Si torna a parlare del Pontile Sbarcatoio di Gela. Un pezzo di storia, l’ennesimo, destinato al macero. Come la fabbrica ‘do scupazzu’, come la Torre del Duce, come la Conchiglia…
Da lì è passata la storia. Lo sbarco degli Americani del 43, ma che importa….Arriva un finanziamento per la demolizione. La storia cancellata con la ruspa! Niente più passeggiate romantiche con i tramonti sullo sfondo. Niente.
E nasce un nuovo Comitato “Salviamo il Pontile”, un’iniziativa senza connotazioni politiche, ma con un unico obiettivo: salvare dalla demolizione il Pontile Sbarcatoio di Gela, un bene storico di valore inestimabile. Il Presidente del Comitato è il Dott. Liborio Pirrello e l’Ambasciatore è Patrizia Cosenza.
“Questo patrimonio va preservato come simbolo della nostra identità e della nostra storia – dice il Presidente Liborio Pirrello. – Chiunque voglia contribuire con il proprio sostegno è il benvenuto. Insieme, uniti, possiamo fare la differenza e proteggere ciò che è nostro”. La mail per i contatti e’ pontilegela@gmail.com
Tre anni or sono è nato il primo comitato ‘Salviamo il Pontile’, ma sul Pontole pende ancora la Spada di Damocle; nel frattempo la Regione Sicilia ha stanziato il finanziamento per la demolizione e la ristrutturazione è stata dimenticata.
Il pontile sbarcatoio rappresenta la prima costruzione in cemento armato realizzata a Gela ed un’opera essenziale per la marineria locale.Il progetto venne realizzato nel 1911 dalla Società dell’Ing. Francesco Saverio Rossi & C.i con sede a Roma che stipulò il contratto d’appalto con il Comune, ed ultimato nel 1915.Dopo qualche anno si rese necessario il suo prolungamento di altri 150 metri per consentire l’attracco di bastimenti di maggiore tonnellaggio.
Per una serie di lungaggini burocratiche, assenza di finanziamenti e per le fasi storiche che l’Italia attraversava in quegli anni, i lavori furono ritardati; infatti il pontile fu portato alla sua attuale lunghezza solo nel 1935.Nel luglio del 1943,le coste sabbiose di Gela furono teatro, durante la seconda guerra mondiale, dell’imponente sbarco (chiamato in codice sbarco in Sicilia) della VII Armata americana del generale Patton.Prima dello sbarco alleato sulla costa di Gela, il comando militare dell’esercito italiano di stanza a Gela fece saltare in aria la parte centrale del pontile con una carica esplosiva per ritardare e ostacolare lo sbarco delle truppe alleate, le quali tuttavia, non ebbero nessun impedimento, per cui la demolizione fu ritenuta inutile.
La mostra “Re-Umana: A.I. Amore & Ispirazione”, nata per gli spazi dell’Ex Gargallo di Ortigia dal 25 aprile al 4 maggio 2025, è un’installazione immersiva che fonde arte contemporanea e memoria, spiritualità e tecnologia, radicandosi nel passato per interrogare il presente. Le opere di Mario Morgan Martinez, in arte Avocado Art Sicily, prendono vita da materiali di recupero come tele, legni, cemento, frammenti di barche, in un’alchimia che trasforma il detrito in linguaggio poetico.
Nel cuore della mostra, la sigla A.I. assume un significato doppio e provocatorio. Se da un lato evoca il mondo dell’Artificial Intelligence, dall’altro viene ribaltata e riscritta dall’artista come Amore & Ispirazione: due forze primigenie, profondamente umane, che attraversano l’arte come motore e visione.
L’installazione è concepita in stretta relazione con l’identità del luogo, l’ex istituto scolastico Gargallo: attraverso una sequenza di visioni sospese tra sogno e memoria, l’artista conduce lo spettatore in un rito contemporaneo, dove ogni frammento racconta una tensione collettiva e ogni segno affiorato diventa una voce dell’anima.
Si moltiplicano a Gela le iniziative del ricordo di Papa Francesco in contemporanea con la Veglia di Roma.
Il Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo” e il Gruppo Archeologi Geloi ha reso omaggio a Papa Francesco nella Mostra d’Arte “Il sacro nell’arte. Pasqua a Gela” in corso fino al 26 aprile a Palazzo Ducale. Il direttore artistico della mostra, Emanuele Zuppardo, ha esposto un’opera inedita del maestro Antonio Occhipinti che dipinge il papa in tre sfaccettature.
Il pittore di Gela era stato ricevuto dal santo padre in occasione della donazione di un suo ritratto e, successivamente, in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha firmato di proprio pugno un’opera di Occhipinti “La cena di Emmaus” ora in mostra nella Casa della misericordia di Gela. L’altra opera presente nella mostra d’arte è un ritratto del pittore Pietro Attardi, un olio su tela.
Un omaggio al Papa, una voce fuori dal coro, che fino all’ultimo si è speso per gli ultimi, scontrandosi con i potenti della terra, i padroni delle armi e criminali autori di genocidi e di sterminii di uomini, donne e bambini inermi.
La mostra, inaugurata il mercoledì santo alla presenza di un numeroso pubblico e di amanti dell’arte comprende opere di elevata fattura del compianto Antonio Occhipinti, di Dario Vitale, di Franco Iudici, di Francesco Passero, di Giovanni Iudice, di Giuseppe Forte, di Giovanni Battista Di Dio, di Giuseppe Santopà, del maestro Giuseppe Tuccio, di Pietro Attardi e della bravissima Rita Castellano ed icone del bravissimo pittore Sebastiano Russotto.
Sono anche presenti sculture di Roberto Tascone, Rocco Cuvato e Giuseppe Alessandro di San Cono e fotografie sulla passione di Cristo di Antonio Pignato, Emanuele Cuvato, Fabio Cafà, Francesco Cerniglia, Giuseppe Cirignotta, Maria Rita Cavallo, Peppe Ferreri di Butera, Roberto Virdiano. Tante opere che parlano di bellezza in questo momento triste di passione del mondo minacciato da turbini di guerra.
Ieri sera nella chiesa di Sant’Angostino una riflessione meditata sulla sua figura.
In seguito alla proclamazione del lutto nazionale di cinque giorni deliberato dal Consiglio dei Ministri per la scomparsa del Sommo Pontefice Francesco, dalla giornata di oggi e fino a sabato 26 aprile, giorno della cerimonia esequiale, nell’atrio della Prefettura di Caltanissetta, è disposta l’apertura di un registro di condoglianze a disposizione dei cittadini che desiderino manifestare in forma diretta il proprio cordoglio.
Lo ha reso noto il Prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia.