Non una festa ma una ricorrenza che ha segnato la storia. La Giornata internazionale della donna ricorre ogni anno l’8 marzo e si celebra in tutto il mondo per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche conseguite dalle donne negli ultimi decenni. La ricorrenza è anche un’occasione per denunciare le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono ancora vittime in diverse parti del mondo e per proseguire la battaglia civile per l’uguaglianza e le pari opportunità.
L’idea di celebrare “La giornata della Donna” nasce negli Stati Uniti nel 1909 anno in cui le donne iniziarono a manifestare per rivendicare il proprio diritto al voto. Soltanto l’anno seguente, nel 1910, la proposta fu rilanciata dall’attivista tedesca Clara Zetkin durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste a Copenaghen per rivendicare i diritti femminili.
Con l’inizio della Prima Guerra Mondiale le celebrazioni vengono temporaneamente interrotte.
E’ soltanto in occasione della Seconda conferenza delle donne comuniste, che si tenne a Mosca nel 1921, che viene proposta e approvata un’unica data per celebrare la giornata delle Donne. Il giorno 8 Marzo viene scelto per ricordare la manifestazione contro lo zarismo delle donne di San Pietroburgo avvenuta nel 1917. Dopo la rivoluzione bolscevica, nel 1922 Vladimir Lenin istituisce l’8 marzo come festività ufficiale. Fino agli anni Settanta la “festa della donna” viene celebrata principalmente nell’Unione Sovietica e in Cina. Il salto definitivo avviene nel 1972 quando le Nazioni Unite proclamano il 1975 “Anno internazionale delle donne” e invitano tutti i paesi membri a celebrare la ricorrenza dell’8 marzo. Due anni dopo, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propone a ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” (“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace”).
Con questa decisione, l’Assemblea riconosce il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconosce l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese.
Alcune tradizioni sull’origine dell’8 marzo fanno riferimento a repressioni di manifestazioni di operaie avvenute negli Stati Uniti nel 1857 (incidentalmente, l’anno di nascita di Clara Zetkin). Non di rado viene citato un drammatico incidente accaduto a New York nel 1908, quando alcune operaie di una fabbrica di camicie, chiuse nello stabilimento dal padrone per impedire loro di scioperare, avrebbero perso la vita a causa di un incendio. In effetti, di incendi drammatici nelle fabbriche tessili americane ve ne sono stati, e molte operaie vi hanno perso la vita, ma su questo episodio in particolare non vi sono riscontri storici che ne certifichino effettivamente la veridicità.
Nel 1946, finita la guerra, per iniziativa dell’Unione delle Donne in Italia (UDI) si cominciò a celebrare l’8 marzo. L’idea di usare la mimosa, un fiore economico e di campo come fiore simbolo della giornata, fu di Teresa Mattei, Rita Montagnana e Teresa Noce, tre donne politiche che combatterono nella Resistenza e furono poi deputate nell’Assemblea Costituente e successivamente parlamentari della Repubblica.
A Gela si rincorrono le manifestazioni, così come si evince dalle locandine pubblicate in questo articolo.
La Regione Siciliana ha assegnato i quattro lotti del servizio di trasporto pubblico locale extraurbano di passeggeri su pullman. Stamattina, nella sede dell’assessorato regionale delle Infrastrutture, della mobilità e dei trasporti sono state completate le procedure del bando europeo da 883 milioni di euro (iva compresa). La gara è stata aggiudicata per un importo di 663 milioni più iva, con un risparmio di 154 milioni per le casse pubbliche.
Le aziende che si sono aggiudicate i lotti sono: Consorzio Trasporti Siciliani Nord (in ATI con il Consorzio Stabile Siciliano Mobilità) per il primo lotto che riguarda il bacino Palermo e Trapani, per complessivi 13.794.400 chilometri; Consorzio Stabile Siciliano Mobilità Est (in ATI con Consorzio Trasporti Siciliani Sud ) per il secondo lotto, che comprende i territori di Catania, Ragusa e Siracusa, per 10.259.863 chilometri; Consorzio Trasporti Siciliani Nord (in ATI con Consorzio Siciliano Mobilità Nord) per il terzo lotto, che riguarda la provincia di Messina, per 9.877.015 chilometri; al Consorzio Stabile Siciliano Mobilità Sud (in ATI con Consorzio Trasporti Siciliani Sud ) infine, il quarto lotto che interessa i territori delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, per 18.895.685 chilometri. La durata dell’affidamento è di nove anni. I quattro ambiti territoriali da coprire ammontano a oltre 53 milioni di chilometri. A questi si aggiungono gli 11.850.000 di chilometri assegnati “in house” all’Ast. Per un totale di quasi 65 milioni di chilometri, il 4,4 per cento in più delle percorrenze attuali.
