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Sindaco: “entro maggio la videosorveglianza attiva”

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«Le preoccupazioni espresse dal presidente della commissione Antimafia dell’Ars in ordine alla mancanza di un efficiente sistema di videosorveglianza nella città di Gela sono senza dubbio condivisibili. Posso però rassicurare l’onorevole Cracolici, come ho già fatto giovedì scorso, in sede di audizione in Prefettura, che l’intervento è in fase di ultimazione e sono in corso gli ultimi adempimenti e i collaudi finali: al massimo entro fine maggio la rete di videocontrollo sarà in funzione».

Lo ha detto il sindaco, Lucio Greco, alla luce delle dichiarazioni rese dall’onorevole Antonello Cracolici, presidente della commissione permanente dell’Ars di Inchiesta e Vigilanza sul fenomeno mafioso.

«Condivido pienamente che l’impianto, una volta in esercizio, costituirà uno strumento essenziale per l’attività di prevenzione dei reati e un importante supporto alle indagini delle forze di polizia. Per questo, fin dal mio insediamento, ho lavorato senza sosta affinché la città fosse dotata di una rete di telecamere che la rendesse più sicura. Abbiamo subito provato a reperire le risorse necessarie partecipando a un bando ministeriale dal quale però siamo stati esclusi. A onor del vero anche la precedente amministrazione aveva cercato di ottenere fondi dallo Stato per finanziare il progetto, ma anche in quel caso la proposta di Gela era stata scartata».

«Non ci siamo dati per vinti: abbiamo approntato un nuovo progetto, ci abbiamo creduto, trovando il conforto e l’approvazione del prefetto, sempre attento ai problemi di Gela. Oggi, finalmente, siamo in dirittura d’arrivo e la città avrà presto un efficiente sistema di videocontrollo realizzato esclusivamente con fondi comunali».

Infine un accenno a quanto dichiarato da Cracolici sull’Antiracket. «Quanto alla scomparsa – dice il sindaco Greco – di associazioni Antiracket sul territorio val la pena ricordare che Gela è stata per molti anni pioniera nella lotta al racket, modello di riferimento nazionale, riconosciuto dalle massime istituzioni. Numerose sono state le denunce partite da diversi commercianti e imprenditori locali che hanno permesso di disarticolare interi gruppi criminali che imponevano il pizzo. Da quelle indagini sono scaturite centinaia di arresti. Tale attività ha ispirato coraggiosi operatori di comuni limitrofi che, incoraggiati da quanto accadeva a Gela, hanno trovato a loro volta la forza di denunciare. Non entro nel merito dei fatti che hanno interessato l’associazione locale, tocca ad altri organi pronunciarsi. Esiste però un gruppo di imprenditori che sta provando a riorganizzare le fila del movimento. Confido, pertanto, nella libera attività di commercianti e imprese locali che hanno sempre dimostrato dignità e coraggio. Il clima è cambiato”.

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Guasto all’Ancipa, disagi idrici

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A causa di un guasto lungo l’acquedotto Ancipa, gestito da Siciliacque, è stata sospesa la distribuzione in programma per oggi nel comune di Caltanissetta, San Cataldo, Serradifalco, Mazzarino (zona Mercadante) e zone balneari del comune di Butera.

Caltaqua comunicherà tempestivamente ogni utile aggiornamento.

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A Delia il Festival del “Borgo dei tesori”

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Delia – Arriva anche a Delia il Festival promosso dall’associazione Borghi dei Tesori, un’unione di comuni che cammina insieme per la valorizzazione del proprio patrimonio storico- culturale, materiale, immateriale, contribuendo in tal modo alla valorizzazione dell’intera isola.

Quest’anno il festival avrà luogo, in tutti i borghi partecipanti a questa edizione, in tre weekend compresi tra il 10 e il 26 maggio. Il sindaco Bancheri a proposito: “Delia nel tempo si è fatta spazio, facendosi conoscere per la sua ricchezza storica e culturale che si traduce in tradizioni perpetuate nel tempo. Un paese che vive prevalentemente di agricoltura e che ha fatto della Pesca IGP e della Cuddrireddra, dolce tipico, il fiore all’occhiello, il trampolino di lancio per una crescita economica esponenziale.

