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La toccante testimonianza di Gianni Di Dio che ha vinto la dura battaglia contro il Covid

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È toccante e suscita profonde riflessioni il racconto di Gianni Di Dio che ha vinto la battaglia contro il Covid.La sua testimonianza pubblicata sul gruppo Fb ” Gela Brsinstorming” merita di essere letta e meditata

Ciao a tutti e grazie per i tanti messaggi di supporto e di coraggio, sono stati l’ossigeno aggiuntivo.
Sono stato dimesso il 28 aprile, dopo 10 giorni di ricovero che hanno seguito ad altri cinque di febbre alta a casa.
Sono a casa, in fase di recupero e pian piano cercherò di dimenticare.
È stato il momento più difficile della mia vita, fino ad oggi.
È stata dura, durissima, ma per fortuna a differenza di molti altri, sono qui a raccontarlo.
Io mi sentivo invincibile.
Ho sempre rispettato tutte le regole, con la mia famiglia siamo stati ligi, non abbiamo fatto feste, non siamo mai usciti la sera, non siamo mai andati in luoghi affollati. È bastata una mia colpevole distrazione a lavoro, dieci minuti che mi hanno cambiato la vita.
Credevo che comuque se lo avessi preso, lo avrei superato con facilità. Non ho mai avuto veramente paura del virus prima di ciò che mi è accaduto, solo tantissimo rispetto.
Mi sbagliavo.
Questo virus è bastardo, inizia lentamente, subdolamente e poi ad un tratto ti ritrovi a lottare per la vita e ti chiedi come possa essere possibile.
Ancora mi sento i segni della maschera sulla pelle, lo stringere del casco attorno al collo.
Sento l’aria pompatata nei polmoni, giorno e notte, 80 litri al minuto, che mi gonfiavano come un palloncino. E nonostante tutto mi dicevano che il sangue non mi si ossigenava e che tutto era possibile, tutto. E quando il medico che ti ha in cura in semintensiva, ti mette la mano sul cuore e ti dice “faremo di tutto”, capisci che qualcosa sta andando storto.
E poi firmi liberatorie per farti fare qualunque cura sperimentale, la prima che arriva. Ti elencano decine di effetti collaterali, anche gravi, di cui non te ne frega niente.
Nel frattempo vedi altri accanto a te messi alcuni peggio. Anziani che si spengono come candele a cui togli l’ossigeno.
Poi, dopo un’altra notte di terrore arriva la prima buona notizia, forse il farmaco ha fatto effetto, l’ossigeno comincia a circolare nel sangue. Lo vedono dal dolorosissimo prelievo arterioso, ogni quattro ore. Fa male da gridare.
Poi pian piano il buio si trasforma in una flebile luce e poi via via ti senti tirare fuori lentamente per i capelli.
Ti senti rinato, una nuova possibilità. La famiglia a casa la rivedrai.
La prima cosa che pensi è che non vorresti vedere nessuno soffrire le tue stesse pene. Non vorresti vedere nessun anziano soffrire da solo in una stanza con altri dieci disperati. E non ti capaciti delle immagini che vedi, di gente assembrata, senza mascherina con fare spavaldo.
Ti monta la rabbia.
State attenti, non abbassate mai la guardia e soprattutto VACCINATEVI.
Tutti i ricoveri erano di persone non vaccinate.
Grazie a tutti per la vicinanza e soprattutto ai medici, infermieri e tutto il personale sanitario che hanno dimostrato spirito di abnegazione, preparazione, empatia con i pazienti, che è ancora superiore a ciò che già appare in tv.

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“Un riconoscimento a tutti i volontari che ogni giorno si mettono a disposizione della comunità”

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Un riconoscimento che parla di collaborazione, rispetto e comunità. In occasione del Gala dello Sport e del Terzo Settore organizzato dal Comitato Provinciale ASI di Caltanissetta, la Croce Rossa Italiana-Comitato di Gela ha ricevuto una targa di riconoscimento per il lavoro di supporto svolto a favore delle associazioni sportive affiliate. Un gesto semplice, ma dal significato profondo, come ha sottolineato la presidente CRI, Anita Lo Piano.

«Il valore di questa targa non è dato dall’oggetto in sé, ma dal fatto che è unica, con una dedica scritta appositamente per noi. È il segno tangibile di un rapporto costruito nel tempo, fatto di collaborazione, amicizia e affetto reciproco», ha dichiarato.

Questo riconoscimento non è solo rivolto alla CRI di Gela, ma a tutti i volontari che ogni giorno si mettono a disposizione della comunità, costruendo ponti tra realtà diverse ma unite dallo stesso spirito di servizio. «Ringraziamo l’ASI per aver voluto condividere con noi questo momento speciale. Continueremo, insieme, a promuovere i valori dello sport, della solidarietà e dell’inclusione», ha concluso la presidente.

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Successo per l’iniziativa “Metti in moto il dono” promossa da Fidas Gela

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Una splendida passeggiata culturale nel cuore della nostra città, tra arte, storia, bellezza e solidarietà: si chiude con un successo l’iniziativa “Metti in moto il dono 2025”, promossa da Fidas Gela per proseguire il percorso di sensibilizzazione verso il territorio sul tema della donazione del sangue.

«Grazie di cuore ai Presidenti dei Lions Club di Gela – Gela Host, Gela Ambiente Territorio Cultura, Lions del Golfo di Gela, Butera e Terre Federiciane – per il prezioso supporto e la straordinaria sinergia che ha reso possibile la riuscita dell’iniziativa»: questo il pensiero di Enzo Emmanuello, presidente di Fidas Gela.

«Insieme abbiamo camminato per promuovere la cultura della donazione del sangue e riscoprire Gela con occhi nuovi. Emozioni, conoscenza e spirito di comunità: è stato tutto semplicemente perfetto. Un ringraziamento speciale va a Gianni Mauro, autentico motore di entusiasmo, passione e impegno civico», ha concluso Emmanuello. 

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Alario (Ugl):”tagli al Vittorio Emanuele sono inanmissibili”

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Inammissibili”. Li definisce così il segretario confederale Ugl Andrea Alario i tagli contenuti nella rete ospedaliera presentata dal governo regionale. La riduzione dei posti letto, sul territorio, si abbatte principalmente sull’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela ma anche su altri nosocomi dell’area sud della provincia.

“Parliamo di zone già in difficoltà, sociale, economica e per ciò che concerne la salute collettiva – spiega il sindacalista – quei tagli vanno depennati e sostituiti da più risorse. Ritengo che la politica si debba attivare da subito. Noi siamo pronti a dare il contributo che ci verrà richiesto. La priorità assoluta spetta al diritto alla salute dei cittadini. Non può essere un mero numero da cancellare. Parliamo della vita di tante comunità”.

L’Ugl cercherà in tutte le sedi opportune di rivendicare i diritti basilari dei pazienti. Alario dice chiaramente no a qualsiasi ipotesi di ulteriore depotenziamento dell’ospedale “Vittorio Emanuele” e ai tagli per le altre strutture del territorio.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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