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Politica

Scuola. Di Paola (M5S): No a tagli e accorpamenti, la Regione intervenga in Corte Costituzionale

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Palermo – “Il governo Meloni continua a prospettare solo tagli ai servizi pubblici fondamentali per gli italiani. Dopo aver tagliato la sanità pubblica ci prova anche con la scuola pubblica. A pagarne le spese saranno soprattutto i siciliani dato che tagli e accorpamenti potrebbero interessare ben 109 scuole, soprattutto nelle aree interne. Ho già presentato una mozione a mia prima firma che impegna il governo regionale a porre in essere ogni iniziativa utile in primis in sede di Conferenza Stato-Regioni per scongiurare i tagli”. 


A dichiararlo è il deputato regionale e vice presidente dell’ARS Nuccio Di Paola che, con una mozione dello scorso febbraio, impegna il governo regionale ad intervenire prontamente per scongiurare la chiusura e l’accorpamento di diverse scuole, così come previsto dalla norma nazionale sul dimensionamento scolastico. 


“Già in tempi non sospetti – spiega Di Paola – avevo depositato questa mozione che oggi diventa assolutamente urgente. La scuola è l’istituzione che, insieme alla famiglia, svolge il compito di formare cittadini, non solo di erudirli. Ecco perché occorre tutelare l’istruzione pubblica, bandendo concorsi, mettendo alla sbarra il precariato e aumentando servizi e qualità, anziché smontare. Occorre quindi che il governo Schifani, intervenga subito in sede di Conferenza Stato-Regioni, per evidenziare l’inadeguatezza della previsione normativa nazionale e le gravi ripercussioni che la stessa produrrebbe sul territorio regionale e consistenti in minor organico, minori servizi essenziali e, dunque, una qualità dell’offerta formativa a ribasso”.

“Così come hanno fatto altre regioni, occorre che la Regione Siciliana intervenga ad esempio in sede di Corte Costituzionale, avverso la previsione normativa del governo Meloni, per proporre impugnazione, per la tutela e la difesa della parità di istruzione su tutto il territorio nazionale. Il Movimento 5 Stelle a tutti i livelli istituzionali si sta mobilitando per stoppare questo ennesimo scempio targato Meloni. L’istruzione è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, non può diventare un privilegio per pochi” – conclude il vice presidente dell’ARS.

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La Lega ha deciso: niente sfiducia

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Conclusa la riunione politica della Lega, il coordinatore cittadino Raffaele Carfì ha reso noto che il partito farà in modo che la mozione di sfiducia al sindaco non venga trattata e decisa.

“Una decisione assunta con il coordinamento regionale e provinciale – dice Carfì – la mozione oggi non ha più senso per votare tra un anno. Piuttosto prepariamoci a costruire l’alternativa a Greco. Alla riunione c’erano vari simpatizzanti e ci stiamo organizzando per strutturare bene la Lega gelese”

Carfì non fa cenno alla diversità di posizione tra i due consiglieri Spata e Alabiso. Ma ne basta uno che ritiri la firma e la mozione crolla.

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Ufficiali le dimissioni di Giuseppe Caruso (FdI)

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“Il mio futuro e quello della mia famiglia è lontano da Gela. Le mie dimissioni sono arrivate tardi perchè non sapevo come presentarle in modo corretto essendo distante”: così il consigliere di Fratelli d’Italia Giuseppe Caruso si congeda dal consiglio. In aula è entrato una sola volta un anno fa per il giuramento. Perciò è diventato il “consigliere fantasma”.

Ora l’epilogo. Caruso fa posto al secondo dei non eletti, l’avvocato Ignazio Raniolo.

Nel gruppo dei meloniani si torna ad essere in quattro.

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Politica nel vicolo cieco

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Al punto di prima: il mese scorso c’era la proroga della Corte dei Conti. E perché negare (non a Greco ma alla città) questa opportunità? Perché rinunciare al tentativo?

Stavolta il rendiconto 2021 è stato approvato dalla Giunta. Perché non aspettare che arrivi in aula? Tra un perché e l’altro Greco ha trovato una nuova maggioranza. Poggia su basi di creta, è temporanea, non potrà usarla per ricandidarsi ma per stoppare la sfiducia che lunedi torna a fare capolinea dall’aula consiliare, si.

Si torna  in aula lunedi. A meno che entro domani non accada nulla di nuovo ed eclatante.

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