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Cronaca

Preso un latitante dopo cinque mesi

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I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Modica ed i militari della Tenenza Carabinieri di Scicli hanno arrestato un giovane albanese, disoccupato e pregiudicato, in ottemperanza ad un ordine di esecuzione di espiazione pena, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa. Il 23enne, che si trovava in regime di detenzione domiciliare, si era di fatto reso irreperibile da luglio, facendo perdere le sue tracce. Nel frattempo, inoltre, la misura alternativa della detenzione domiciliare era stata revocata e sostituita col regime di detenzione ordinaria in carcere. Grazie ad una lunga attività d’indagine i militari dell’Arma sono infine riusciti a localizzare il “fuggitivo”, intervenendo presso l’abitazione della sua ragazza, anch’ella di origine albanese, sita in località Sampieri. All’arrivo dei Carabinieri il ricercato ha provato a fuggire a piedi, arrampicandosi sui tetti delle vicine abitazioni. Dopo un lungo inseguimento i militari lo hanno infine circondato e bloccato. Il personale operante ha poi proceduto ad effettuare perquisizioni personali e locali che davano esito positivo e consentivano di rinvenire una grande quantità di sigarette, tabacchi, soldi contanti ed apparecchi cellulare verosimilmente di provenienza illecita. Ulteriori accertamenti sono, al momento, in corso per verificare la provenienza di quanto ritrovato che contestualmente è stato sottoposto a sequestro per il successivo, eventuale riconoscimento da parte delle persone offese. L’uomo è stato tradotto presso la Casa circondariale di Ragusa dove dovrà espiare la pena residua di 5 anni, 4 mesi e 28 giorni, nonché il pagamento di una multa di 12,400,00 euro e la misura di sicurezza dell’espulsione dal territorio dello Stato, per reati contro il patrimonio quale furti, anche aggravati, e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Furto cavi di rame, Polizia blocca terzetto di pregiudicati catanesi

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La Polizia Ferroviaria di Catania ha arrestato tre uomini originari della provincia etnea, di età compresa tra i 30 ed i 60 anni circa, presunti autori di furto di rame aggravato in concorso ai danni delle imprese ferroviarie a ridosso della provincia di Enna. Gli agenti, assieme ai colleghi di Caltanissetta, indagavano da tempo su una serie di furti di cavi di rame ed altro materiale ferroso in uso alle ferrovie, avvenuti sulla tratta Libertina -Sparagogna della linea ferroviaria Fiumetorto – Bicocca, attualmente non in esercizio perché oggetto di lavori per il raddoppio dei binari. Per contrastare i numerosi episodi criminosi, che si sono tradotti in decine di chilometri di rame sottratti e un danno economico di circa 165mila euro per Rfi, il team di investigatori della Polizia di Stato di Catania e Caltanissetta ha svolto una complessa attività di indagine supportata anche dalle immagini riprese dalle fototrappole installate da Fs Security. Proprio una delle telecamere di videosorveglianza ha lanciato, durante la notte scorsa, un “alert” quando nell’area telecontrollata sono stati percepiti dei movimenti. L’allarme, arrivato a personale della Polfer di Caltanissetta, è stato immediatamente condiviso con i colleghi di Catania che sono intervenuti lungo la linea ferroviaria nei pressi della stazione di Libertina sorprendendo tre persone che sfilavano cavi dalla linea ferroviaria per poi caricarli su di un furgone. Non potendo operare in sicurezza, in quanto l’oscurità celava possibili complici e vie di fuga, i poliziotti, appostati, hanno deciso di intervenire quando il furgone ha lasciato il sito, bloccandolo sulla Ss 192. All’interno del veicolo, oltre ai circa 750 chili di rame sottratto dai binari, poi riconsegnato a Rfi, sono stati trovati una serie di attrezzi utilizzati per tranciare i cavi e indumenti da lavoro simili a quelli utilizzati dai tecnici delle ferrovie. I tre soggetti a bordo, pluripregiudicati già noti alle forze dell’ordine e con precedenti specifici, sono stati quindi arrestati e, al termine degli accertamenti di rito, associati presso la casa circondariale di Enna, in attesa del giudizio per direttissima. Il conducente del veicolo dovrà rispondere dinanzi al giudice, oltre che del furto, anche dei reati di guida senza patente ed inosservanza di provvedimenti dell’autorità, per non aver rispettato il foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Enna qualche mese addietro proprio su segnalazione della Polizia Ferroviaria di Caltanissetta. Dalle risultanze investigative portate avanti da diversi mesi, i tre uomini sono risultati essere gli stessi su cui da tempo gli inquirenti avevano posto l’attenzione essendo gravemente sospettati, ponendo fine al fenomeno dei furti di rame che avevano interessato quell’area. L’attività predatoria dell’oro rosso è costantemente al vaglio della Polizia Ferroviaria atteso che, oltre agli ingenti danni economici alle imprese ferroviarie, quando avviene su linee in esercizio, è causa di gravi disagi all’utenza con ritardi e soppressioni di convogli, pregiudicando in alcuni casi anche la sicurezza della circolazione stessa.

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Cronaca

Droga in auto, gelese in manette a Roma

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Un gelese di 40 anni (di cui non sono state fornite le generalità) è stato arrestato dai Carabinieri a Roma. Fermato a bordo della sua auto ad un posto di blocco, è stato sorpreso con 12 dosi di cocaina pronte allo spaccio. Lo stupefacente era stato occultato nell’abitacolo.

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Cronaca

Maltrattamenti in famiglia, nisseno arrestato dalla Polizia

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Un trentottenne nisseno è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, minacce, atti persecutori e resistenza a pubblico ufficiale. Un equipaggio della Polizia, dopo una segnalazione pervenuta presso la sala operativa della Questura, è intervenuto in uno stabile del capoluogo dove era stato segnalato un soggetto che cercava di entrare nell’abitazione sferrando calci e pugni alla porta d’ingresso. L’uomo, che al momento non esercita la potestà genitoriale nei confronti dei propri figli minori, affidati dall’Autorità Giudiziaria ai nonni, è stato identificato dai poliziotti e, dopo opera di persuasione di questi ultimi, ha desistito dal suo comportamento violento allontanandosi dal luogo. Dopo qualche ora, è stata reiterata la richiesta di intervento da parte degli occupanti dell’abitazione, poiché il 38enne si era recato nuovamente presso l’abitazione bussando insistentemente. Alla vista dei poliziotti ha inveito contro gli occupanti dell’appartamento profferendo minacce nei loro confronti per aver chiamato la polizia. Il Gip presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto della Polizia di Stato e disposto la misura cautelare della custodia in carcere.

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