Nella suggestiva cornice delle Mura Federiciane la libreria Orlando propone un tema impegnativo, a metà fra la filosofia e il pragmatismo. Eppure la dialettica dell’autore padrone della materia e dei relatori , il testo ‘La legge della fiducia. Alle radici del diritto‘ edito da Laterza del Prof. Tommaso Greco, è risultato piacevole ed sintetico per quanto dotto. L’iniziativa è stata della Libreria Orlando nell’ambito dell’estate gelese 2022. L’incontro è stato introdotto dalla Prof.ssa Simonetta Vitale che ha declinato la tematica della fiducia ed accettazione dell’alter ego con excursus del panorama letterario tra autori antichi e moderni: dai latini a Manzoni, Dostoevskij, e Victor Ugo. “Quando si pensa alla legge, quella con la L maiuscola, come ‘altro da sé’ rispetto all’uomo – ha detto – l’immagine più forte che ci torna alla mente è quella imponente e misteriosa dell’uomo di campagna di Kafka, impedita fino all’ultimo istante della sua vita del guardiano che, pur accettando i suoi doni non lo fa accedere alla legge. Innumerevoli sono le interpretazioni di questo racconto oscuro, ma non si può prescindere dal fatto che l’autore abbia scelto di intitolarlo ‘Davanti alla legge’, pietrificando fino ad annichilire la volontà dell’uomo. Letteratura e diritto si sono spesso intrecciati , mediati dalla filosofia morale. Come non ricordare l’impegno del più grande illuminista italiano, Cesare Beccaria, che intuì, in modo rivoluzionare, trecento anni fa, la necessità dell’abolizione della pena di morte e considerò una vergogna disumana la tortura , negando che l’una e l’altra fossero affatto deterrenti rispetto ai delitti. Vedeva la luce il principio secondo cui il bene va perseguito non con la minaccia della paura della sanzione quando si compiono le azioni delittuose bensì per la ripulsa del male in sé per principio. Il concorso della società tutta è richiesto a questo scopo. Su questa strada incontriamo il capolavoro di Victor Hugo, ‘I Miserabili’, con l’immenso protagonista Jean Valijean, il cui destino di conversione radicale dipende essenzialmente da un gesto che lo salva: il silenzio del vescovo sul furto delle posate d’argento. La fiducia che il monsignore gli dà lo confonde e lo scuote, spingendolo a ricercare con la forza, la virtù che in lui consiste in magnanimità e generosità. Un cameo della letteratura italiana è il turpe monatto del Manzoni così prodigo di attenzioni verso Cecilia, la bambina morta di peste. O l’Innominato, cui bastano le parole semplici di Lucia da lui rapita ‘Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia’ per suscitare la sua coscienza fatta buona. Un gigante è poi Raskolnikov, la coscienza pura di Dostoevskj, in ‘Delitto e castigo’ in cui pentimento matura spontaneo sgomberano l’idea che sia poi così netto il confine tra il bene e il male. Il giovane assassino si allontana dall’atto compiuto, non per paura di essere preso ma per la vergogna del sangue versato”. Ha chiuso la sua ricercata esposizione citando Seneca e leggendo un passo tratto dalle ‘ Epistulae morales ad Lucilium‘ in cui il padre Seneca raccomanda al figlio di scegliere con cura l’amico a cui donare la sua fiducia.
Gli uomini sono tutti ‘rei’, malvagi e dediti alla sopraffazione e al proprio interesse? Dal quesito che nasce la dissertazione che sviluppa l’ autore. È sempre e comunque indispensabile pensare al diritto come strumento di coercizione e di pena per reprimere queste tendenze innate? Oppure il diritto mette necessariamente in gioco anche le nostre risorse relazionali: la solidarietà e la cooperazione, in altre parole la fiducia reciproca? Riscoprire lo spazio della fiducia nel diritto non è solo un modo per mettere in primo piano la responsabilità di chi agisce e di chi fa cultura giuridica, ma è anche l’unica via per riportare al centro del nostro discorso giuridico le qualità migliori di cui siamo in possesso.
“La LEGGE della FIDUCIA – spiega l’avv. Gallo che ha tenuto la relazione – sembra apparentemente un’ovvietà essendo il diritto generatore di fiducia sia nel campo civile (la stretta di mano che vale più di un contratto) che nel diritto penale (dormiamo con le porte aperte).
Delle due componenti costitutive della norma (precetto e sanzione) prevale la prima che genera il rispetto spontaneo (per adesione, abitudine, inerzia, rispetto, ecc.)
