Il 14 febbraio è ricordato come il giorno dell’amore e dei regali. Ma altro che amore e regali, per i residenti di Borgo Valentina invece, da quest’anno, lo ricordano come il giorno dello scippo. Protagonista le panchine vaganti di Gela che da anni si vedono in vari punti della città e che oggi creano discordia.
Abbiamo ricevuto e pubblichiamo questa nota a firma dei residenti.
“Ha dell’incredibile quanto accaduto a Borgo Valentina il 14 Febbraio, il Comune di Gela spoglia il quartiere invece di valorizzarlo!
Da anni i residenti si prendono cura, di uno spazio esterno nel periodo primaverile ed estivo con la pulizia e la sistemazione di giochi per bambini con grande sacrificio visto che questo viene fatto a spese dei residenti.
La piccola piazzetta non è ancora stata ceduta ufficialmente al Comune, ma per i residenti è diventata un punto ad uso delle famiglie e dei bambini del quartiere: lo spazio è stato chiamato ‘Piazzetta dell’amicizia’ .
L’ amministrazione Greco aveva pensato di sistemare lì qualche panchina per arricchire la piazzetta: i residenti le hanno poi colorate e abbellite con giochi e scivoli, creando uno spazio sicuro per i figli dei residenti. Hanno tagliato l’erba alta in primavera e realizzando opere di disinfestazione in estate …
E cosa succede il 14 Febbraio ? Un camioncino del Comune, con personale della ditta Ghelas e addirittura un consigliere comunale a bordo, si presenta e porta via le belle panchine, senza una spiegazione plausibile, visto che erano state sistemate lì dall’ amministrazione comunale precedente a questa di cui lo stesso sindaco faceva parte.
Tutto questo senza un motivo. I residenti oggi pensano: “chissà forse per far piacere a qualche amico che abita vicino la piazzetta perché evidentemente il suono delle risate dei bambini da’ fastidio.
Invece di preoccuparsi di migliorare il quartiere e garantire ai nostri figli spazi di socialità e gioco, il Comune di Gela ci leva tutto, lasciando un quartiere già in difficoltà ancora più abbandonato e spoglio. I quartieri non vanno spogliati, vanno curati. Tutti i bambini di Gela hanno gli stessi diritti, e le periferie non possono essere trattate come zone di serie B.
Pretendiamo che il Comune spieghi pubblicamente quanto accaduto e, soprattutto, restituisca ai residenti di Borgo Valentina ciò che è stato tolto senza motivo. Non ci faremo mettere da parte né permetteremo che la voce dei nostri bambini venga zittita così facilmente! Gli anziani e gli adolescenti di Borgo Valentina non si arrendono!”
Il consigliere comunale indicato dai residenti è Massimiliano Giorrannello. Gli abbiamo chiesto lumi.
“È vero, c’ero io quel giorno al Borgo Valentina per assistere al lavoro della Ghelas.
Il fatto è che quelle che indicano i cittadini sono le panchine della legalità regalate da Don Luigi Ciotti a Gela al tempo dell’amministrazione Crocetta che pian piano sono sparite dal centro storico. In questo caso alcune di quelle panchine si trovavano al Belvedere adiacente alla chiesa dei padri Cappuccini a disposizione dei cittadini che godono della vista di quel sito.
Inoltre ci risulta che quell’area sia privata.
Se i residenti hanno l’autorizzazione all’uso dello spazio esterno, facciano regolare richiesta e il Comune sarà ben lieto di assegnare anche perché molte panchine adesso si trovano nei magazzini comunali, ma è necessario seguire la normale procedura e tutto si appiana”.
Le panchine della legalità sono state donate come simbolo di normalità ma, nel tempo, ‘hanno fatto giri immensi’, sparite dal centro storico e avvistate in angoli e viuzze e adesso creano discordie….
La notizia della inaugurazione della mostra itinerante in memoria di Paolo Orsi,induce sconcerto nell’ambiente culturale gelese, dimostrando ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, che non sono solo le somme per gli eventi( 300 mila euro) deliberati da una scellerata scelta del governo regionale a guida centrodestra, a determinare la cultura nella nostra citta.
E’ di ieri la notizia che si rendera’ onore ad un illustre “figlio” di Gela, a cui e’ anche dedicata una via nella nostra Citta’, al palazzo Moncada di Caltanissetta una mostra itinerante nel novantesimo anniversario della morte dell’eminente archeologo che, grazie al suo indefesso lavoro organizzativo e di studio, portò alla luce millenarie scoperte archeologiche.
Siamo stati indotti dal coordinatore della nostra sezione dott. Incardona, a prendere visione di una pubblicazione di quasi 900 pagine nella disponibilità della biblioteca personale del Preside Argento, dal titolo ” Gela – Scavi dal 1900-1905″ ad opera proprio di Paolo Orsi, per valutare l’immenso studio dell’Illustre Archeologo riguardante la nostra Citta’.