Io e l’assessore Lo Porto vediamo nel “Delia Roots Fest – Lu Castiddrazzu” una possibilità per velocizzare questo percorso di crescita tramite le attività esperienzali vissute in loco”. Il Festival sarà articolato in una serie di passeggiate, esperienze, laboratori, che catapulteranno il visitatore nel vivo delle tradizioni deliane. “Non mancheranno spettacoli, itinerari storico-cittadini, passeggiate naturalistiche, degustazioni, attività laboratoriali nell’azienda La Cuddrireddra di Delia Alaimo, visite guidate tra le filiere degli imprenditori agricoli, esperienze volte a promuovere le feste più sentite nel borgo, come i riti e le rappresentazioni della Settimana Santa che portano a Delia ogni anno migliaia di visitatori. È un’esperienza nuova per Delia. Siamo entrati a fare parte dell’associazione l’estate scorsa proprio perché abbiamo creduto in questa associazione e all’instancabile squadra che lavora ogni giorno per portare avanti tutte le innumerevoli attività organizzate. Cito Laura Anello, presidente e Maco Coico, referente per Delia, i quali mi sento di ringraziare per l’estrema serietà e disponibilità con cui portano avanti il loro lavoro. Prendere parte a questo grande Festival è un rischio che abbiamo voluto correre perché crediamo fortemente nelle potenzialità del nostro piccolo paese, che ha dato tanto e tanto ha ancora da dare. Grazie all’aiuto di una squadra di lavoro instancabile, in loco e non, speriamo di dare ai visitatori che verranno a trovarci in questi giorni un motivo per tornare” – così l’assessore alla cultura Deborah Lo Porto. Tra pochi giorni sarà già possibile effettuare la prenotazione agli eventi in programma sul seguente sito: https://www.leviedeitesori.com/borghideitesori/ La prenotazione prevede un contributo minimo per esperienza, il cui ricavato andrà come sostegno alle attività annuali dell’associazione.

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Lo scoop letterario di Dora Marchese presentato dall’Inner Wheel

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Un scoop letterario quello presentato ieri sera dall’Inner Wheel di Gela presieduto da Eugenia Romano con il libro della ricercatrice Dora Marchese che ha condotto uno studio su Adelaide Bernardini eclettica scrittrice, finora sconosciuta se non come la ‘giovane moglie’ di Luigi Capuana.

Una donna che ha dato la vita per la letteratura, dimenticata dal mondo letterario maschile che si è occupato, finora, di tramandare ai posteri la tradizione letteraria. Ci ha pensato la studiosa Marchese ad alzare il velo su questa amabile autrice, una delle tante donne – ombra delle arti, e l’Inner Wheel a divulgare il messaggio culturale con l’aiuto dei giornalisti Andrea Cassisi e Liliana Blanco.

Ad aprire i lavori la presidente Romano che ha posto l’accento sul dovere del mondo della cultura di restituire dignità a chi ha dedicato la vita alle lettere ed al ruolo sociale dei simposi associativi come il club al femminile che rappresenta.

“Dove sono le donne artiste, pittrice, scultrice, letteratura nei libri su cui abbiamo studiato? – si è chiesa la giornalista Blanco – eppure ci sono. Esiste una cultura sommersa di cui solo ora si sta prendendo coscienza: da Ipazia di Alessandria, a Sofonisba Anguissola, ad Artemisia Gentileschi, ad Adelaide Bernardini su cui è caduta una coltre di silenzio. Oggi la conosciamo grazie al lavoro di ricerca e divulgazione della Marchese”.

Poeta, narratrice, giornalista, drammaturga, librettista e autrice di testi critici, lavori pedagogici, fiabe e testi teatrali, la Bernardini ha rappresentato uno scorcio consistente della letteratura postunitaria – ha detto Cassisi nel corso della discussione con l’autrice che ha tracciato un quadro realistico, umano e letterario del mondo della cultura del primo 900, con competenza e padronanza della materia frutto di uno studio decennale sull’ opera che sarà oggetto di nuove incursioni future.

La Bernardini è stata descritta come letterata indipendente e versatile per nulla asservita alle scelte veriste del marito ma scevra da condizionamenti e del tutto originale e per questo osteggiata da Pirandello, Verga, Musco pur amici di Capuana.

Nel febbrile e movimentato scorcio di fine ’800-prima metà del ’900, la Bernardini infatti non si è posta pedissequamente nel solco delle scelte letterarie del marito ma ha cercato una strada sua, capace di esprimere un nuovo atteggiamento all’interno della letteratura femminile, come esprime efficacemente in una sua novella in cui si afferma: «il torto principale di quasi tutti gli uomini che scrivono è quello di voler studiare e analizzare le anime femminili. Anche i più acuti non vi riusciranno mai completamente. Al contrario, dovrebbero convincersi che soltanto una donna può studiare e intendere alla perfezione un’altra donna! La scrittura “dal vero” non è possibile né efficace quando si tratta di donne e di passioni amorose.

“Bernardini – ha spiegato l’autrice – affronta i principali problemi dibattuti dall’emancipazionismo femminile: la maternità, il divorzio, l’adulterio, il matrimonio d’interesse, l’istruzione delle donne; accanto ad altri che le sono peculiari perché appartenenti al suo vissuto, ad esempio, la condizione dell’orfano, la famiglia disfunzionale, il mito dell’arte. In tutti questi aspetti la visione di Bernardini è moderna, lontana dal cosiddetto “femminismo conservatore” che da una parte esaltava il canonico ruolo di madre e moglie, dall’altro promuoveva la figura della donna intellettuale, scevra, però, da ogni aspetto trasgressivo”. Il tutto condito da episodi gustosi ed reali che hanno deliziato il pubblico presente al Sabia.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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