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Le poesie dell’anima de ‘La Gorgone d’oro’

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I poeti Antonio Barracato di Cefalù per la sezione poesia dialettale e il prof. Antonio Pileggi di Roma con il libro “Ius Pacis” sono i vincitori della 24 edizione del Premio Nazionale di Poesia “La Gorgone d’Oro” promosso dal Centro culturale “Salvatore Zuppardo”, presieduto Da Andrea Cassisi. Al secondo posto per il libro “La via delle infinite cose” il poeta Ildo Cigarini di Reggio Emilia.

La cerimonia di premiazione avrà luogo a Gela presso la Casa del Volontariato, sabato 22 giugno alle ore 18,30. Assieme ai poeti riceveranno il premio della Cultura “Salvatore Zuppardo” Don Massimo Naro, membro della Pontificia Accademia Teologica, Don Giuseppe Gerninario, direttore del settimanale “Luce e Vita” della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nel centenario della sua fondazione (Premio speciale don Giulio Scuvera) e il prof. Carlo Morselli, docente di Procedura penale dell’immigrazione presso l’Università G. Marconi di Roma (Premio speciale alla carriera).

Le giurie composte da Francesco Gioacchino Margani, Giuseppe D’Agrusa, Giulio Redaelli, Salvatore Parlagreco, Franco Infurna, Andrea Accaputo e Crocifisso Placenti (Sez. B) e da Srarah Zappulla Muscarà, Dante Marianacci, Andrea Cassisi, Desirèe Alabiso, Ornella Gallo, Tiziana Finocchiaro ed Emanuele Zuppardo (Sez. C) hanno anche segnalato con menzione speciale altri poeti provenienti da tutt’Italia e le loro poesie saranno inserite nell’Antologia poetica Il silenzio infinito di un “mai”.

La motivazione per la poesia di Antonio Barracato è stata scritta da Francesco Gioacchino Margani “Un accorato canto d’amore rivolto alla madre traspare con limpido coraggio nei versi di Antonio Barracato. Amore che non si è mai perduto, anzi nel ricordo acquista una valenza evocativa che lo moltiplica. Amplifica i sentimenti del dolore e quelli della gioia dopo la dipartita, le carezze mai dimenticate. Il cordone ombelicale mai reciso che lo lega agli abbracci e alle parole tremanti della madre mentre snocciola il Rosario. Assistiamo alla pronuncia della parola madre senza enfasi, quasi con timore di infrangere il velo dell’infanzia, di cancellare il vissuto. Una luminosità percorre l’intero testo, un patto solenne siglato tra la realtà e il sogno. La madre è il punto più alto a cui guardare, la bussola che indica la strada da percorrere. Una viva fonte di salvezza, insostituibile, a cui dissetarsi nei momenti cupi della disperazione.

La motivazione per la poesia del prof. Antonio Pileggi, scritta dal poeta Dante Marianacci, così recita. ““Scalerò il cielo fosse anche fino al sole”. Così, dantescamente, ha scritto Calderón de la Barca. E Montale, in un suo componimento della Bufera, sia pure con lo scetticismo che lo contraddistingue, ci ricorda che gli antichi dicevano: “la poesia è scala a Dio”. Forse con questo spirito è nato il premio La Gorgone di Gela. Ma il poeta, soprattutto ai tempi nostri, è chiamato ad essere, come ci suggerisce Seamus Heaney, soprattutto un’antenna che capta le voci del mondo, “un medium che esprime il proprio e l’altrui inconscio.” Proprio in questa direzione sembra muoversi la poesia di Antonio Pileggi espressa in Ius pacis, perché il tema della pace è il tema dei temi del nostro tempo così travagliato, e non solo per gli incombenti pericoli di un olocausto nucleare. L’autore si muove, con appassionata partecipazione e invidiabili, vaste conoscenze, tra poesia civile e, come giustamente rileva Sandro Gros-Pietro nel suo testo introduttivo, ipertestualità, dispiegando un ricco coro di voci che vanno da Polibio a Papa Francesco, da Vegezio a Gino Strada, da Omero a John Lennon, da Einstein a Stanley Kubrick, a Quasimodo e a diversi altri, per categoricamente affermare che “Il diritto alla pace / è diritto a vivere. //Il diritto alla pace / è diritto avverso / al dovere / di morire.” Un libro, quello di Pileggi, che scuote dal profondo le nostre coscienze e ci costringe a meditare sulla nostra estremamente precaria condizione.