«Raggiungiamo un altro importante risultato – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – che garantirà ai siciliani un servizio di trasporto extraurbano efficiente e moderno. Con questo bando abbiamo fissato un orizzonte temporale che dà certezza di continuità ai passeggeri e alle stesse aziende che potranno pianificare gli investimenti per assicurare la qualità richiesta. L’assegnazione “in house” di una quota delle tratte all’Ast è un ulteriore contributo al rilancio di un’azienda che al momento del nostro insediamento era in una situazione di prefallimento. Adesso, grazie alle scelte del mio governo che ha provveduto al cambio della governance e immesso la necessaria liquidità, l’Ast procede verso la piena operatività. È la conferma della bontà di un metodo di governo che guarda all’impegno costante e silenzioso per ottenere risultati. Ringrazio l’assessore Aricò per il lavoro svolto».
Secondo quanto stabilito dal bando, i pullman impiegati nel servizio di trasporto pubblico extraurbano dovranno avere: una livrea unica; quadranti a led per l’indicazione del percorso; un distributore di snack e bevande; il wc, in quelli impiegati nelle tratte a lunga percorrenza o interprovinciali; il wifi; tv e spinotti di ricarica per cellulari e apparecchi informatici; infine, dovranno prevedere l’accesso agevole a bordo per i passeggeri con disabilità.
Enna – Il personale della Polizia di Stato dei Commissariati distaccati di Polizia di Piazza Armerina e di Leonforte ha incontrato gli studenti degli Istituti Scolastici “Chinnici- Roncalli” di Piazza Armerina e “Medi-Vaccalluzzo” di Leonforte, per affrontare e discutere sulle delicate problematiche connesse all’utilizzo non corretto di internet.
Prezioso è stato anche il contributo degli “addetti ai lavori”, in servizio presso la Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Enna ed intervenuti all’Istituto di Leonforte.
Tema cardine degli eventi è stato il contrasto al fenomeno del bullismo e del cyber-bullismo, il cui sviluppo ha trovato terreno fertile nell’evoluzione tecnologica che caratterizza i tempi moderni.
Dopo un breve preambolo in cui sono stati trattati i rischi connessi all’uso-abuso del Web che vede ogni giorno coinvolte categorie di utenti particolarmente vulnerabili quali i minori, nel corso degli incontri sono stati, inoltre, analizzati la disciplina in materia di cyberbullismo e i rimedi che la società ha a disposizione per prevenire ed, eventualmente, segnalare azioni pregiudizievoli legate all’utilizzo di internet.
Nell’ambito del fenomeno del cyberbullismo, sono stati illustrati i comportamenti che possono integrare fatti di rilevanza penale nonché i rimedi, anche di natura amministrativa e preventiva, a disposizione delle vittime: la richiesta al gestore del sito internet di rimozione dei contenuti a loro pregiudizievoli e, per l’appunto, la richiesta di ammonimento del minore (di età compresa tra 14 e i 18 anni) da rivolgere al Questore, a cui la predetta legge ribadisce il ruolo di “Autorità di prevenzione sociale”.
Infine, sono stati rassegnati gli oneri di denuncia spettanti agli insegnanti nella loro qualità di pubblici ufficiali nonché le relative responsabilità penali, amministrative e civili, con particolare riferimento alle ipotesi di “culpa in vigilando”.
Caltanissetta – Potenziato il reparto di oftalmologia dell’ospedale di Gela. Dopo il vuoto di nove mesi è stato assegnato un altro medico che affiancherà lo specialista Cafà.
La direzione dell’Azienda sanitaria provinciale ha deliberato l’immissione in ruolo di due nuovi medici presso i Presidi Ospedalieri dell’ASP di Caltanissetta.
L’immissione in ruolo riguarda un dirigente medico di oftalmologia destinato all’ ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Si tratta della Dott.ssa Rosa Maria D’Urso vincitrice del concorso pubblico per 6 dirigenti medici di Oftalmologia che era stato bandito nel 2022.
La dottoressa D’Urso collocata al 1° posto nella graduatoria dei candidati specializzandi aveva dato la propria disponibilità a prendere servizio una volta conseguito il titolo di specialista.
La neo-assunta prenderà a breve servizio presso l’Ospedale di Gela: la firma del contratto è prevista per la prossima settimana.
Immissione in ruolo anche per la Dr.ssa Olga M.Rira LA Cognata Dirigente medico di Cardiologia presso il reparto di Cardiologia dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.
Il suo rapporto di lavoro è stato trasformato da determinato a tempo pieno e indeterminato. È stato conferito, inoltre, un incarico a tempo indeterminato per 4 ore settimanali al Dr. Salvatore Bartolotta specialista ambulatoriale in geriatria che svolgerà il servizio al Poliambulatorio di Milena.