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Cronaca

Un provvedimento antimafia interdittivo per ditta ortofrutta, a ditta edile negata iscrizione a white list

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Nell’ambito dell’articolata attività diretta a prevenire il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso nel tessuto economico e produttivo del territorio, il Prefetto di Caltanissetta, il 30 luglio scorso, ha emesso un provvedimento antimafia interdittivo a carico di una impresa operante nel settore ortofrutticolo.
L’impresa, con sede legale a Gela, formalmente intestata a un soggetto incensurato, a seguito degli accertamenti investigativi esperiti dalle Forze dell’Ordine, è risultata nella materiale diponibilità di un noto esponente della criminalità locale, affiliato ad un clan mafioso della provincia nissena.


In particolare, l’articolata attività istruttoria compiuta dal Gruppo Interforze Antimafia ha permesso di superare l’evidenza del dato formale inerente la titolarità dell’impresa e di individuare il titolare sostanziale della stessa, restituendo elementi di criticità ed evidenti profili di rischio sotto l’aspetto del condizionamento criminale.


L’azione preventiva antimafia della Prefettura prosegue, dunque, attraverso un costante monitoraggio delle aziende e mira alla salvaguardia dell’ordine pubblico economico, della libera concorrenza tra le imprese e del buon andamento della Pubblica Amministrazione garantendo lo svolgimento di una effettiva concorrenza tra le imprese e un legittimo utilizzo delle risorse pubbliche.


In tale direzione, recentemente il Prefetto ha rigettato l’istanza di iscrizione in white list di una impresa avente sede legale a Gela e operante nel settori edile.
L’attività istruttoria del Gruppo Interforze Antimafia ha condotto alla rilevazione di gravi indizi di colpevolezza a carico di un socio ed amministratore unico della società, il quale è risultato destinatario della misura cautelare della custodia in carcere con l’accusa di avere fatto parte di un’associazione di stampo mafioso operante nel territorio.

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Cronaca

Scontro auto-moto, centauro ferito

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Sono da chiarire le cause dell’incidente stradale che si è verificato poco prima delle 22 all’incrocio tra via Francesco Crispi e via Pomezia. Lo scontro ha coinvolto una moto ed un’auto. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure al centauro, caduto rovinosamente a terra.

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Cronaca

E’ mancato il pediatra Giuseppe Giardina

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Ha seguito migliaia di neonati e bambini dell’hinterland e adesso il pediatra Giuseppe Giardina non c’è più a vedere crescere i più piccoli e curare i pazienti più indifesi.

È morto stamane in una Residenza assistita dove risiedeva da qualche tempo, il medico di Gela, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto ad andare in pensione anticipatamente.

Un coro di attestati di stima si è alzato sui social dal momento in cui si è diffusa la notizia.

Per decenni il medico, oggi settantaduenne, ha prestato servizio al reparto di pediatra dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela.

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Cronaca

Omicidio Santa Croce Camerina: in carcere altri 3 tunisini

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Santa Croce Camerina – A seguito degli interrogatori di garanzia presso il carcere di Ragusa, dei 3 tunisini raggiunti domenica scorsa da un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dal Pubblico Ministero di turno in relazione alla rissa durante la quale è rimasto ucciso un 21 enne loro connazionale, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale ibleo ha convalidato in toto il provvedimento ed emesso, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di ulteriori tre tunisini, rispettivamente due 35enni ed un 26enne, anch’essi coinvolti nella rissa di sabato 7 settembre, nel centro storico di Santa Croce Camerina, durante i festeggiamenti di Santa Rosalia.


I tre sono stati rintracciati e tratti in arresto nella serata di ieri, 12 settembre, dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa all’esito di una tempestiva attività di ricerca.
Lo sviluppo incessante delle indagini ha permesso di riscontrare a loro carico gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza per la rissa che ha avuto come triste epilogo il decesso del 21 enne.
I tre, condotti in carcere dai militari dell’Arma, dovranno pertanto rispondere dei reati di rissa aggravata, lesioni personali e porto abusivo di strumenti atti ad offendere.

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