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Sulla refezione la presidente Ascia convoca incontro con i dirigenti scolastici

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Un tavolo giovedi mattina con tutti i dirigenti scolastici: lo ha convocato la commissione servizi sociali e istruzione guidata da Alessandra Ascia (gli altri componenti sono Salvatore Scerra, Giuseppe Guastella, Rosario Trainito, Paola Giudice, Rosario Faraci) alla presenza dell’assessore all’Istruzione Totò Incardona per affrontare il tema della refezione scolastica.

Senza il servizio mensa si perderanno posti di lavoro nelle scuole dell’infanzia e primaria. L’Usp ha chiesto a tutte le scuole che hanno avanzato istanza per le classi a tempo prolungato di inviare entro il 24 marzo la dichiarazione del Comune sulla disponibilità a svolgere il servizio anche a totale pagamento delle famiglie o, in assenza, la dichiarazione del dirigente scolastico, acquisita la disponibilità delle famiglie, a gestire in proprio il sevizio.

Ma il Comune di Gela in questa fase non può fare gare per i servizi a domanda individuale neanche se a pagare per intero sono i genitori. Del caso si sta occupando la commissione istruzione che propone una modifica al regolamento vigente sulla refezione scolastica.

< Bisogna chiedersi intanto se il servizio mensa lo si vuole mantenere o no – dice Alessandra Ascia – e se la risposta è affermativa noi proponiamo che sia gestito dalle scuole ma secondo regole uguali per tutti. Potremmo implementare il regolamento vigente indicando le prerogative e le modalità del servizio gestito dalle scuole con costi a totale carico delle famiglie>. All’incontro sarà presente pure il presidente del consiglio Totò Sammito.

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Donegani invita Di Paola a organizzare le primarie e lancia un appello al sindaco

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“Caro on.Di Paola, se vuoi battere Schifani raggruppa tutte le forze progressiste della Sicilia e prepara lo strumento democratico per scegliere il candidato.Prepara le primarie:l’appello lo ha lanciato il segretario regionale di PeR Miguel Donegani in apertura dell’incontro del venerdì della scuola di formazione politica.

In apertura di ogni incontro, prima di trattare il tema specifico, Donegani affronta i temi politici della settimana. Ieri ha parlato di sanità, delle dimissioni di Viviana Altamore e della politica regionale.

“La seduta monotematica sulla sanità – ha detto Donegani- è stata un fallimento e una presa in giro perché non sono venuti gli interlocutori della Regione e dell’Asp ed è stato assurdo che due delegati dal manager dell’Asp non siano stati accolti e non si sia data loro la parola”. Donegani ha annunciato che avrà la prossima settimana un incontro con l’assessore regionale alla sanità.

Il discorso è andato poi sul sindaco e le dimissioni dell’assessore Altamore verso l’esponente di PeR ha espresso apprezzamento.

“Una vera Giunta progressista non antepone giochi politici alla meritocrazia” – ha detto Donegani che ha poi lanciato un appello a Di Stefano.

“Sindaco azzera la Giunta, paga tutti gli impegni che hai preso ma fallo una volta per tutte, non con cambi ogni due mesi.Sbrigati a farlo.Non devi essere un servitore dei partiti ma della città”

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Elezioni ex province il 27 aprile

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Ed ecco una nuova data. Si svolgeranno domenica 27 aprile, in Sicilia, le elezioni di secondo livello per scegliere i presidenti e i consiglieri dei Liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani e i componenti delle assemblee delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.

Lo stabilisce il decreto del Presidente della Regione, Renato Schifani, su proposta dell’assessore regionale alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina, pubblicato sul portale istituzionale.

Hanno diritto di voto gli organi elettivi comunali in carica alla data delle elezioni degli enti di area vasta. Le operazioni elettorali si svolgeranno nell’intera giornata del 27 aprile, dalle 8 alle 22.

