a ricordi degli anni d’ oro fra una ricca carrellata di personaggi. La Gela dall’aria ancora pulita, dove si sentiva il profumo delle ginestre, dei nonni sposi alla splendida Conchiglia, simbolo di benessere e gioia di vivere, oggi rudere, come la citta’ che annaspa fra una crisi e l’ altra.
La sceneggiatura teatrale stilata dal regista rappresenta il risultato dell’adattamento scenico dei contenuti più salienti del testo «Profumo di ginestre» dell’autore gelese Francesco Città e, contestualizzando tutta la vicenda negli anni 60 (anni d’oro per la città di Gela), tratta di un glorioso spaccato di vita locale che sarà rappresentato drammaturgicamente attraverso il dinamico e colorato succedersi delle scene.
Lo spettacolo andrà in scena il 7 luglio al teatro Eschilo.
La trama dello spettacolo narra la vita di un gruppo di adolescenti, le cui personali storie familiari si intrecciano con quelle più generalizzate che vive la città di quel tempo. Lo spettacolo offre la sensazionale opportunità di fare un graditissimo salto indietro nel tempo: come già detto, ci ritroveremo all’interno della Gela degli anni 60, periodo storico che rappresenta per la città il boom economico, sociale, culturale. Sono gli anni in cui si sviluppa il colosso petrolchimico, voluto da Enrico Mattei e che genera progresso ma nello stesso tempo porta parecchi aspetti negativi; il progresso improvviso e inaspettato, purtroppo, aiuterà a generare uno spropositato abusivismo edilizio e incrementerà la diversità nella società, praticamente quasi tutta formata da gente dedita all’agricoltura prima dell’avvento dell’industrializzazione.
Nuove professionalità nascono in concomitanza alla costruzione del grande colosso industriale: ispettori alla sanità, tecnici, ingegneri, gente del nord si stabiliscono a Gela, alcuni in modo definitivo.
L’incipit dello spettacolo valorizza l’importanza della cultura come àncora di salvezza e porta lo spettatore indietro nel tempo attraverso una serie di ricordi. Primi fra tutti quelli legati allo stabilimento balenare più bello, il lido La Conchiglia di Gela, ai tempi frequentatissimo da vip e da turisti provenienti da tutto il meridione.
Al suo interno, ritroviamo una festa, la band musicale che suona le “Mille bolle blu” e altri famosi motivetti del tempo, la gente che balla in coppia e si diverte. Ci sono i nostri giovani protagonisti Giuseppe, Gianni, Rocco, Silvana, Alba, Gianna e i loro rispettivi genitori e familiari, le autorità cittadine, le famiglie del nord e del sud. Il petrolchimico ha già aperto i primi impianti da poco e le discussioni dei presenti vertono sui futuri fatti sociali e sanitari.
C’è chi si trova a favore del progresso industriale senza rimorso per i danni che si presenteranno in futuro, chi ha fiducia nel progresso ma avrà lo stesso quel rimorso; chi, come i poveri contadini legati alla terra e al feudo, non avranno vantaggio mai di nulla perché privilegiata sarà soprattutto l’élite del nord, intensificandone così la differenza sociale di tutta la comunità. Ne conseguono antipatie e screzi tra i ragazzi del nord e del sud. Macchitella è un villaggio semi isolato, ci abitano i signori del nord.
La Chiesa Madre fa da sfondo alle marachelle dei ragazzacci più scapestrati e alle figure curiose che tutti gli attori hanno imparato a conoscere. Sulla piazza il famoso cantastorie intrattiene la gente e, strimpellando la chitarra, racconta dell’evoluzione della scienza che porta il petrolio a Gela arricchendola. Frammenti di atmosfere della vita della società di quegli anni riprenderanno vita attraverso alcune scene ricchissime di vitali suggestioni.
Ecco i personaggi:
Dalia Caruso ( Silvana) Marta Cesarotti (Alba) Abigail Di Fede (Gianna) Emanuele Infurna (Gianni) Matteo Federico (Rocco)
Mario Lonzi (Giuseppe) Maria Pizzardi (Manfria) Rocco Vella (Mauro) Miryam Catania (Myriam) Luca Greco (Tony Dembek) Elisa Occhipinti (Adriana Dembek) Sharon Martina Caruso (Tina) Marta Radicia (Bianca) Adele Palmeri (Ispettrice sanitaria) Stefano Rizzo (Ispettore Sanitario ) Filippo Di Mauro (Direttore ANIC) Santo La Rocca (Ignazio) Anna Bonafede (Rita) Elio Tarallo (Lino) Concetta Gravina (Fiorella) Nuccia Ferrigno (Irene) Giovanni Lonzi (Fausto) Borina Scicolone (Lella) Irene Nicosia (Amalia) Teresa Averna (Signora Dembek) Giusy Consoli (Grazia) Giorgia Lauria (Nina, la cantante) Enzo Migliore ( Edoardo Vianello) Emanuele D’Ambrosio (Edoardo) Francesco Di Paola (Sindaco) Fabio Garufo (Carmelo) Davide Bartoli ( Prof. Scerra) Sofia Biundo ( Claudia) Angelo Nativo ( Gestore del Lido) Anna Guida (Gna Vennera) Adriana Cinardo ( Cameriere) Tony Bongiovanni (Fabrizio) Davide Scollo ( Cameriere) Luigi D’Aparo ( Turi) Sara Di Dio (moglie del sindaco) Emanuela Tuzzetti (moglie del direttore ANIC) Carmen Tuccio (moglie del gestore del lido) Concetta Licata (Filippa) Graziella Maganuco (Erminia) Graziana Biscottello ( Miss) Giulia Granvillano (Miss) Andrea Di Benedetto (teppistello 1) Luigi Sciagura ( teppistello 2) Filippo Di Mauro Joan ( teppistello 3)
Il sindaco Terenziano Di Stefano e l’assessore Filippo Franzone esprimono assoluta contrarietà verso la nuova proposta di rimodulazione della rete ospedaliera nella provincia di Caltanissetta redatta dall’assessorato regionale alla Salute.
Ancora una volta, la città di Gela viene pesantemente penalizzata – evidenziano- con un taglio di 18 posti letto presso l’Ospedale “Vittorio Emanuele”. Mentre altri presidi della provincia registrano modifiche minime, Gela paga – come sempre – il prezzo più alto. È una scelta inaccettabile, offensiva e discriminatoria, frutto di una logica che continua a mortificare il nostro territorio e i suoi cittadini”.
Di Stefano e Franzone aggiungono: “Ricordiamo a tutti – a partire da chi oggi prende decisioni dietro le scrivanie – che Gela è una città di oltre 75.000 abitanti e tra le più grandi della Sicilia.Un territorio che ospita importanti realtà produttive, agricole e industriali, tra cui una bioraffineria di rilievo nazionale e numerose imprese che ogni giorno generano lavoro e ricchezza per l’intera Regione. È inconcepibile che un’area così strategica venga privata, ancora una volta, di servizi essenziali per la salute pubblica”
“Avevamo ricevuto rassicurazioni da parte della Direzione Strategica che la dotazione dell’ospedale di Gela non sarebbe stata toccata. Oggi ci ritroviamo davanti all’ennesima beffa: una manovra che sa di accanimento, non di riorganizzazione.E come se non bastasse, si torna a parlare di una nuova UTIN (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) da istituire a Caltanissetta, quando a Gela esiste già da decenni un reparto UTIN mai attivato.Una struttura completa, moderna, pronta, ma inspiegabilmente ignorata.Di fronte a tutto questo, la nostra risposta è netta, chiara e definitiva: NO.Come Sindaco di Gela, insieme all’Assessore alla Sanità Filippo Franzone, rigettiamo con forza questo piano scellerato e dichiariamo lo stato di mobilitazione della città. Non permetteremo a nessuno di continuare a smantellare pezzo dopo pezzo la sanità pubblica gelese.Siamo pronti ad ogni azione istituzionale e popolare per difendere il nostro ospedale, i nostri cittadini, i nostri malati. Gela non può e non deve più essere considerata un territorio di serie B.Gela chiede rispetto. Gela chiede equità. Gela dice basta.
A fronte dei continui e ripetuti guasti alla rete idrica gestita da Siciliacque, che stanno causando gravi disagi alla popolazione per la prolungata interruzione dell’erogazione dell’acqua – bene essenziale e di primaria necessità – il sindaco di Caltanissetta e presidente del Libero Consorzio Comunale, avvocato Walter Tesauro, ha indirizzato una nota all’Assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni, chiedendo la convocazione urgente di un tavolo tecnico con i vertici di Siciliacque.
«È necessario – si legge nella missiva – avviare un confronto immediato per individuare soluzioni efficaci e definitive che mettano fine a disservizi non più tollerabili per la cittadinanza».