Venire a sapere che la mostra itinerante ” Paolo Orsi da Akragas a Zancle” toccherà cittadine come Misterbianco,Giarre e Riposto, Lentini e Carlentini, Mazzarino Randazzo etc….. ma anche grossi centri come Messina,Ragusa, Catania, Enna e Siracusa ad esclusione di Gela, pone una serie di interrogativi e sulla politica di un’ mministrazione sicuramente mediocre e di una scelta di qualche mese fa, di un direttore artistico che probabilmente si occupera’ di pane e balletti vari.Ci affidiamo alla benevolenza dell’assessore alla cultura della nostra città e in aggiunta anche all’assessore agli eventi, per protestare con veemenza per la scelta dell’associazione ” SiciliAntica”.
La considerazione che si ha della nostra città deriva dal tutto chiuso che riguarda i siti archeologici, dalla proibizione ai rappresentanti dei quartieri, di potere prendere visione e contezza dello stato dei lavori dei due musei da parte di una soprintendenza sicuramente non amica della nostra città, dalla data indeterminata dell’apertura degli stessi.
Abbiano i nostri amministratori un moto di orgoglio e richiedano con urgenza un incontro all’assessore regionale alla cultura per evitare che vengano ancora presi in giro su un argomento vitale per la nostra economia.Altro Roylates e Fua
Roma – Anche quest’anno, estate senza mare per i disabili di Gela. E interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, sulla inaccessibilità delle spiagge di Gela per le persone con disabilità.
Esprime in una nota la sua preoccupazione per una condizione che, oltre a compromettere l’inclusione, rappresenta una grave violazione del diritto alla partecipazione piena alla vita sociale e ricreativa.Non è più tollerabile che il principio di pari opportunità, sancito dalla nostra Costituzione e da normative internazionali vincolanti, venga vanificato da ritardi burocratici, inadempienze amministrative o inerzie logistiche.
“Il caso di Gela, emblema di una prassi purtroppo non isolata nel nostro Paese, ci interroga su una questione centrale – scrive il presidente Tomano Pesavento – quanto vale, nel concreto, la dignità di ogni cittadino?Che un diritto così elementare come l’accesso al mare debba ancora oggi scontrarsi con barriere fisiche e amministrative, nonostante la disponibilità di fondi e strutture già pronte all’installazione, è un segnale di allarme.
A rendere ancora più amara la situazione è la consapevolezza che l’intervento necessario – l’apposizione di passerelle già presenti nei depositi comunali – non richieda né sforzi straordinari né risorse aggiuntive, ma solo la volontà politica e amministrativa di procedere in tempi certi.Nel ribadire la necessità di garantire la piena accessibilità degli spazi pubblici, il Coordinamento richiama il valore educativo dell’inclusione, non come gesto formale ma come espressione concreta di cittadinanza. Non si tratta di “agevolazioni”, ma del riconoscimento pieno dei diritti umani fondamentali.
Ogni giorno senza accessibilità è un giorno in cui viene negata l’eguaglianza sostanziale, che costituisce l’asse portante di una democrazia compiuta.Pertanto, si chiede con urgenza:al Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente, di rimuovere ogni ostacolo autorizzativo che ritardi l’intervento;al Comune di Gela e agli enti operativi competenti, di attivarsi immediatamente per il completamento dei percorsi accessibili;alle istituzioni scolastiche e culturali del territorio, di fare della promozione dei diritti un terreno concreto di educazione civica e sociale.
Il mare, come ogni bene comune, non può e non deve essere privilegio di pochi. L’estate non può iniziare davvero, se parte della cittadinanza è costretta a restarne spettatrice”.
Dal capogruppo del M5s Francesco Castellana riceviamo e pubblichiamo
Dopo la protesta di piazza occorre mettere in campo azioni concrete. Dopo le bandiere della protesta necessitano piccole azioni quotidiane, con lo scopo rivoluzionario della concreta dimostranza. A che serve gridare con un megafono se poi ricadiamo in una normalità stagnante? A che serve presidiare luoghi sensibili per poi tornare alle quotidiane abitudini egoistiche e distaccate? Come se l’attuale crisi planetarie non ci riguardasse da vicino.
E invece siamo così tanto prossimi e vicini allo stato di emergenza bellicista – vedi il Muos di Niscemi – da imporci una consapevole presa di posizione contro il delirio nichilista della guerra disumana
E allora cerchiamo di intervenire, nel nostro piccolo quotidiano, contro l’elemento fondamentale che fa ruotare il sistema capitalistico dell’emergenza e cioè i rapporti commerciali.
Chiedo infatti alle grandi realtà locali imprenditoriali di interrompere ogni rapporto commerciale con gli operatori economici Israeliani.
Chiedo a Bioraffineria di Gela e alle ditte dell’indotto di non importare e utilizzare prodotti aziendali provenienti da Israele. Chiedo alla grande distribuzione alimentare locale di non vendere più prodotti alimentari provenienti da Israele e di distribuire, tra i tanti prodotti, la Gaza Cola i cui proventi ricavati sono destinati al sostegno di progetti umanitari, tra cui la ricostruzione dell’Ospedale Al Karama nel nord di Gaza