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Cronaca

La proposta del Wwf ai tre candidati presidenti della provincia

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Caltanissetta – Nella corsa finale della campagna elettorale che deciderà chi sarà il prossimo Presidente del Libero Consorzio comunale di Caltanissetta, il WWF Sicilia centrale ha inviato ai tre candidati alle elezioni di secondo livello – i Sindaci Conti Massimiliano, Di Stefano Terenziano e Tesauro Walter – un documento riassuntivo dei temi ambientali considerati imprescindibili per il futuro della Provincia.

Si tratta della “Agenda Verde”, un dossier con il quale il WWF – in base alle funzioni del Libero Consorzio comunale previste dal vigente ordinamento regionale degli Enti locali – ha individuano tre focus caratterizzanti la transizione ecologica nella realtà locale: Gestione del territorio – Tutela dell’ambiente – Tutela degli animali. Tali macrotemi prioritari sono stati declinati con altri argomenti specifici – Aree protette, Conservazione della biodiversità, Lotta all’inquinamento e Vigilanza ittico-venatoria, zoofila ed ambientale – per giungere a proposte operative compatibili con le nuove esigenze di sostenibilità ambientale.

«Nei prossimi anni anche il nostro territorio provinciale sarà interessato da sfide ambientali cruciali per il futuro. In molti casi, siamo di fronte a processi ed eventi con un potenziale trasformativo enorme – dichiara Ennio Bonfanti, Presidente di WWF Sicilia Centrale – e con implicazioni ambientali da gestire in prospettiva pluridecennale, durevole e sostenibile. Per queste ragioni abbiamo inteso richiamare l’attenzione dei tre candidati su alcuni nodi chiave con cui le politiche ambientali si dovranno confrontare. Di fronte alla totale assenza, in questa elezione, di dibattito pubblico su temi e programmi sull’amministrazione della provincia, auspichiamo che – subito dopo il momento elettorale – vengano avviati processi istituzionalizzati di ascolto dei bisogni del territorio e di co-progettazione rigenerativa, all’interno dei quali ci poniamo come interlocutore capace di poter contribuire all’attuazione di azioni e politiche guidate da una visione coerente con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU e con la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS) approvata dal CIPE con Delibera n. 108/2017».

Il WWF Sicilia Centrale OdV si riconosce in questi principî e chiede a ciascun candidato di impegnarsi a mettere in atto, se eletto, le proposte contenute nell’ “Agenda Verde”.

Queste, nello specifico, le considerazioni e proposte del WWF sulle varie tematiche:

GESTIONE DEL TERRITORIO: la rigenerazione urbana e territoriale deve rappresentare un obiettivo prioritario per arrivare all’obiettivo di consumo di suolo zero entro il 2050. Nella lotta al cambiamento climatico, il Libero Consorzio è chiamato a implementare strategie locali fornendo le risposte più efficaci alle esigenze di adattamento delle comunità locali. Sul punto, meritano una particolare menzione gli aspetti correlati alla difesa del suolo, alla gestione sostenibile delle risorse idriche, all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, alla promozione di pratiche agricole resilienti, con l’adozione di misure di adattamento che si allineino alle politiche nazionali ed europee. Anche nella conservazione del paesaggio e la promozione di una fruizione rispettosa del territorio il Libero Consorzio deve promuovere scelte lungimiranti e sostenere politiche moderne e sostenibili. Particolare attenzione andrà destinata alla corretta gestione del patrimonio pubblico delle alberature stradali: spesso si tratta di alberi impiantati da oltre 80 anni che costituiscono beni naturali (architetture viventi) e un preciso elemento morfologico del territorio, da salvaguardare nei suoi elementi identificativi.

