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Politica

Siragusa ( Dem): “nessuna presa di coscienza dell’impunito fallimento di una politica pesta e ripesta”

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Gela . L’ alleanza ‘arcobaleno’ col Pd è ormai storia. Eppure nel luglio 2020 sembrava che il sindaco ed i Dem si fossero solo ‘allontanati’ . E invece la frattura è diventata insanabile. Anche durante questa ‘cosiddetta’ crisi del nulla che ha portato solo venti giorni di confusione e nessuna novità. Le consultazioni con il gruppo non hanno prodotto alcun ‘ritorno di fiamma’ nè ingressi in giunta. Il Pd resta all’opposizione e il suo segretario si esprime in termini duri sulla vecchia giunta riproposta senza alcuna esitazione. Lancia strali il segretario cittadino Giudo Siragusa:

“Più che il “nuovo che avanza”, pare più opportuno definirlo “il vecchio che è avanzato” – dice Siragusa –  Quasi un mese di crisi politica aperta, città senza assessori, emergenze continue, per poi rivedere che tutto è esattamente come prima.
Non vorremmo cadere nella facile logica delle frasi fatte, ma davanti a noi vediamo così tanta banalità e pochezza dal non resistere nel dire che “ve lo avevamo detto!”.
Ebbene sì, è chiaro come tutti avessimo intuito che la crisi (di pianto isterico) fosse più simile ad un capriccetto da bimbo che ad una seria presa di coscienza che tutti i gelesi si auguravano. Presa di coscienza dell’impunito fallimento di una politica pesta e ripesta, fatta sempre e solo di poltrone e giochi di equilibri precari . “Leviti tu che mi ci metto io”, anzi no..!
Riparte, anzi continua con ancora più fermezza e senso di responsabilità il cammino del Partito Democratico per la difesa del territorio e della Città , con la consapevolezza che bisogna essere presenza autorevole e non autoritaria, pronta a non cadere nelle basse logiche di chi riduce la politica al disinteresse dei cittadini , alla distanza che sempre più sembra essere incolmabile tra la gente, i lavoratori, le lavoratrici e le famiglie, cittadini e cittadine di questa Città e chi- almeno sulla carta- dovrebbe avere in mano la possibilità di determinarne il futuro”.

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Flash news

Nello strano congresso del PD una luce accesa per la causa del popolo palestinese

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Del più strano congresso cittadino nella storia del PD gelese dell’ultimo trentennio, resta il ricordo dei dirigenti con le magliette per Gaza e il simbolo del Pd. Le ha volute il commissario Giusrppe Arancio diventato,al termine del congresso, segretario cittadino.Un’inizistiva simbolica per tenere desta l’attenzione sulla causa del popolo palestinese.

Per il resto c’è poco da dire se non quello che è sotto gli occhi di tutti: il Pd non era pronto ad esprimere una candidatura unitaria e ha chiesto al dott.Arancio un altro sacrificio. Poco importa in questo contesto se tre consiglieri su sei erano assento perchè all’estero (2) o impegnati in cerimonie familiari. C”erano una sessantina di tesserati, una decina hanno preso la parola e al termine il partito è stato riaffidato al trio Giuseppe Arancio, Giovanni Ferro e Francesco Di Dio. Cioè la struttura commissariale che cambia nome.

Il vero congresso si farà entro l’anno e i Dem avranno il tempo di trovare l’intesa interna su un segretario condiviso da tutti. Il presidente del partito per statuto si nominerà in una seconda fase e anche in questo caso ci sarà tempo per appianare divergenti opinioni. Resta fermo il principio che la carica andrà ad un giovane.

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Pepe (F.I.) fa il mea culpa e auspica pace e una guida competente per il partito gelese

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Scontro interno in Forza Italia: interviene anche il commissario cittadino Enzo Pepe che non si preoccupa delle divergenze di vedute su alcune questioni politiche che riguardano la città. Le rituene normali. Anzi la vivacità del dibattito all’interno di un partito é sinonimo di democrazia e pluralismo.

“Naturalmente tutto questo dovrebbe rimanere nel chiuso delle mura del partito stesso, fare passare messaggi di divisioni non giova alla causa politica”- puntualizza il dott.Pepe.

“Forza Italia alle scorse elezioni comunali ha dimostrato di essere la prima forza politica, grazie al fatto che abbiamo candidato persone di esperienza e competenza, anche se c’é stata una grande competizione tra i vari candidati,si è risolto tutto con il massimo rispetto tra loro.
In qualche modo, anch’io faccio il mea culpa, probabilmente non dedico il tempo necessario al partito, per poter fare confrontare le varie anime del partito.
La prossima settimana faremo un incontro con il coordinatore provinciale on Michele Mancuso”- aggiunge.


“Io per i miei molteplici impegni professionali,al prossimo congresso cittadino non mi candido alla segreteria del partito. Auspicherei che venisse candidato un uomo di esperienza, che abbia competenza amministrativa e che dedichi il tempo necessario al partito affinché si continui ad essere la prima forza politica a Gela.”- conclude.

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L’on.Mancuso lancia l’ultimatum agli azzurri gelesi:”è vietato il fuoco amico.Chi non ci sta,vada via”

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“Ora basta.Vietato il fuoco amico e chi non ci sta può andare via.Invito tutti a cambiare atteggiamento perché queste continue contrapposizioni, queste inutili beghe rischiano di non rendere attrattivo un partito come Forza Italia che in provincia di Caltanissetta vanta percentuali da record e continua a crescere. Anche a Gela deve esserci una classe dirigente responsabile, attiva ed inclusiva.Basta con gli scontri”: il coordinatore provinciale di Forza Italia Michele Mancuso si è stufato di vedere il partito gelese alle prese con lo scontro verbale a distanza tra il consigliere Antonino Biundo da una parte e i dirigenti Gnoffo e Cirignotta dall’altra.

Aveva raccomandato ai litiganti toni bassi in attesa del congresso cittadino. Ma nulla da fare.Continuano a scontrarsi. E il deputato dice stop.”Forza Italia sta ottenendo risultati da record. Ha conquistato la guida della Provincia, cosa che è un bene pure per Gela- dice il deputato- e i forzisti gelesi che fanno? Litigano per nulla.Nella mia carriera politica ho avuto tanti nemici interni ed esterno oltre che tanti amici.Ma mai mi sono scagliato così contro i miei nemici.Mai ho usato il fuoco amico. Ho combattuto con le armi del dialogo interno, composto e mai dannoso per il partito. Mi aspetto lo stesso dalla mia classe dirigente”.

“Gela per me è prioritaria e importante- aggiunge- con il commissario cittadino organizzerò un incontro per prepararci serenamente al congresso.Ma chi vuole stare in questo partito deve essere accogliente, deve saper rispettare chi la pensa diversamente, deve saper dialogare e ascoltare. Troverò una soluzione a questa situazione ma da oggi chi continua con questo atteggiamento deve sapere che può andare via perché non ha i requisiti per stare in un partito che ha tanti obiettivi importanti ancora da raggiungere e impegni presi con gli elettori da rispettare.Non c’è spazio e tempo per lo scontro interno. Nel partito gelese vecchi dirigenti e nuovi arrivi devono trovare nell’azionec politica le ragioni dello stare insieme”

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