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Cronaca

Trovato un arsenale di armi

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La Polizia ha rinvenuto un arsenale di armi: sequestrate sette pistole, due fucili e un migliaio di munizioni.

Nel corso di un’operazione di polizia finalizzata alla prevenzione e repressione di reati in materia di possesso illegale di armi, lo scorso 12 marzo a Gela sono stati eseguiti diversi servizi di controllo straordinario del territorio, anche con l’impiego di unità cinofile anti-esplosivo della Polizia di Stato.

A conclusione di un’attività di perquisizione, gli agenti della Squadra Mobile e della S.I.S.C.O., Sezione Investigativa di Caltanissetta del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno rinvenuto, occultato all’interno di un locale nella disponibilità di un uomo gelese, un ingente arsenale di armi, composto da sette pistole, due fucili e più di un migliaio di munizioni di diverso calibro.

A seguito del sequestro delle armi, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, A.S., 50enne, è stato condotto in carcere in stato di arresto nella flagranza di reato ed indagato per detenzione illegittima di armi da fuoco e ricettazione; dai primi accertamenti sembrerebbe infatti che alcune armi siano state in passato oggetto di furto, altre sembrerebbero presentare matricola abrasa e, pertanto, da considerarsi clandestine.

Il ritrovamento dell’eccezionale arsenale di armi e del relativo munizionamento attesta quanto elevata sia l’attenzione degli organi inquirenti nella repressione di reati in materia di detenzione illegittima di armi da fuoco. Gli investigatori dovranno adesso accertare se le armi possano essere state utilizzate per la commissione di pregresse azioni delittuose verificatesi in passato a Gela e nella provincia di Caltanissetta.

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Cronaca

Truffa del “maresciallo”, anziano chiama Polizia e scatta l’arresto

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Si susseguono nel Nisseno, le truffe ai danni di anziani con la consueta tecnica del “maresciallo”.

A Caltanissetta, la coppia di pensionati è stata raggiunta al telefono della propria abitazione da un uomo che, spacciandosi per un maresciallo, ha affermato di avere la necessità di confrontare tutti gli oggetti di valore in loro possesso con quelli trafugati nel corso di una recente rapina. Col pretesto di escludere un loro coinvolgimento nella vicenda, il sedicente maresciallo ha intimato alle vittime di consegnare gli oggetti di valore a un emissario che, di lì a poco, si sarebbe presentato presso la loro abitazione. Fondamentale si è rivelato il sangue freddo dell’uomo 90enne che, insospettito per l’insolita richiesta, ha contattato il numero unico di emergenza 112. La segnalazione ha consentito l’immediato intervento dei poliziotti in borghese della Squadra Mobile, che si sono appostati nei pressi dell’abitazione degli anziani. Decisiva anche la cinturazione della zona operato dagli agenti della Squadra Volante, utile a impedire ogni possibile via di fuga del truffatore. L’operazione ha consentito di cogliere l’arrivo di un individuo, il quale, spacciandosi per l’incaricato del prelievo, si è effettivamente fatto consegnare dalle vittime le fedi in oro e altri oggetti di valore. Si tratta di un pregiudicato 52enne catanese, che è stato bloccato dagli agenti che lo hanno arrestato in flagranza di reato per truffa aggravata e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il Gip presso il Tribunale di Caltanissetta, accogliendo la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero, ha disposto il collocamento dell’indagato agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. La refurtiva, integralmente recuperata, è stata immediatamente restituita ai proprietari, che hanno ringraziato la Polizia di Stato per la solerzia dell’intervento e la professionalità mostrata.

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Cronaca

I Carabinieri sventano una truffa verso un’anziana

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Nell’ambito delle iniziative avviate dall’Arma dei Carabinieri per fronteggiare il fenomeno delle truffe agli anziani, con campagne di informazione e sensibilizzazione, particolare impegno viene profuso anche nell’azione repressiva di contrasto, con lo sviluppo di modelli investigativi, efficaci frutto dello studio dei modelli criminali più ricorrenti e dell’impulso conferito al costante raccordo info-operativo sul territorio, in ragione delle accertate proiezioni ultraregionali degli autori.

A conclusione delle indagini avviate dalla Tenenza di San Cataldo a seguito di una truffa perpetrata con il metodo del “sedicente Carabiniere” nei confronti di una, all’epoca 80enne, sono scattate le manette per una donna, all’epoca 20enne, residente ad Afragola (NA), nei cui confronti è stata eseguita ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Caltanissetta su richiesta della locale Procura della Repubblica.

