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Cronaca

Abusivismo ambulante: controlli, denunce e sequestri

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Continuano i controlli della Polizia di Stato e della Polizia Municipale di Gela su tutto il territorio comunale, per contrastare ogni forma di abusivismo ed in particolare la vendita non autorizzata di prodotti ortofrutticoli. Diversi sono i commercianti abusivi che operano privi di licenza e, spesso, anche coloro i quali hanno una licenza per esercitare la vendita sia itinerante che fissa, si appropriano in maniera indiscriminata del suolo pubblico, deturpando il contesto cittadino con installazioni di fortuna che provocano disagio alle attività quotidiane dei cittadini.

Particolare attenzione è stata rivolta dai poliziotti del Commissariato nelle vie cittadine dove la vendita itinerante è tassativamente vietata per disposizione del consiglio comunale che, con delibera del 4 ottobre del 2012, menziona esplicitamente le vie in cui è vietata. Nel corso dei servizi congiunti sono stati controllati diversi venditori ambulanti.

Un esercente, in possesso di licenza di vendita itinerante, che si era appropriato di circa 15 metri quadrati di suolo pubblico su un tratto di marciapiede e spartitraffico, è stato sanzionato amministrativamente, con la confisca di 250 chili di merce; l’uomo è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Gela per le ipotesi di reato di occupazione di terreni e deturpamento di cose altrui. Ad altri due venditori ambulanti di frutta, completamente privi di autorizzazioni, sono stati confiscati 620 chili di merce non tracciata. Infine, un ambulante è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, guida senza patente e occupazione di terreni. Nel corso dei controlli sono state, infine, irrogate 6 sanzioni al codice della strada, nei confronti delle persone identificate, in quanto i furgoni utilizzati per la vendita erano posizionati in luoghi pericolosi per la circolazione, e alcuni direttamente con le quattro ruote sul marciapiede. Tutta la merce confiscata, priva di tracciabilità, è stata distrutta su disposizione dell’Asp.

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Cronaca

Controlli e sequestri della Capitaneria di porto

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Con un’azione congiunta messa in atto nella zona portuale con l’ impiego delle unità navali, il personale militare della Capitaneria di Porto di Gela, nella notte tra ieri e la mattinata di oggi ha realizzato ispezioni alle imbarcazioni da pesca nelle acque di giurisdizione ed alle attività di vendita del prodotto ittico in ambito portuale. 

A seguito dell’operazione condotta si è proceduto ad elevare diverse sanzioni amministrative, sia relative all’impiego di attrezzi da pesca non consentiti in relazione alla tipologia di unità navale impiegata (reti da posta e palangari in numero superiore al limite di legge utilizzati a bordo di unità da diporto), che inerenti al transito e pesca nelle zone vietate e posizionamento delle reti da pesca all’interno della fascia destinata alla balneazione, per un totale di oltre 4000 euro.

I controlli non hanno solo interessato l’ambito del porto rifugio di Gela ed il tratto di mare antistante il comune di Gela ma anche la località di “Scoglio di Manfria” ove sono state rinvenute ulteriori due reti calate a circa 80 metri dalla battigia (dunque in zona riservata alla balneazione) e prive dei previsti segnalamenti identificativi.

Al termine dell’operazione, gli attrezzi da pesca (600 metri di reti in totale ed un palangaro con 350 ami), abusivamente utilizzati e posizionati, sono stati sequestrati con amministrativo per la successiva distruzione

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Cronaca

Altra casa lager nel Nisseno, tre arresti – video –

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San Cataldo – Ecco come venivano trattati gli anziani. Tre persone sono state arrestate dai Carabinieri della Tenenza di San Cataldo, in esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura. Una persona è stata tradotta in carcere, le altre due agli arresti domiciliari.

Nei loro confronti sono emersi gravi indizi di reati connessi alla gestione di una struttura socio-assistenziale per anziani.

Le attività investigative, coordinate dal pool “Violenza di genere e domestica” della Procura della Repubblica di Caltanissetta, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine a gravissime condotte di maltrattamenti, di sequestri di persona nei confronti degli anziani ospiti e di esercizio abusivo della professione.

In particolare, nel corso dell’indagine sono emersi, anche mediante intercettazioni ambientali e videoriprese, concreti elementi indizianti di comportamenti vessatori, umilianti e maltrattanti da parte dell’amministratrice della struttura e di due collaboratori; in alcune circostanze gli ospiti più fragili sarebbero stati immobilizzati ai letti con mezzi di contenimento, legati con cinghie o con nastro adesivo alle sedie a rotelle, impedendo loro qualunque tipo di movimento.

Nel dare esecuzione all’ordinanza cautelare i militari hanno proceduto ad affidare ad un amministratore giudiziario la gestione della struttura, sottoposta a sequestro preventivo su richiesta della Procura, per consentire agli utenti più adeguate e migliori condizioni di assistenza all’interno della residenza.

Il Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta continua il suo impegno nei controlli sulle particolari strutture, nell’ambito della costante azione di contrasto alla violenza di genere condotta dall’Arma, con particolare attenzione alla tutela delle persone più fragili, a salvaguardia della sicurezza e della dignità dei cittadini.

Quella odierna è la seconda ordinanza cautelare eseguita a distanza di soli 6 mesi nel territorio della provincia di Caltanissetta in merito alla gestione di strutture che accolgono persone anziane e fragili.

Nella fase dell’esecuzione l’Arma dei Carabinieri si è avvalsa anche del contributo dei Reparti dell’Organizzazione Speciale dell’Arma, quali il Nucleo Antisofisticazione e Sanità e il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro.

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Cronaca

Tenta di entrare in un’abitazione arrampicandosi sul balcone: arrestato

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Cimiso – Un arresto in flagranza è stato effettuato dai Carabinieri della Stazione di Comiso grazie alla costante presenza delle pattuglie sul territorio del Comune.

I militari dell’Arma, durante un servizio di perlustrazione e controllo, sono stati inviati con urgenza sul posto dalla locale Centrale Operativa, a sua volta allertata da una richiesta di intervento pervenuta sul numero unico di emergenza da parte di un cittadino comisano residente nella periferia nord del paese, che, dall’interno della sua abitazione, aveva sentito dei rumori sospetti provenire dal balcone.

I Carabinieri di pattuglia si sono precipitati sul luogo indicato nella segnalazione ed hanno sorpreso un uomo che, dopo essersi arrampicato sul balcone dell’abitazione del segnalante, stava tentando di forzare una finestra per entrare all’interno dell’appartamento. I militari intervenuti lo hanno immediatamente bloccato e, dopo averlo identificato in A.A., trentasettenne vittoriese, già noto alle forze dell’ordine, lo hanno controllato e trovato in possesso di un arnese da scasso; dopo averlo preso in custodia, lo hanno condotto presso gli uffici della locale Stazione Carabinieri.

Il vittoriese, colto nella flagranza del reato di tentato furto aggravato in abitazione, è stato tratto in arresto – fatta sempre salva la presunzione di innocenza – e, terminati gli atti di rito, condotto, in regime di arresti domiciliari, presso il suo domicilio in attesa dell’udienza di convalida della misura adottata dai Carabinieri.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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