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Riciclaggio, lavoro nero, indagini: ecco il bilancio della GdF nella provincia nissena

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In occasione della ricorrenza del 248° anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza, è stato diffuso il consuntivo dell’attività delle Fiamme Gialle nissene delineata dall’Organo di Vertice, in attuazione agli indirizzi stabiliti dall’Autorità di Governo nazionale e periferica, che vede impegnati quotidianamente i militari del Corpo a fornire alla collettività la tutela della sicurezza economico-finanziaria e l’auspicato perseguimento dell’equità in tutte le sue forme.

Nel 2021 e nel primo semestre del 2022,  le Fiamme Gialle nissene hanno eseguito circa 1.500  interventi ispettivi e oltre 450 indagini per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese, destinato a cooperare istituzionalmente a rafforzare le attività e il sistema di controllo finalizzati alla prevenzione e al contrasto della corruzione e delle frodi dei investimenti finanziati con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e per garantire la corretta destinazione delle risorse pubbliche.

Contrasto delle frodi sui crediti d’imposta e dell’evasione fiscale

Le oltre 160 attività ispettive eseguite a contrasto dell’evasione ed elusione fiscale hanno permesso di constatare elementi di reddito per oltre 26 milioni di euro sottratti all’imposizione fiscale nonché imposte evase pari a circa 14 milioni di euro tra iva, irpef e ritenute non versate all’Erario; 10 sono i contribuenti sottoposti anche ad indagini finanziarie le cui attività di matrice tributaria hanno permesso di constatare maggiori imponibili per circa 8 milioni di euro

Le attività investigative e di analisia contrasto delle indebite compensazioni e gli altri illeciti relativi ai crediti d’imposta, hanno permesso di accertare compensazioni di crediti inesistenti ovvero non spettanti per oltre 1,5 milioni di euro. L’ammontare dei valori sequestrati afferenti le indebite compensazioni è di 5,3 milioni di euro.

Sono stati individuati 21 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco (alcuni dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico), e 78 lavoratori in nero o irregolari nonché 25 lavoratori vittime del reato di “caporalato”.

I soggetti denunciati per reati tributari sono 35,di cui 2 tratti in arresto. Il valore dei beni sequestrati quale profitto dell’evasione e delle frodi fiscaliè di oltre 8,5 milioni di euro.  

I controlli e le indagini eseguite a contrasto del gioco illegale sono stati 11 chehanno permesso di scoprire 5 agenzie che operavano illegalmente, verbalizzate per violazioni in materia di apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento.

Tutela della spesa pubblica

L’impegno a tutela della corretta destinazione delle misure introdotte dalla legislazione emergenziale non ha riguardato solo i bonus fiscali ma anche i contributi a fondo perduto e i finanziamenti bancari assistiti da garanzia, oggetto di 64 controlli,che hanno portato alla denuncia di 10 persone per l’indebita percezione di oltre 290 mila euro..

Complessivamente, gli interventi in materia di spesa pubblica sono stati 491, cui si aggiunge l’esecuzione di 100 indagini delegate dalla magistratura nazionale: 21 i soggetti denunciati e 72 segnalati alla Corte dei Conti per danni erariali pari a 39.361.249 di euro, 200 mila dei qualiin danno alle risorse destinate al sistema sanitario.

Le frodi scoperte in materia di fondi strutturali e di spese dirette gestite dalla Commissione europea sono 6 che hanno portato alla segnalazione di oltre 400 mila euro di contributi indebitamente percepiti.

In materia di prestazioni sociali sono stati eseguiti 390 controlli di cui 271 sul reddito di cittadinanza, svolti in collaborazione con l’INPS, che hanno riguardato, in maniera selettiva, soggetti connotati da concreti elementi di rischio. Le persone denunciate all’A.G. sono state 214 di cui 190 per aver indebitamente percepito e richiesto il Reddito di Cittadinanza per complessivi 2 milioni di euro.  

Un importante impegno rivestono i controlli degli appalti, anche in forza dei compiti istituzionali e del ruolo assunto dal Corpo nell’ambito del PNRR, in vista del quale la Guardia di Finanza sta affinando strumenti di analisi e moduli operativi, in collaborazione con tutte le Amministrazioni che risultano responsabili della gestione e dell’attuazione dei progetti e degli investimenti. A tal  riguardo, proprio nei giorni scorsi, il Comandante Provinciale Col. Stefano Gesuelli, unitamente ai Comandanti provinciali di Palermo, Agrigento e Trapani, ha siglato un protocollo d’intesa con  l’Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sicilia Occidentale (chiamata a gestire una quota ingente di risorse del PNRR finalizzate a interventi di ammodernamento ed efficientamento dei porti, quale anche quello di Gela) al fine attuare una rete di efficaci relazioni operative a livello periferico al fine di porre in essere un adeguato presidio di prevenzione e contrasto a quegli illeciti in grado di  pregiudicare il corretto impiego di tali risorse pubbliche.

Contrasto della criminalità organizzata ed economico -finanziaria

Altissima resta l’attenzione del Corpo tendente ad aggredire i patrimoni illecitamente costituiti da parte della criminalità organizzata.

