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Uffici Stampa nella sanità siciliana: la direttiva di Razza

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PALERMO – Gli uffici stampa presso gli enti pubblici stentano a decollare nonostante la legge li preveda. Il risultato è a detrimento della categoria dove la professionalità di tanti giornalisti viene ignorata e si perdono posti di lavoro fondamentali nell’ era dell’ immagine. Arriva ecco la direttiva di Razza e La Rocca che introduce il giornalista pubblico nelle aziende sanitarie col plauso della segreteria regionale di Assostampa Sicilia e del direttivo del Gruppo Uffici Stampa del sindacato unitario dei giornalisti siciliani.

Dopo un lungo percorso si conclude l’iter per l’ avvio dei concorsi negli uffici stampa delle aziende sanitarie in Sicilia. La segreteria regionale di Assostampa e il direttivo del Gus (gruppo uffici stampa) del sindacato unitario dei giornalisti possono annunciare un risultato importante per la categoria grazie alla firma avvenuta nei giorni scorsi di una circolare messa a punto dal vertice del l’assessorato alla Sanità.

Dopo la direttiva Zambuto che mette ordine sugli uffici stampa degli enti locali in Sicilia, arriva la circolare Razza che apre ai concorsi negli uffici stampa della sanità siciliana e introduce il giornalista pubblico nelle aziende sanitarie” scrivono la segreteria regionale di Assostampa Sicilia e il direttivo del Gus. Si tratta di un passaggio importante sono solo per i giornalisti ma per la qualità dell’informazione.

L’assessorato regionale alla Salute, a firma congiunta dell’assessore Ruggero Razza e del dirigente generale Mario La Rocca, ha emanato la direttiva sui nuovi profili dell’informazione e della comunicazione, “richiesta – si legge nella circolare – dall’Associazione Siciliana della Stampa, dopo l’audizione avvenuta in Commissione legislativa Salute dell’ARS”.

Lo scorso 8 marzo infatti il segretario regionale dell’Assostampa, Roberto Ginex, e il presidente del GUS, Vito Orlando, avevano consegnato ai commissari e all’assessore un ampio dossier di circa 20 pagine sulla situazione dell’informazione pubblica nel settore della sanità nell’Isola. Nella circolare sono due in particolare le indicazioni per le aziende e gli enti del SSR: la prima è quella di “procedere all’avvio/prosecuzione/definizione delle procedure di assunzione del personale a copertura dei profili professionali specifici di giornalista pubblico e di specialista della comunicazione istituzionale”. Vi sono aziende, come il Civico di Palermo, l’ASP di Caltanissetta o l’ASP di Messina che a oggi non hanno ancora un ufficio stampa.

“Al contempo – si sottolinea nella circolare – al fine di valorizzare l’esperienza maturata dal personale in precedenza inquadrato in altro profilo, per assenza del più pertinente profilo, le aziende potranno procedere al passaggio orizzontale dei dipendenti all’interno della medesima categoria, in possesso dei requisiti professionali previsti per l’accesso al profilo di riferimento”

Nella sostanza sono state accolte dall’ assessorato le richieste fatte da Assostampa e GUS:
1) prevedere i posti per giornalista pubblico per le aziende che non li avevano inseriti nel piano di fabbisogno;
2) bandire subito i concorsi per le aziende che avevano previsto i posti in pianta organica;
3) per le aziende che hanno già gli addetti stampa tra il personale di ruolo, prevedere il passaggio dal vecchio profilo di collaboratore amministrativo a quello di giornalista pubblico.

Assostampa e GUS dunque esprimono la loro soddisfazione e ringraziano l’assessore e il direttore per l’attenzione su un tema importante non solo per i giornalisti ma soprattutto per i cittadini ai quali va garantita una informazione trasparente e corretta. In questo modo, infine, si è potuto anche affrontare le problematiche della nostra categoria con un provvedimento preciso e puntuale, che diventa un punto di riferimento chiaro per i manager delle aziende sanitarie e ospedaliere siciliane. Da Insanitas

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Attualità

Alario (Ugl):”tagli al Vittorio Emanuele sono inanmissibili”

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Inammissibili”. Li definisce così il segretario confederale Ugl Andrea Alario i tagli contenuti nella rete ospedaliera presentata dal governo regionale. La riduzione dei posti letto, sul territorio, si abbatte principalmente sull’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela ma anche su altri nosocomi dell’area sud della provincia.

“Parliamo di zone già in difficoltà, sociale, economica e per ciò che concerne la salute collettiva – spiega il sindacalista – quei tagli vanno depennati e sostituiti da più risorse. Ritengo che la politica si debba attivare da subito. Noi siamo pronti a dare il contributo che ci verrà richiesto. La priorità assoluta spetta al diritto alla salute dei cittadini. Non può essere un mero numero da cancellare. Parliamo della vita di tante comunità”.

L’Ugl cercherà in tutte le sedi opportune di rivendicare i diritti basilari dei pazienti. Alario dice chiaramente no a qualsiasi ipotesi di ulteriore depotenziamento dell’ospedale “Vittorio Emanuele” e ai tagli per le altre strutture del territorio.

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Giornata ecologica ad Albani Roccella

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Giornata ecologica al quartiere di Albani Roccella: l’hanno organizzata i giovani della Chiesa Evangelica della Riconciliazione.

Venti i sacchi di rifiuti raccolti e anche un materasso.Nel quartiere il Comune ha effettuato in questi giorni attività di pulizia straordinaria. Ma nelle aree libere c’è chi si ostina a gettare rifiuti.Così i giovani sono scesi in campo per dare un segnale di buona cittadinanza.

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Diabetici:tempi insopportabili anche per il rinnovo dei piani terapeutici

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Glenda Paci presidente dell’associazione Diabete 3 evidenzia la mancata attivazione del servizio di diabetologia pediatrica in una città in cui è elevato il numero di bambini ed adolescenti che soffrono di diabete.

“Abbiamo sollevato il caso con la commissione sanità- dice la presidente dell’associazione- ma abbiamo sempre trovato un muro di gomma nell’Asp. Le ore di diabetologia assegnate sono poche, non si riesce a smaltire tutta la richiesta dell’utenza e i ragazzi diabetici devono attendere tempi molto lunghi per il rinnovo dei piani terapeutici.Si tratta di terapie e presidi salvavita incompatibili con i tempi lunghi di attesa imposti dall’Asp”.

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