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Cronaca

Nunziello rapinato in Colombia: “Mi hanno puntato il coltello alla gola”

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Medellin – L’ episodio che vi stiamo per raccontare si svolge in Colombia e riguarda un gelese in vacanza. Vittima, per fortuna illesa, il giovane Nunzio Di Caro conosciuto dai piu’ col diminiutivo di Nunziello, personaggio noto in citta per aver condotto alcuni programmi di Eda Communication.

Aveva deciso di trascorrere una vacanza in Colombia con amici: Nunzio ama i viaggi e soprattutto quelli che si organizzano all’estero. Durante gli ultimi giorni della vacanza, quando era approdato a Medellin, comune colombiano secondo per popolazione alla capitate Bogotà, è incorso in una brutta avventura.

Intorno alle 14 ora locale, Nunziello ha chiamato un taxi per rientrare in hotel : “mi sono subito accorto – racconta – che il conducente era un tipo, poco affidabile, si vedeva dal viso, ma era un tassista e mi sono fidato. Dopo essere salito in vettura, mi sono accorto che la strada che stava percorrendo non era quella che portava all’hotel, allora ho deciso di mostrare al tassista il percorso esatto con la mappatura di Google”

Il tassista lo ha afferrato per il braccio, rubandogli il telefono, e lo ha nascosto.

“Mi ha chiesto tutti i soldi che avessi nel portafoglio per riaverlo ma ho rifiutato – ha raccontato – al rifiuto mi ha puntato un coltello alla gola minacciandomi”.

Durante la corsa in taxi Nunziello ha aperto lo sportello, il tassista vedendo tale reazione ha aumento la velocità della corsa ma lui è riuscito a lanciarsi durante la corsa riportando diverse ferite.

Ha percorso circa un chilometro raggiungendo con molta fatica il centro abitato e si è subito recato, chiedendo indicazioni alla gente, alla polizia locale a cui ha raccontato l’accaduto. I poliziotti lo hanno rassicurato dicendo che capita spesso a molti turisti di essere rapinati dei propri oggetti personali e lo hanno scortato in hotel dove è rimasto privo del telefono per giorni.

In molti sono stati gli amici che negli ultimi giorni hanno cercato di contattarlo al telefono ma senza fortuna. Nunzio è riuscito a mettersi in contatto subito con la famiglia ricordando alcuni numeri a memoria, per rassicurarli.

Oggi è tornato in città: qui ha presentato l’ ennesima denuncia alle forze dell’ordine nella speranza di recuperare numero di telefono, account social e contatti. L’unico modo per contattarlo attualmente è l’account Instagram artistico nunziello_official del quale ricordava la password perché gestito da un’agenzia.

“Sono scosso e non ho dormito per 3 giorni fino all’arrivo in Italia avvenuto ieri, a breve avrei iniziato la mia nuova trasmissione sui social di Eda Communication, ma ho chiesto di spostare di qualche settimane le 4 dirette previste, non me la sento di andare subito in onda, anche se era già uscito il promo, voglio rassicurare tutti i ragazzi che seguono i miei programmi, mi rivedrete”

Una vacanza che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia e che sarà invece solo un brutto ricordo.

“Ringrazio tutti per la solidarietà che mi avete sempre dimostrato in occasioni come queste”.

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Cronaca

Trovati due etti e mezzo di droga durante le perquisizioni

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Ragusa - Nel corso delle perquisizioni promosse dai Carabinieri di Ragusa in occasione dell’esecuzione delle ordinanze di misure cautelari che, alle prime ore di questa mattina, hanno portato all’arresto di nove persone responsabili, a vario titolo, di spaccio di stupefacenti, i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro oltre 40g di cocaina, quasi 50g di hashish ed oltre 150g di marijuana.

Trovati, inoltre, un bilancino di precisione ancora sporco di sostanza stupefacente, vario materiale atto al confezionamento dello stesso ed oltre tremila euro in banconote di piccolo taglio, ritenute il provento dell’attività illecita. Supera, dunque, il valore di cinquemila euro sul mercato al dettaglio il solo stupefacente sequestrato questa mattina dai Carabinieri

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Cronaca

I tentacoli della mafia nissena nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Toti

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Promette ulteriori e devastanti sviluppi l’operazione della Guardia di finanza di Genova che ha portato all’arresto (domiciliari) il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, accusato di corruzione nell’ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia genovese. Domiciliari anche per il braccio destro di Toti, Matteo Cozzani, capo di gabinetto. Per quest’ultimo, l’accusa è di corruzione elettorale, aggravata dall’avere agevolato l’attività di Cosa Nostra.

Nella fattispecie, secondo gli investigatori, Cozzani avrebbe agevolato il clan Cammarata del mandamento di Riesi con proiezione nella città ligure. Nelle carte dell’inchiesta , si fa riferimento alla promessa di posti di lavoro e appartamenti di edilizia residenziale migliori in cambio dei voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina presente a Genova. Sarebbero almeno 400 le preferenze verso la lista Cambiamo con Toti Presidente.

Non è la prima volta che la mafia nissena allunga i propri tentacoli verso la Liguria ed in particolare sul capoluogo di Regione. Le cronache, negli anni, raccontano della presenza anche di esponenti della famiglia mafiosa degli Emmannuello.

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Cronaca

Furto in una villetta di Punta Braccetto

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Santa Croce Camerina - I Carabinieri della Stazione di Santa Croce Camerina hanno denunciato a piede libero un cittadino tunisino di 33 anni residente a Ragusa, responsabile di un furto all’interno di un’abitazione della località marittima di Punta Braccetto, di proprietà di un 60 enne di Comiso.

Il tunisino, la scorsa settimana, nottetempo si era introdotto furtivamente all’interno della casa vacanze dell’uomo, probabilmente ignaro della presenza di un sistema di videosorveglianza installato appositamente dal proprietario a tutela del proprio immobile, già in un’altra passata circostanza bersaglio di un analogo furto.

Dalle immagini visionate dai Carabinieri, i militari sono giunti all’identificazione del responsabile che, durante una perquisizione appositamente disposta, è stato trovato ancora in possesso degli arnesi da scasso utilizzati per compiere l’effrazione degli infissi esterni dell’abitazione, nonché della stessa refurtiva sottratta, ovvero qualche monile ed una somma in contanti di circa mille euro, il tutto immediatamente restituito al legittimo proprietario.

Per il giovane straniero, fino ad oggi incensurato, è scattata quindi la denuncia alla Procura della Repubblica di Ragusa per furto aggravato

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