In materia di riciclaggio e autoriciclaggio sono stati eseguiti 7 interventi, che hanno portato alla denuncia di 11 persone, di cui 2 tratte in arresto, nonchè all’accertamento di somme riciclate pari a 8,8 milioni di euro proposti per il sequestro.

Sono state analizzate ed approfondite 150 segnalazioni pervenute dalla Banca d’Italia afferenti ad operazioni finanziarie sospette riguardanti il territorio nisseno.

In materia di reati fallimentari e societari i beni distratti con frode alle procedure per i ristori dei creditoriammontanoa 12,3 milioni di euro, mentre il valore dei beni patrimoniali sottoposti a sequestro è pari a sono 4 milioni.

Con riferimento ai risultati conseguiti in materia di misure di prevenzione patrimoniali di cui al “nuovo codice antimafia” sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 104 soggetti, con l’applicazione di provvedimenti di sequestro e confisca per oltre 75 milioni,si segnalano altresì nello specifico comparto proposte  di  sequestro  per ulteriori 9,3 milioni. 

Inoltre, con riguardo al sistematico ricorso alle alternative misure di prevenzione dell’amministrazione e del controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, le investigazioni esperite nel più ampio contesto delle cosiddette “agromafie” hanno permesso di sottrarre all’influenza mafiosa i beni già in amministrazione giudiziaria di alcune aziende agricole. Giova segnalare a tal proposito la recente operazione denominata “Terzo Tempo” curata dai militari del GICO (Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caltanissetta, coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Caltanissetta,  le cui intraprendenze operative hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in relazione alle presunte “interferenze” nella gestione di beni aziendali da parte di due germani e di dipendenti “fidelizzati” e che hanno portato all’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di 12 soggetti per i delitti di furto ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Oltre 250 gli accertamenti svolti su richiesta del Prefetto, la maggior parte dei quali in funzione del rilascio della documentazione antimafia.

Il contrasto alla produzione e spaccio di stupefacenti, ha portato alla denuncia all’A.G. di n. 22 soggetti dei quali 6 tratti in arresto, alla segnalazionedi 46 soggetti quali assuntori eal sequestro di oltre 47 chilogrammi di sostanze stupefacenti. Scoperta nel territorio della fascia costiera gelese una piantagione di oltre 1.000 piante di cannabis indica coltivate e abilmente celate all’interno di serre normalmente destinate alla coltura di prodotti ortofrutticoli.

Sul versante della contraffazione sono stati eseguiti oltre 100 interventi che hanno portato al sequestro di circa 78 mila prodotti recanti  marchi industriali contraffatti, con falsa indicazione del Made in Italy e non sicuri. Denunciati 42 soggetti.  

L’attività del Corpo a tutela dei consumatori è stata orientata anche al contrasto dell’illecita commercializzazione dei dispositivi di prevenzione del contagio, con il sequestro di circa 33 mila dispositivi di protezione individuale.

Operazioni di soccorso e concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

Nel periodo della emergenza sanitaria, unitamente alle altre Forze di Polizia, è stata assicurata l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia eseguendo oltre 7.000 controlli  nei confronti di persone ed esercizi commerciali

Particolare dedizione ai servizi d’istituto che concorrono al mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica disposti dall’Autorità di Governo e in occasione dei C.O.S.P., è quella che vede impegnate quotidianamente le Fiamme Gialle nel territorio della Provincia, attraverso l’intervento delle unità specializzate dei “Baschi Verdi” (A.T.P.I. – reparti ed unità operative AntiTerrorismo – Pronto Impiego il cui comparto speciale compie il 50° anniversario della sua costituzione) anche in relazione alle delicate attività di sicurezza e protezione personale e nei servizi di tutela e scorte a Personalità e collaboratori di giustizia.

Sempre nel quadro della più ampia missione di concorso alla sicurezza interna del Paese, i finanzieri del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno continuato a fornire il proprio contributo per la sicurezza dei cittadini, mediante il controllo del territorio per il contrasto ai traffici illeciti e la vigilanza di obiettivi sensibili, eseguiti unitamente alle   altre Forze di Polizia.

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Statua greca in marmo scoperta a Mozia

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Una figura femminile in posa incedente, abbigliata con chitone e himation, priva della parte superiore del torso e della testa. È la statua greca in marmo emersa grazie agli scavi della missione archeologica dell’Università degli studi di Palermo che opera sull’isola di Mozia, in provincia di Trapani, grazie a una convenzione stipulata con la Soprintendenza dei Beni culturali di Trapani.

«Questo ritrovamento – dice l’assessore regionale ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – conferma l’importanza del lavoro di ricerca e tutela che portiamo avanti ogni giorno. Una scoperta importante che testimonia, ancora una volta, quanto la Sicilia sia stata nei secoli un crocevia di civiltà, ma soprattutto quanto l’isola continui a restituirci testimonianze preziose che meritano di essere conosciute e condivise».

La statua è alta 72 centimetri, incluso il piccolo piedistallo su cui poggia i piedi. La frattura del torso non è accidentale ma determinata tecnicamente dal taglio della pietra, poiché era assemblata da almeno due blocchi, come confermato dalla presenza di due fori con i resti di tenoni metallici sulla superficie del taglio.

L’opera è stata rinvenuta all’interno del “Ceramico” di Mozia (Area K), una delle più grandi officine ceramiche puniche del Mediterraneo centrale: giaceva in posizione orizzontale sul margine di una vasca contenente l’argilla usata per la produzione di vasi e terrecotte figurate nel V secolo a.C., il periodo di massimo splendore e vigore produttivo della città. La dismissione della scultura e la sua deposizione sono attribuibili all’ultima fase d’uso dell’officina, probabilmente in concomitanza con l’inizio dell’assedio dionigiano del 397 a.C. È inoltre possibile ipotizzare una sua collocazione originaria all’interno della stessa officina, in connessione con le nuove strutture murarie riportate alla luce nel corso della campagna. La statua conferma la presenza nella città fenicia di capolavori dell’arte greca e aiuta a ricostruire un quadro di strette connessioni culturali nella Sicilia grecopunica.

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Cerimonia di Premiazione “Gorgone d’oro” al club Vela

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Grande appuntamento sabato 19 luglio, alle ore 20.30 nella terrazza del suggestivo Club Vela di Gela, con la cerimonia di premiazione della 25/a edizione del premio di poesia Gorgone d’oro promosso e organizzato dal Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”, in collaborazione con Betania OdV, Cesvop e le associazioni “Gaudium et Spes” di Butera e “Futuramente”.

Riceveranno l’ambizioso premio i poeti Domenico Pisana di Modica, Denise Evelyne Parouty di Chatillon (Aosta), Floriana Raggi di Poggio Torriana (Rimini), Giovanni Zeverino di Santeramo in Colle (Bari), Margherita Neri Novi di Cefalù (Palermo), Donatella Bisutti di Genova e Luciana Salvucci di Colmurano (Macerata).

Saranno assegnati premi speciali a Marco Girardo, direttore del quotidiano Avvenire (Gorgone d’Oro per il giornalismo, in memoria di don Giulio Scuvera), al regista Paolo Licata, per il film “L’amore che ho”, omaggio a Rosa Balistreri; al Fondo Andrea Camilleri di Roma (premio per la Cultura in memoria di Salvatore Zuppardo) ad Alessandra Mortelliti, nipote dello scrittore Andrea Camilleri, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita e un premio speciale nel ventennale della sua fondazione all’Università degli Studi di Enna Kore alla presenza del Magnifico Rettore Paolo Scollo e della Pro-Rettrice alla Didattica Marinella Muscarà.Il premio nazionale “Gorgone d’Oro” di Gela taglia un traguardo importante che testimonia la longevità, la forza e il valore di un’iniziativa capace, da venticinque anni, di promuovere l’eccellenza culturale, artistica e poetica. Il successo dell’edizione 2025 conferma la vitalità del premio: 192 i poeti partecipanti complessivamente in tutte e tre le sezioni (poesia religiosa o a tema libera, poesia dialettale, silloge poetica e haiku)

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I segretari di maggioranza inviano un chiarimento all’on Scuvera per distendere i toni

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I segretari della maggioranza hanno diffuso un documento in cui trattano degli incontri tenutisi nei giorni scorsi sul tema della sanità, affrontati in pubblica adunanza con le associazioni, con le parti sociali con tutti i rappresentanti politici ed in fine in consiglio comunale in sessione monotematica da cui il Sindaco ha avuto pieno mandato a rappresentare alla politica e alle istituzioni di livello regionale quanto emerso nei vari confronti.


“Con il mandato avuto, insieme ad una delegazione di rappresentanti istituzionali e politici ha portato le istanze delle associazioni, della maggioranza, della minoranza consiliare e dei cittadini gelesi al presidente della Commissione Regionale Sanità. Tutto ciò -,dicono i segretari della maggioranza – è stato fatto nello spirito di un processo rivendicativo e propositivo unitario della politica gelese per l’unico scopo comune che è la salvezza e il rilancio della struttura ospedaliera gelese e del suo territorio. I vari rappresentanti si sono spontaneamente aggregati tenendo conto dell’informativa anticipata da illustrare in Commissione Consiliare Sanità”.


“Nessuno deve sentirsi escluso e nessuno può escludere nessuno da questa battaglia che non è una battaglia partitica, ma una battaglia per il diritto alla salute e alla vita.
La discussione con la Commissione Regionale Sanità si inquadra nell’ottica del confronto preliminare della città con l’istituzione, l’onorevole Scuvera sa che la sua presenza sarebbe stata più che gradita alla discussione di cui tutti sapevano.
Siamo certi che l’onorevole Scuvera parteciperà a tutti gli incontri opportuni, il suo contributo è ben gradito e auspicato come quello di chiunque sia in grado di aiutare la città a risolvere i problemi che l’assillano.Pur tuttavia, se in alcuni casi dovesse essere necessario diramare specifici inviti, nell’interesse dei cittadini, lo faremo”- concludono

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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