Nel ribadire la centralità del diritto all’acqua e la necessità di garantire un servizio stabile e continuo, il sindaco Tesauro ha sottolineato come la richiesta non riguardi solo la città di Caltanissetta, ma coinvolga l’intero territorio provinciale. Per tale ragione, l’appello è stato formulato anche in qualità di presidente del Libero Consorzio, evidenziando l’urgenza di una risposta istituzionale che tenga conto delle esigenze di tutti i Comuni interessati.
«Confidiamo – conclude Tesauro – in un sollecito riscontro da parte dell’Assessorato regionale, nell’interesse della collettività e della tutela di un bene primario come l’acqua».
Una “industria dell’aerospazio” in Sicilia è possibile anche senza bisogno di costruire aerei, satelliti o razzi. Infatti, le imprese siciliane hanno tutte le potenzialità e capacità per competere alla pari e conquistare una consistente fetta dei 983 milioni non ancora spesi del “Pnrr” destinati alla costruzione di filiere specializzate nelle tecnologie satellitari e nei servizi a terra della space economy, cui si aggiungeranno una parte dei 615 milioni stanziati dalla Regione per le tecnologie e filiere Step e delle risorse che saranno liberate entro l’anno dalla revisione di medio termine dei Fondi europei di Coesione. Il “come farlo” sarà spiegato mercoledì prossimo, 9 luglio, dalle ore 10 alle ore 12, alle imprese dell’Isola nel webinar “Space economy: le opportunità per l’industria nazionale” organizzato da Unioncamere Sicilia e Uniontrasporti nell’ambito del programma “Infrastrutture” finanziato dal fondo di perequazione 2023-2024 di Unioncamere nazionale. Interverranno Santa Vaccaro, segretario generale di Unioncamere Sicilia; Laura Summa, project manager di Uniontrasporti; e Silvia Ciccarelli, responsabile settore Internazionalizzazione industriale e missioni Sistema Paese dell’Agenzia spaziale italiana. Sono previste testimonianze delle imprese. Il link per registrarsi e partecipare è disponibile su www. .unioncameresicilia.it La Sicilia è destinataria in totale di 11 miliardi del “Pnrr” per realizzare 20.416 progetti in sei missioni; di questi, 10,2 miliardi sono risorse di competenza esclusiva regionale per 20.164 iniziative e 759 milioni sono, invece, riservati a 252 progetti transregionali. All’interno della dotazione siciliana sono previsti 2,6 miliardi per finanziare 1.339 investimenti da parte di società per azioni e 449 milioni destinati a 67 azioni di srl. Nel “Pnrr” nazionale, la Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, ha in budget 40,7 miliardi, di cui 1,5 miliardi sono per la Sicilia. All’interno di questa missione, l’obiettivo C2 – Tecnologie satellitari ed economie spaziali, stanzia 1,4 miliardi ripartiti su quattro sub-obiettivi: 797 milioni per l’Osservatorio della terra (fra cui un incubatore al Sud di applicazioni e servizi di osservazione, e il progetto “CyberItaly” di replica digitale del Paese); 300 milioni per la “In-Orbit economy” (fra cui sensori a terra per il tracciamento di detriti spaziali e servizi dati a supporto del traffico aereo); 210 milioni per la “SatCom” (fra cui l’Internet of things tramite reti di piccoli satelliti e, a valle, un hub per servizi satcom); e 180 milioni per la “Space factory” (fra cui tecnologie verdi per la futuragenerazione di propulsori e lanciatori). A fine 2024 risultavano spesi 34,6 milioni per 4 progetti della “In-Orbit economy”, 60 milioni per unprogetto della “SatCom”, 340 milioni per un progetto dell’“Osservatoriodella terra” e 69 milioni per tre progetti della “Space factory”. Il “Pnrr” offre sia incentivi diretti a progetti delle imprese, sia fondi alle P.a. per pagare fornitori che sviluppano specifici interventi.
“Lanciamo questa iniziativa – spiega Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia – per stimolare le imprese siciliane a coglierequesta importante opportunità. La Campania ha saputo diventare un hub tecnologico per l’industria dell’aerospazio. Riteniamo che anche in Sicilia, regione che ospita importanti infrastrutture satellitari e di osservazione dello spazio a servizio dell’area mediterranea e del mondo intero, possa nascere una dinamica filiera di imprese con il supporto delle istituzioni nazionali come l’Asi e le università, e favorire sinergie con realtà internazionali”.