 In particolare, come ricostruito dai militari dell’Arma, l’anziana vittima, secondo un modus operandi consolidato, riceveva una telefonata da un sedicente “maresciallo”, che la informava di un grave incidente provocato dal proprio fratello in relazione al quale la donna avrebbe dovuto, per  ottenere la liberazione del congiunto, consegnare a un “collega” contanti e gioielli.

Spaventata per quanto accaduto al proprio congiunto, la donna si adoperava per raccogliere denaro e gioielli  di famiglia del valore di circa 8.000 €, a cui era oltremodo legata da profondo vincolo affettivo, attendendo con ansia l’arrivo del “collega” per poter scongiurare ulteriori possibili guai giudiziari al fratello.

 E in effetti dopo pochi minuti si presentava una donna, che al citofono e con modi garbati chiedeva all’anziana di poter salire a prendere quanto precedentemente richiesto dal “collega”, prima di allontanarsi con il bottino a bordo di un’auto condotta da un complice.Solo dopo aver riacquistato lucidità (e dopo essersi confrontata telefonicamente con i propri familiari), l’anziana donna maturava la consapevolezza di essere stata vittima di una truffa, per cui senza remore si recava presso la locale Tenenza per denunciare il fatto. 

I Carabinieri, quelli veri, raccolte le dichiarazioni accorate della vittima avviavano immediatamente le indagini, verificando anzitutto la presenza, in zona, di sistemi di videosorveglianza dalle cui registrazioni emergevano importanti elementi utili alla identificazione della donna e alla individuazione del veicolo – poi risultato preso a noleggio – a bordo della quale si era allontanata dopo aver alleggerito l’anziana del proprio prezioso patrimonio. Sulla base degli elementi indizianti raccolti, i Carabinieri hanno effettuato mirate perquisizioni domiciliari delegate dall’Autorità Giudiziaria, al cui esito sono stati assunti ulteriori elementi di riscontro in forza dei quali, condividendo le ipotesi investigative, il GIP del Tribunale di Caltanissetta ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una 21enne di Afragola (NA). Le indagini dell’Arma proseguono per l’individuazione dei complici della donna arrestata, indiziata del reato.

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Sicurezza sul lavoro: la CISL Agrigento Caltanissetta Enna rilancia l’allarme dopo l’incidente di San Cataldo

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A pochi giorni dall’iniziativa del Primo Maggio svoltasi a Casteldaccia, dal titolo “Uniti per un Lavoro Sicuro”, la segretaria generale della CISL Agrigento Caltanissetta Enna, Carmela Petralia, assieme al Segretario Generale della Filca, Luca Gintili, e al Segretario territoriale della FIM, Alessio Pistritto, tornano con forza sul tema drammaticamente attuale della sicurezza nei luoghi di lavoro.

La riflessione scaturisce a seguito del grave incidente verificatosi ieri a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, dove un giovane operaio di 23 anni di Sommatino è caduto mentre lavorava sul tetto – all’interno di un cantiere edile – mentre installava pannelli fotovoltaici, finendo in prognosi riservata.

“In attesa che si faccia piena luce sull’accaduto, facendo arrivare la nostra vicinanza al giovane e alla sua famiglia — dichiarano Carmela Petralia, Luca Gintili e Alessio Pistritto – non possiamo esimerci dal rinnovare con fermezza la nostra richiesta: serve più sicurezza nei luoghi di lavoro. Non possiamo più assistere a episodi del genere come se fossero fatalità. Non si deve lasciare nulla al caso”.

 Durante il suo intervento a Casteldaccia, la segretaria generale nazionale della CISL Daniela Fumarola ha lanciato un appello per un “nuovo Umanesimo del lavoro”, un concetto che — sottolineano i sindacalisti — non può restare uno slogan vuoto, ma deve tradursi in atti concreti, politiche attive e controlli sistematici.“La sicurezza non è una concessione, ma un diritto inalienabile – proseguono – che va conquistato, garantito e difeso ogni giorno, attraverso l’impegno delle istituzioni, delle imprese, delle organizzazioni sindacali e di ogni singolo cittadino. Chiediamo più ispezioni, più formazione, più cultura della prevenzione, soprattutto nei settori più a rischio”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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