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Ritardi nei pagamenti, i presidenti di Ance Agrigento e Caltanissetta: “La Regione ignora le imprese”

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“A distanza di un anno torniamo a denunciare come non vi sia da parte della Regione Siciliana alcuna effettiva presa di responsabilità in merito al ritardo accumulato dai pagamenti delle fatture delle imprese edili. Un anno fa come oggi stiamo attendendo la rendicontazione dei residui attivi e passivi, e un anno fa come oggi nessuno si assume l’onere di questo protrarsi dei termini che danneggia e mortifica le imprese”.

Ad intervenire con una nota congiunta sono il presidente di Ance Agrigento Carmelo Salamone e Ance Caltanissetta Claudio Mingoia.

“Accade, ormai in modo consolidato, – continuano – che le aziende edili lavorino per un intero anno senza veder corrisposto alcunché, sperando che nei mesi estivi vi siano abbastanza persone al lavoro negli uffici regionali per provvedere alla liquidazione di qualche fattura. Abbiamo collezionato in questi mesi annunci e promesse, garanzie di ogni tipo: l’impegno dell’ormai uscente assessore Gaetano Armao era che quest’anno non si sarebbero riproposti i problemi connessi – si dice – proprio al riaccertamento dei residui. Ovviamente non è stato così. Quello che ci chiediamo è: che senso ha continuare a sbandierare l’aggiudicazione di cantieri pubblici se poi non si pagano le aziende?”.

I presidenti Salamone e Mingoia, inoltre, evidenziano come oggi in Sicilia si registri un’ulteriore beffa nei confronti delle aziende connessa al cosiddetto “Decreto aiuti”, che prevederebbe il pagamento di somme che consentano di compensare il caro materiali.

“Ad oggi tutti – dicono – ci risulta che le certificazioni da parte degli enti locali siano pronte, ma si attendono non meglio precisate delucidazioni. Chi dovrebbe fornirle non è chiaro, e l’effetto è che ovviamente non si provvede a versare gli importi alle aziende, con il rischio che il fondo nazionale termini perché ne stanno attingendo altre regioni”. 

Con le dimissioni del presidente della Regione e il successivo scioglimento del Governo Regionale, concludono Salamone e Mingoia, “si auspica che il venir meno della governance politica possa risolvere l’attuale situazione di stallo. Certamente i dirigenti regionali saranno in condizione, perché preparati, di risolvere questa situazione assurda.

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Agrigento- Nonostante il freddo e il vento, la politica, i cittadini , le scuole hanno atteso e accolto festanti l’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dei rappresentanti delle altre istituzioni nazionali, regionali e comunali davanti al Teatro Pirandello di Agrigento per la cerimonia inaugurale di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025

“Una lezione di educazione civica all’aperto”, poche ma significative parole che riassumono il senso per le scuole della giornata inaugurale di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025. Parole di una delle dirigenti scolastiche che stamattina insieme ai docenti e al Vicario dell’Ambito Territoriale di Agrigento Elvira De Felice, hanno accompagnato le centinaia di alunne e alunni di alcuni Istituti comprensivi del capoluogo e della provincia. Per la città di Agrigento erano presenti l’I.C. Esseneto, I.C. Quasimodo e I.C. Levi Montalcini, per Porto Empedocle l’I.C. Pirandello e I.C. Livatino, per Favara l’I.C. Camilleri e I.C. Falcone e Borsellino.

«Agrigento, con l’isola di Lampedusa e i Comuni della provincia, ha assunto come ispirazione, riferimento tematico e obiettivo di questo anno la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, ponendo come fulcro l’accoglienza e la mobilità. Il programma delle iniziative presentato a un pubblico nazionale e internazionale è di grande interesse. Partendo dalla straordinaria eredità culturale del territorio, infatti, valorizza una variegata offerta culturale, nella quale tradizione, intersezioni e contaminazioni culturali consentono di definire una dimensione innovativa che guarda con fiducia allo sviluppo socio-economico che, con fatica ma con determinazione, la Sicilia ha già avviato». Queste alcune delle riflessioni pronunciate dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nella cerimonia di apertura di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, che si è svolta questa mattina al Teatro Pirandello, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, del sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, del commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento, Giovanni Bologna e di tutte le autorità locali.

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