Antonio Pileggi, già Provveditore agli studi e direttore generale dell’INVALSI, ha varie esperienze di lavoro in Italia e all’estero. È impegnato nel sociale per attività di volontariato (scuola, pubblica amministrazione, avvocato di strada, etc.

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Attualità

Il colonnello Gesuelli e il tenente colonnello Cerra soci benemeriti dell’Anfi nissena

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Lo scorso mese di giugno, presso la sala conferenze del Comando Provinciale della
Guardia di Finanza di Caltanissetta, su input della locale Sezione dell’Associazione
Nazionale Finanzieri d’Italia (A.N.F.I.), sono state consegnati gli attestati e le tessere di Socio Benemerito dell’A.N.F.I. al Comandante Provinciale delle Guardia di Finanza di Caltanissetta Col. Stefano Gesuelli e al Capo Ufficio Comando T. Col. Sergio Cerra, per aver dimostrato nei confronti della Sezione una grande disponibilità, ospitalità e partecipando attivamente alle manifestazioni svolte dalla stessa.

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Si presenta la decima edizione di “Teatri Riflessi 2025”

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Martedì 8 luglio alle 10.30 nella Sala Consiliare del Comune di Zafferana Etnea si terrà la conferenza stampa di presentazione del programma di Teatri Riflessi 2025, festival internazionale di danza e teatro contemporanei che si terrà, per la sua decima edizione, dal 12 al 20 luglio trasformando l’Etna in una porta aperta sulla scena performativa mondiale.

Organizzato da IterCulture APS, Teatri Riflessi si è radicato sul territorio etneo dal 2022, trasformando Zafferana Etnea e Viagrande (CT) in punti di riferimento per la sperimentazione artistica, l’incontro fra pubblici e il confronto tra artisti e professionisti da tutto il mondo.

E saranno questi luoghi a ospitare l’edizione 2025 che vanta numeri importanti: 28 compagnie italiane e internazionali con 10 prime nazionali e 1 prima assoluta, 28 opere di videodanza e film di danza, 12 talk e presentazioni di libri, 9 workshop per performer e la comunità e 5 laboratori per giovani lettori e lettrici. 

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Giovani Marescialli in arrivo nel ragusano

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Ragisa – In provincia di Ragusa sono arrivati i giovani Carabinieri che, appena indossato il grado da Maresciallo al termine del secondo anno di corso, effettueranno un periodo di tirocinio pratico-applicativo fino al prossimo 10 agosto presso la Tenenza di Scicli e le Stazioni di Marina di Ragusa, Ispica, Pozzallo e Scoglitti.

Costituiranno un significativo supporto per i reparti con competenza su gran parte del litorale ibleo, andando ad inserirsi in una strategia di controllo del territorio rinforzata, con la finalità di proiettare un maggior numero di servizi esterni di pattuglia per far fronte alle numerose emergenze estive.

Allo stesso tempo i tirocinanti potranno valorizzare e mettere in pratica le nozioni apprese presso la Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, ove il prossimo anno completeranno il corso, cimentandosi, nel frattempo, nello svolgimento di ogni tipologia di servizio operativo.I Marescialli Allievi sono stati ricevuti stamattina dal Comandante Provinciale di Ragusa, Colonnello Carmine Rosciano, che ha rivolto loro un saluto ed un augurio di trarre il maggior giovamento possibile dall’esperienza del tirocinio, in previsione del futuro ed impegnativo ruolo che ricopriranno all’interno di reparti dell’Arma, al termine del triennio formativo.

Nella circostanza è stata ribadita l’importanza della Tenenza e delle Stazioni Carabinieri che costituiscono non solo un importante presidio di sicurezza, ma anche un fondamentale punto di riferimento e di contatto per la cittadinanza soprattutto nei comuni periferici della provincia.Dalla seconda decade di agosto è previsto inoltre l’arrivo di 6 Allievi Marescialli per consentire il prosieguo del potenziamento dei servizi di vigilanza da parte dell’Arma sul territorio della provincia fino al termine della stagione estiva.

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