Tuttavia nella filosofia del diritto è esattamente il contrario: il diritto si caratterizza per la sanzione partendo dall’assunto che gli uomini per perseguire i loro interessi non esitano ad operare il male e nel male e che, per impedirlo, la norma giuridica crea il contrappeso della sanzione per neutralizzare il vantaggio del comportamento deviante.
Questo assunto sfiduciario (senza la sanzione non v’è diritto) è da tempo il pilastro della teoria generale del diritto e pone il fondamento dell’autonomia della scienza del diritto rispetto alle altre aree del sapere anche umanistico.
I giuristi, per il ruolo e l’incidenza che hanno nella società, non possono permettersi di fondare l’architettura della loro scienza su basi fragili ed opinabili come sono quelle delle altre scienze umane ed allora hanno bisogno di declamare l’autonomia e la neutralità della loro tecnica.
Ciò ha determinato, negli ultimi secoli, il netto distacco della scienza giuridica da tutti gli altri rami del sapere umanistico (sociologia, antropologia, politica, ecc).
Ciò è stato realizzato con il sacrificio di tutti i contenuti e con l’individuazione dell’archetipo nella norma di per se neutra, priva di contenuti, la sanzione appunto.
Per il marxsismo, il diritto è solo una sovrastruttura della società attraverso cui la classe dominante esercita il suo potere.
Per la teoria ordinamentale pubblicistica esistono una pluralità di ordinamenti giuridici di varia natura (statuali e non) che si reggono sull’effettività assicurata sempre dalla sanzione (Santi Romano).
Per la teoria pura (Kelsen) il diritto è solo sofisticata tecnica combinatoria alla cui base è rinvenibile la norma neutra (senza contenuto) composta di precetto (norma primaria) e sanzione (norma secondaria) sulla base dello schema logico: “se è A B”.
Queste sono le teorie prevalenti con le quali è stata costruita e consolidata l’AUTONOMIA del diritto.
L’etica, ma sinanco l’apprezzamento del contenuto, è stato espunto, relegato fuori, è oggetto di altre discipline, non interessa il giurista.
Tommaso Greco reagisce organicamente ad una tale stortura e non lo fa -come sarebbero disposti a subire i puristi- dall’esterno (etica, giusnaturalismo, politica, sociologia, antropologia) ma si sforza di ripristinare aspetti contenutistici e valoriali all’interno e coerentemente alla scienza del diritto.
Attraverso l’analisi di istituti vigenti (buona fede, affidamento, solidarietà, sussidiarietà) dimostra più in generale che il diritto, nella prassi dei rapporti sociali, ha uno spiccato carattere relazionale ed interpersonale e conforma gli aggregati sociali in cui vige, ancor prima ed indipendentemente dalla coazione, dalla sanzione”.
Alla fine della presentazione si è aperto un ampio dibattito animato da professionisti che hanno posto domande ed espresso opinioni e riflessioni sul tema di alto spessore culturale: Anna Cacciatore, Massimo Cassarà, Tonino Gagliano, l’avv. Ventura che ha riportato il tema della fiducia nella giustizia inteso in senso filosofico-ideologico, su un piano squisitamente pragmatico confrontandolo con la dura realtà.
C’è anche la gelese Maria Concetta a Temptation Island, il format televisivo in onda su Canale 5. Trentasettenne anni, babysitter, Maria Concetta è fidanzata con Angelo, 33 anni, cartongessista di Scicli.E’ stata proprio lei a scrivere al programma perché non si fida di lui. Il passato da seduttore del suo ragazzo, la tormenta.” Angelo è stato un femminaro” – ha detto Maria Concetta -.
Per cercare di scoprire gli eventuali tradimenti da parte di Angelo, Maria Concetta si procura dello scotch ed inizia a passarlo in tutto il letto per vedere se restano attaccati residui di capelli femminili e, come una buona “detective” , annusa le lenzuola per sentire se ci sono profumi di donna.
Visita alla Capitaneria di Gela, del direttore Marittimo della Sicilia Occidentale, Capitano di Vascello Michele Maltese, accolto dal Comandante del porto e Capo del Compartimento Marittimo, Capitano di Fregata Ferruccio Alessandro Grassia.
La visita ha rappresentato un momento di riflessione ed apprezzamento in relazione al costante impegno del personale della Capitaneria di Porto di Gela, a tutela della sicurezza della vita umana in mare, dell’ambiente marino dagli inquinamenti e per il disbrigo di tutte le attività, più squisitamente amministrative, a beneficio degli utenti del mare.