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Tari,i dati dell’indagine Uil evidenziano una Sicilia povera e tartassata

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“La Tari pesa sulle famiglie siciliane e dell’intero Sud Italia più che nel resto d’Italia. Più del doppio, ad esempio, rispetto al Nord-Est. Eppure, proprio le città della nostra Isola sono tra quelle maggiormente segnate dal fenomeno cronico delle emergenze-rifiuti.

Sicilia tartassata e malservita, mentre cresce la povertà e si riducono le opportunità di lavoro dignitoso. Da poli occupazionali di importanza vitale, come il petrolchimico siracusano e la Etna Valley di Catania ma non solo, arrivano intanto segnali inquietanti di un disastro sociale annunciato”.
Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, commenta così i dati dell’Indagine conoscitiva sulla Tari diffusa oggi dall’organizzazione sindacale. Il Rapporto nazionale, realizzato dal Servizio Politiche Fiscali e Previdenziali diretto dal segretario confederale Santo Biondo, evidenzia fra l’altro che “considerato l’impatto sul reddito netto medio familiare, questo risulta più elevato al Sud e nelle Isole con un’incidenza della Tari pari all’1,34 per cento, ossia più del doppio rispetto allo 0,64 registrato nel Nord-Est”.


Stando al report, basato sulle delibere tariffarie comunali e sull’ultimo dato Istat relativo ai redditi netti familiari, Trapani con 510.98 euro e Siracusa (481.46 euro) sono nella “top-ten” delle città italiane con i costi più alti. Al di sopra della media nazionale, che si attesta sulla ben più modica cifra di 337.77 euro, anche Catania – quarta fra le città metropolitane con 475.44 euro – e Palermo, 344.60 euro, mentre Messina “respira meglio” perché la voce di spesa si ferma a 302.60 euro. Da segnalare pure l’incremento-record di Caltanissetta, “più 31 cento”, essendo passata dai 250.09 del 2023 ai 327.79 euro dell’anno successivo. A completare il quadro regionale sono Enna (305.89 euro), Ragusa (420.74 euro) e Agrigento (467.86 euro).


Luisella Lionti dichiara ancora: “L’indagine conoscitiva Uil precisa come le famiglie di Sicilia e Sud Italia siano costrette a destinare al pagamento della Tari una quota percentuale di reddito che risulta di gran lunga superiore a tutte le altre aree del Paese. Anche così aumentano divari e diseguaglianze. Anche così si spiega perché chiediamo risorse, investimenti, per questa nostra Isola che resiste e va avanti con sempre maggiore difficoltà ma con sempre più donne e uomini che rinunciano persino a cure e cibo pur di far quadrare i conti. È urgente, mai come adesso, un confronto serrato fra parti sociali e istituzioni per trovare soluzioni condivise, rapide, concrete”. In merito al Rapporto Tari, da citare infine per il loro particolare rilievo alcuni passaggi delle conclusioni a firma del segretario nazionale Uil, Santo Biondo: “Il risultato di questa indagine è un ennesimo campanello d’allarme per il Mezzogiorno, direttamente connesso alle difficoltà e ai ritardi nell’attuazione del Pnrr, registrati dalle analisi Svimez, soprattutto in progetti di competenza delle Regioni. Tra i settori più critici, c’è proprio quello della gestione dei rifiuti, dove l’assenza di impianti moderni ed efficienti continua a tradursi in costi insostenibili per cittadini e imprese. A fronte di questa situazione i Comuni meridionali, che sono gli enti locali più esposti e con meno risorse a disposizione, si trovano soli a gestire una sfida enorme. Non possiamo più permetterci di lasciare il Sud indietro. Investire in impianti di gestione dei rifiuti significa non solo migliorare i servizi e abbattere i costi per i cittadini, ma anche creare nuova occupazione e costruire un modello di economia circolare sostenibile. La transizione ecologica non può restare solo uno slogan: è il momento di passare ai fatti, sostenendo i Comuni in questa sfida cruciale per il futuro del Mezzogiorno”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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