TUTELA DELL’AMBIENTE: nella provincia di Caltanissetta insistono 2 aree naturali protette – la Riserva geologica “Contrada Scaleri” di Santa Caterina V. e la Riserva orientata “Lago Soprano” di Serradifalco – affidate in gestione diretta al Libero Consorzio ai sensi della L.r. 14/1988 s.m.i. In entrambi i casi sono state malamente gestite già dalla ex Provincia Regionale di Caltanissetta; particolarmente grave è la situazione della R.N.O. “Lago Soprano”, per la quale non esistono seri e pregnanti programmi di gestione. A causa di tali gravi inadempienze e del complessivo stato di degrado e di non-gestione della Riserva, essa rischia la definitiva scomparsa se non verranno immediatamente messe in campo urgenti e straordinarie azioni di gestione ed interventi di tutela degli habitat. Il Libero Consorzio deve recuperare i gravi ritardi del passato ed avviare da subito interventi di tutela più stringenti ed una forte azione di gestione attiva ed integrata delle due riserve naturali e del territorio in generale, attraverso interventi di cura della salute degli ecosistemi e di promozione e valorizzazione delle risorse naturali. Conservazione della biodiversità: la tutela dei corpi idrici e degli habitat lacuali e fluviali, la tutela della fauna ittica, la protezione del patrimonio naturale sono compiti spettanti al Libero Consorzio che, ad oggi, raramente hanno visto un apprezzabile intervento proattivo ed effetti concreti sul territorio. Viceversa, l’elevata biodiversità dei territori della Provincia di Caltanissetta necessita una tutela attenta e diffusa: tale contesto chiama politiche ambientali incisive che il Libero Consorzio deve promuovere per contrastare la perdita di biodiversità e la scomparsa e/o alterazione degli habitat in collaborazione con le Istituzioni e gli Enti gestori dei principali siti naturalistici. In materia di lotta all’inquinamento, il Libero Consorzio è chiamato ad implementare politiche di contrasto all’inquinamento, a partire dalla rigorosa e capillare verifica e rispetto delle normative ambientali, nonché mettendo in atto tutte quelle misure atte alla prevenzione e lotta contro l’inquinamento ed il degrado ambientale. In particolare, per l’area della Piana di Gela il Libero Consorzio deve migliorare e rendere più efficace il proprio ruolo – anche di vigilanza e controllo – nell’ambito delle funzioni previste dalle vigenti disposizioni per le Aree ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA). L’area gelese, infatti, costituisce Sito di Interesse Nazionale (SIN) sul quale si applica lo specifico Piano di risanamento. Tra le emergenze territoriali, una particolare attenzione deve essere rivolta al contrasto e repressione dell’abbandono di rifiuti lungo le strade provinciali, dove sorgono centinaia di micro-discariche incontrollate che determinano un preoccupante inquinamento cronico del territorio. Si tratta di un gravissimo e diffuso fenomeno illecito che, oltre agli evidenti danni all’ambiente, comporta un impatto sulla salute della popolazione e causa numerosi effetti avversi per la salute pubblica. Vigilanza ittico-venatoria, zoofila ed ambientale: il Libero Consorzio di Caltanissetta è, ormai, forse l’unico Ente di area vasta siciliano a non essere dotato di un Corpo di Polizia provinciale al quale affidare concretamente ed operativamente le importanti funzioni di controllo e vigilanza del territorio. E’ improcrastinabile un intervento politico che – dopo oltre dieci anni di grave assenza – possa consentire un’adeguata vigilanza del territorio nisseno in concreta attuazione delle funzioni e dei compiti di polizia amministrativa nelle materie attribuite all’Ente. Il Libero Consorzio, pertanto, deve urgentemente attivarsi per promuovere la riattivazione del servizio di vigilanza faunistico-venatoria, ittica, zoofila, ambientale e di monitoraggio territoriale previsto dalla L.r. 15/2015 e dalla L.r. 33/1997.

TUTELA DEGLI ANIMALI: l’aumentata sensibilità della cittadinanza nei confronti del benessere animale – e, più in generale, dei loro diritti – sta cambiando sempre di più l’approccio nella gestione del problema randagismo. Il primo obiettivo consiste in una decisa responsabilizzazione dei cittadini (con la realizzazione dell’anagrafe canina e la vigilanza sul rispetto della stessa, al fine di scoraggiare gli abbandoni e favorire il possesso responsabile degli animali); il secondo obiettivo è quello di aumentare il senso di educazione civica al rispetto degli animali (colpendo condotte lesive della salute psicofisica degli stessi e incentivando gli strumenti della sterilizzazione e dell’adozione dei cani). In tutti i 22 Comuni della provincia, il fenomeno del randagismo è presente e diffuso; per molte Amministrazioni locali, inoltre, tale problematica è causa di ingenti esborsi finanziari per il mantenimento di costose convenzioni con strutture private di custodia dei cani. Il Libero Consorzio comunale deve concorrere all’attuazione di quanto previsto dalla legge regionale in materia, provvedendo a coordinare, integrare e sostenere l’azione dei Comuni; cooperare con servizi di vigilanza e controllo per la prevenzione degli abbandoni e il rispetto delle norme sull’anagrafe canina; promuovere, anche tramite campagne informative e di comunicazione, l’educazione, la sensibilizzazione, la conoscenza e il rispetto degli animali; istituire un proprio Ufficio per i diritti degli animali e un Regolamento provinciale sulla tutela degli animali. Anche in questa specifica materia, infine, l’Ente potrà ricorrere