La costante presenza sul territorio, in relazione alle materie di competenza della Guardia Costiera, rappresenta sicuramente il momento di maggiore estrinsecazione dei valori fondanti del Corpo, a tutela della legalità e dell’utenza del mare. La visita, nel periodo di maggiore sforzo operativo per il personale militare della Guardia Costiera in concomitanza con l’effettuazione dell’operazione “Mare e laghi sicuri 2025”, ha costituito un momento particolarmente importante per la Capitaneria di Porto di Gela e, dunque, per tutto il personale militare e civile in servizio nell’ambito del Compartimento Marittimo Nisseno, che trae forza e sostegno dalla presenza e dall’interessamento del Direttore Marittimo della Sicilia Occidentale per continuare, con rinnovato entusiasmo ed impegno, la propria quotidiana attività istituzionale al servizio di tutti gli “utenti del mare” e, soprattutto, a tutela della sicurezza della vita umana.
“L’Estate gelese 2025 segna il passo di una nuova stagione per Gela. E’ l’estate che vuole esportare una nuova immagine della città: quella della vivacità, del dinamismo, della partecipazione di tante componenti, quella che ha già dimostrato di veicolare un messaggio nuovo già arrivato ad oltre un milione di persone attraverso i social”.
Sono le parole con cui l’assessore Romina Morselli ha aperto la conferenza stampa tenuta questa mattina alla Piancoteca per presentare il cartellone di Gela Estate 2025. L’assessore, in prima battuta, ha ringraziato quanti si sono spesi e continuano a farlo per l’organizzazione del programma che ha già dato i primi frutti. “Sono il direttore Barone – ha continuato l’assessore Morselli – il capogruppo della commissione consiliare Floriana Cascio, i giovani che ci stanno aiutando in questa faticosa e meravigliosa avventura, gli editori di Radio Gela Express che hanno presentato un loro cartellone che completa l’offerta con la 14° edizione di ‘Disco Village’ e tutti i consiglieri ed associazioni che, a vario titolo, hanno collaborato. Il Lungomare di Gela che prima era usato solo per la passeggiata , oggi diventa un luogo da vivere: ogni venerdì i gruppi musicali locali avranno la possibilità di esibirsi e farsi conoscere”.
L’assessore ha sottolineato come il programma di Gela Estate 2025 sia stato varato a stagione iniziata, come deve essere, ma di fatto non è mai stato. Ma soprattutto l’impronta del sindaco, sua e della maggioranza di governo al cartellone; andare oltre l’evento per costruire il volto nuovo della città
“L’entusiasmo è contagioso – ha continuato Romina Morselli – Le foto sotto il cielo colorato dai mandala stanno facendo il giro d’Italia.E cosa ci può dare più carica? La partecipazione della gente, di Gela e dei comuni dell’Hinteland,la presenza di stranieri che ci viene riferita dai commercianti del food,che con la loro presenza forniscono la conferma della bontà delle scelte e la sicurezza di avere imboccato la via giusta, per questo anno e per gli anni a venire”.
Il direttore artistico Francesco Barone ha sottolineato il cambio di rotta dell’ Estate gelese 2025. Una stagione per tutti: giovani, adulti, bambini, con tradizioni ancora vive ma scelte moderne che mettono al bando elementi inquinanti e prediligono soluzioni moderne come quella della comunicazione veloce del sistema telematico attraverso il Qrcode. Niente brochure dunque ma solo sistemi attuali, sempre alla portata di tutti. “Con queste scelte abbiamo portato le immagini di Gela invasa da 20 mila persone – ha detto Barone – nei dispositivi di oltre un milione di persone: tante sono state le visualizzazioni di video e foto. E poi spazio alla tradizione con il food che a Gela si traduce nel ‘Mpanata Fest’ e tanto altro per allietare la stagione più ridente dell’anno”.
Al tavolo della presidenza sono stati chiamati ad intervenire gli editori Radio Gela Express, Gaetano Casciana e Francesco Mangione, che quest’anno festeggiano 40 anni di attività con la 14° edizione del Disco Village.Un’edizione straordinaria più ricca che mai.
“Non avrei mai immaginato – ha ricordato Casciana che – in quel lontano 1985 quando, alle 9 del mattino, ho azionato il cursore del mixer, avrei raggiunto questo traguardo. Anche quest’anno nomi importanti per le 4 serate del Disco Village come Angelo Famao, Vincenzo Callea, Uccio De Santis, Cristian Marchi, i Parsifal e Provenzano”.
Anche la cantante Jazz Loredana Melodia parteciperà con la sua musica per arricchire ulteriormente un palinsesto già variegato. Musica con i The Kolors, teatro moderno e classico, una sfilata di moda sono altri appuntamenti. Altri due saranno quelli di Gela in centro.