Ospedale Vittorio Emanuele al collasso ed le organizzazioni sindacali FP-CGIL, CISL-FP, UIL-FPL, FIALS, FSI, NURSIND e NURSING-UP della provincia di Caltanissetta, a seguito di una assemblea dei lavoratori del personale del Comparto Sanità del
presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela, dell’ 8 novembre, in considerazione delle
“ataviche” ed “irrisolte” problematiche che attanagliano la struttura sanitria e che nel tempo hanno “inficiato” e la risposta sanitaria locale nei confronti dei cittadini ed in particolare hanno inviato una nota al Prefetto, alla direzione dell’Asp, al sindaco le condizioni oggettive. Un lungo elenco di chiusure di reparti, di carenze, di disservizi ed annuncia l’ennesimo sit in. Ecco cosa è accaduto in questi ultimi anni
• Chiusura nel 2020 dell’U.O.C. di Psichiatria e declassamento della stessa a semplice struttura ambulatoriale,
causa impossibilità (vera o presunta tale) da parte dalla Direzione Strategica dell’A.P.S., a reperire personale
medico;
• Chiusura e declassamento a semplice servizio ambulatoriale ospedaliero dell’U.O.C. di Otorinolaringoiatria
sempre a causa della palesata impossibilità a reperire medici specialistici per la branca in questione;
• Chiusura e declassamento a semplice servizio ambulatoriale ospedaliero dell’U.O.C. di Malattie Infettive,
riaperta in fretta e furia durante il periodo dell’emergenza pandemica da SARS-CoV-2 e oggi richiusa poiché
nella dotazione organica del personale medico è annoverato solo il Direttore dell’U.O.C.;
• U.O.C. di Rianimazione che sempre a causa della “irrisolvibile” carenza di personale medico non riesce a
garantire una adeguata risposta all’intero comprensorio e che in alcuni frangenti dell’emergenza sanitaria
dovuta alla pandemia da Covid-19 si è vista costretta a chiudere i battenti e trasferire i pazienti intubati nella
Rianimazione dell’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta;
• Sale Operatorie che sempre per carenza di medici Anestesisti, riescono a garantire solo gli interventi
chirurgici in urgenza/emergenza destinando ad altre strutture ospedaliere provinciali e spesso extraprovinciali gli interventi di piccola chirurgia o gli interventi chirurgici in elezione;
• La “neonata” U.O.C. di Neurologia che ha dovuto chiudere le porte a poco più di un anno dall’inaugurazione
sempre per carenza del personale medico specialista, mandando in frantumi la tanto discussa nascita della
rete Stoke. Ci chiediamo imbarazzati, anche alla luce di quanto sancito dall’art. 1 comma 268 della legge n.
234 del 30-12-2021 comma n. 268, che dispone in materia di reinternalizzazione dei servizi concessi a ditte
od aziende esterne, quale sia stato il nesso logico che ha portato a decidere la Direzione Strategica aziendale
a riaffidare l’assistenza ai pazienti affetti da problemi neurologici ad una struttura esterna convenzionata;
• L’U.O.C. di Chirurgia Generale dal 01/02/2022 è stata privata del Direttore di Struttura Complessa (Dr. Tirrò)
che per le qualità professionali era motivo di attrazione sia per i giovani chirurghi che per l’utenza delle
province limitrofe. Attualmente è gestita “ad interim” dal Primario della Chirurgia Generale del “S. Elia”.
Presente per soli 3 giorni al mese (per indisponibilità della Sala Operatoria) per eseguire interventi
programmati in video laparoscopia, i 5 medici presenti (rispetto ai dieci previsti) si occupano con serie
difficoltà della gestione delle URGENZE chirurgiche in un bacino di utenza, che conta circa 140.000 abitanti;
• L’U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia nel proprio organico conta di soli 4 medici (compreso il Direttore di
Struttura), ciò rende impossibile il mantenimento degli standard dettati dalle direttive ministeriali e
assessoriali, sia per il rispetto della tempistica prevista per alcuni interventi che per i carichi di lavoro proibitivi
(presenza e reperibilità H24) che il personale medico deve sobbarcarsi per rispondere al bisogno di salute di
un territorio bistrattato;
• L’ U.O.C. di Urologia, dove fiorisce solo ed esclusivamente l’attività intramuraria, sempre a causa di carenza
di personale medico specialistico declina i pazienti nelle ore pomeridiane e notturne presso il presidio
ospedaliero del Capoluogo nisseno anche se trattasi di semplici consulenze specialistiche;
• La tanto acclamata U.O.D. Brest-Unit, più volte inaugurata e risaltata dai Governatori regionali e dai Direttori
Generali dell’A.S.P., non dispone di una collocazione plausibile per il trattamento di tali patologie e
soprattutto non dispone né di propri posti letto e tanto meno di personale medico ed infermieristico
adeguato;
• Il Centro Trasfusionale ancora chiuso sempre per lo stesso motivo, carenza di personale medico dedicato;
• La mai avvenuta apertura dell’U.O.C. di UTIN individuata, struttura e mai inaugurata, che ha comportato un
esborso esoso per le casse dell’ASP per l’acquisto di ventilatori e monitor multi-parametrici oltre che
l’adeguamento strutturale nei locali del terzo piano del nosocomio di via Palazzi e che ancora oggi attende di
essere inaugurata;
• U.O.C. di Pronto Soccorso, dove la dotazione organica dei medici si è contratta fino a raggiungere
attualmente l’esiguo numero di 4 unità, che rapportati ud un così ampio bacino d’utenza, non fanno certo
dormire sonni tranquilli. Qui va segnalata soprattutto la differenza di dotazione organica tra il locale Pronto
Soccorso e quello del presidio ospedaliero Sant’Elia di Caltanissetta, dove la dotazione organica dei medici
annovera 13 unità;
• Mancata attivazione della stabilizzazione del personale precario ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n.75/2017
(Decreto Madia) nonché dall’art.1 comma 268 della legge n. 234/2021 (Legge di stabilità economica);
• Mancata retribuzione delle ore di lavoro svolto in regime di straordinario e straordinario in pronta
disponibilità ai dipendenti che hanno superato la soglia limite prevista dalle normative vigenti e che grazie al
loro spirito di abnegazione e professionalità, hanno permesso di continuare a garantire i L.E.A;
• Che dire inoltre del “martoriato” servizio di 118 locale, con ambulanze spesso sprovviste di personale medico
rianimatore impossibilitati quindi a garantire interventi adeguati di risposta sanitaria di urgenza/emergenza,
volti a garantire la sicurezza e l’incolumità dell’intero comprensorio.
Per tutti i motivi sovraesposti, le scriventi segreterie, sentito l’autorevole parere dei dipendenti nella su menzionata
assemblea, che di fatto legittimano le OO.SS. ad intraprendere ulteriori rivendicazioni, con la presente informano le istituzioni che sarà effettuato un Sit-in di protesta con la partecipazione del personale sanitario del Comparto del presidio
ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela, che avrà luogo in data 16 Novembre , presso la piazza San Francesco di Gela dalle ore 10.00 alle ore 13.00.