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Cronaca

Controlli della Capitaneria di porto, autolavaggi ai raggi x

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Operazione della Capitaneria di Porto di Gela, sotto il coordinamento della Procura, che ha assunto un carattere di grande incisività, sia per estensione che per il numero dei controlli effettuati. In campo il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria, composto da personale altamente specializzato in tecniche di campionamento ambientale e da ispettori con qualifica specifica in materia.

L’attività ispettiva si è concentrata in particolare sugli impianti di autolavaggio, soggetti a precise disposizioni normative e autorizzative in campo ambientale, con l’obiettivo di verificare il possesso dei titoli abilitativi necessari e il rispetto delle norme di settore.I risultati dell’operazione sono significativi: 8 informative di reato trasmesse all’Autorità Giudiziaria; 4 prescrizioni ambientali impartite ai sensi della normativa vigente; 8 sanzioni amministrative elevate per violazioni accertate. L’intervento, pur assumendo una valenza ispettiva e di controllo in tema di eventuali condotte illecite perpetrate, ha prodotto anche un effetto preventivo e di sensibilizzazione, tenuto conto che, successivamente ai controlli, si è riscontrata la regolarizzazione delle anomalie accertate ed il conseguente adeguamento alle prescrizioni ambientali previste dalla legge.L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di controllo e tutela ambientale demandate alla Guardia Costiera, a testimonianza dell’impegno costante della Capitaneria di Porto di Gela nel garantire la legalità e la salvaguardia dell’ambiente a beneficio della collettività.

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Troppe feste sulle barche con musica:interviene la Capitaneria di porto

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Per salvaguardare la sicurezza a mare la Capitaneria di porto ha emesso un’ordinanza con cui vieta l’uso di strumenti sonori a 500 metri dalla costa

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Controlli dell’Ispettorato del lavoro, riscontrate diverse irregolarità

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Controlli sono stati avviati nel Nisseno, dal personale del Contingente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro Sicilia: fari puntati ai settori dell’edilizia e del commercio.

Due i cantieri edili ispezionati, nei quali operavano 4 imprese. L’attività ispettiva, mirata alla verifica del rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, ha portato alla luce diverse irregolarità.

In particolare, due delle aziende sottoposte a verifica sono risultate priva della patente a crediti.

A seguito dell’accertamento, gli ispettori hanno disposto l’allontanamento immediato delle due ditte dai luoghi di lavoro, informando le stesse dell’impossibilità di operare nei cantieri in assenza del documento. 

Inoltre, nel corso dell’accesso ispettivo effettuato in un cantiere di edilizia privata, è stato accertato che l’impresa faceva lavorare un operaio non regolarmente assunto: è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale. La sanzione amministrativa da pagare per ottenere la revoca della sospensione ammonta a 2.500 euro.

Sono state impartite le prescrizioni in materia di salute e sicurezza per l’omessa sorveglianza sanitaria del lavoratore, oltre all’omessa formazione e informazione sui rischi specifici della mansione. Per qieste violazioni sono previste ammende per oltre 5.000 euro.

In un’attività commerciale è stato accertato l’utilizzo di manodopera senza contratto di lavoro – l’unica lavoratrice prestava la propria attività senza regolare contratto di lavoro – e la violazione delle norme di tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Sono state impartite le prescrizioni per omessa sorveglianza sanitaria e omessa formazione e informazioni sui rischi della mansione svolta dalla stessa, con ammende per oltre 3.000 euro, cui si aggiunge la maxi-sanzione per un importo di 1.950 euro.

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