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Scuola di Medicina Generale, al CEFPAS si apre il triennio 2021-2024

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Caltanissetta – Questa mattina al CEFPAS – alla presenza di circa 200 medici provenienti da tutta la Sicilia, dell’assessore regionale della Salute Ruggero Razza e di numerosi stakeholder del sistema sanitario – è stato inaugurato il triennio formativo 2021-2024 della Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale. La Scuola è la struttura didattica affidata dalla Regione Siciliana al Centro nisseno di formazione sanitaria con l’obiettivo di garantire una maggiore qualificazione professionale del medico e migliorare l’organizzazione e il sistema di erogazione delle cure primarie, garantendo maggiore qualità al livello di salute e benessere della popolazione.

Partner della Scuola sono gli Ordini provinciali dei Medici e Chirurghi e Odontoiatri di Palermo, Catania e Messina, sedi dei tre poli formativi. La Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale permette ai medici di acquisire il titolo necessario all’esercizio dell’attività di medico di medicina generale, secondo le linee guida della normativa europea, nazionale e regionale. La scuola di durata triennale, prevede un impegno di 4.800 ore di cui due terzi presso le strutture ospedaliere e i medici che già esercitano la professione.

“È più che noto come l’emergenza sanitaria abbia messo in luce tutta la fragilità della sanità territoriale, riportando l’interesse della governance sull’importanza di una medicina più vicina ai cittadini – afferma Toti Amato, Direttore della Scuola e presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Palermo -. Al centro dei 15 miliardi destinati alla missione 6 (Salute) del PNRR ci sono investimenti per la telemedicina e le Case di comunità, come strutture polivalenti in grado di erogare una risposta appropriata ai bisogni di salute della popolazione. Il governo centrale ha previsto 1288 strutture da realizzare in tutto il Paese entro il 2026, dove opererà un team multidisciplinare di medici che i cittadini potranno consultare nello stesso luogo. Come avverrà non è ancora chiaro, ma resta la sfida di rendere queste Case un vero punto di riferimento per la popolazione. Perché ciò accada, serve una rivoluzione organizzativa e di processo, e un nuovo modello di condivisione e interazione tra tutti i professionisti che vada oltre il fascicolo elettronico unico che raccoglie i dati di tutti i pazienti. Servono competenze di management capaci di orientare il processo perché la prossimità funzioni, soprattutto in regioni come la Sicilia dove non ci sono mai state analoghe esperienze”.

“Nei contesti di cambiamento come quello sanitario, la formazione continua che avviamo oggi ha un grande valore per la crescita personale e professionale dei medici di medicina generale, che rappresentano un punto di riferimento strategico del nostro Servizio sanitario – ha detto in apertura dei lavori Roberto Sanfilippo, Direttore generale del CEFPAS -. Il modello formativo proposto coinvolge i medici con una didattica aggiornata, interattiva e partecipativa che mira a creare un’autentica e solida comunità di pratiche tra i professionisti, anche grazie al partenariato che il CEFPAS ha stipulato con gli ordini professionali e al contributo dei suoi referenti e docenti. La Scuola di MMG è un prezioso strumento di supporto alle politiche regionali sanitarie che consente di dare le risposte utili che servono ai problemi nell’organizzazione e nella gestione dei servizi territoriali per le cure primarie e per le prestazioni sanitarie di prossimità”.

“Dopo l’era pandemica, le attività formative della Scuola di MMG ripartono in presenza con l’avvio di otto corsi simultanei per questo triennio: quattro a Palermo, tre a Catania e uno a Messina. L’approccio in aula consentirà ai medici di confrontarsi, acquisire nuove conoscenze, lavorare in gruppo, svolgere attività di simulazione e partecipare ai laboratori, con evidenti risultati di apprendimento, anche in termini emozionali – spiega Pier Sergio Caltabiano, Direttore della Formazione del CEFPAS -. L’offerta formativa del nuovo triennio, rivolta ai medici di medicina generale, sarà dedicata a sviluppare competenze legate alla telemedicina, a migliorare la relazione comunicativa con i pazienti e intervenire su molti trend medico-scientifici che renderanno le loro conoscenze e competenze integrate e performanti. C’è l’esigenza forte di nuove abilità per le professioni mediche che andranno a sopperire i numerosi pensionamenti. La migliore risposta al ricambio professionale è quella di assicurare una formazione qualitativamente elevata e che costituirà un patrimonio per l’intero Servizio sanitario”.

Alla presentazione sono inoltre intervenuti: Mario La Rocca (Dirigente generale del DASOE), Patrizia Montante (Dirigente Servizio 2 Formazione DASOE), Ignazio La Mantia (Presidente OMCeO Catania), Giacomo Caudo (Presidente OMCeO Messina), Fabrizio De Nicola (Direttore generale ARNAS “Garibaldi” di Catania), Salvatore Giuffrida (Direttore generale Azienda ospedaliera “Cannizzaro” di Catania), Giovanni Mauro (Direttore amministrativo CEFPAS), Eleonora Indorato (Dirigente Scuola MMG), Giovanni Merlino (Coordinatore del Polo di Palermo), Marcello Scifo (Coordinatore del Polo di Catania), Aurelio Lembo (Coordinatore del Polo di Messina), Luigi Spicola (Responsabile dell’Attività teorica del Polo di Palermo), Giovanni Benedetto (Responsabile dell’Attività teorica del Polo di Catania), Umberto Alecci (Responsabile dell’Attività teorica del Polo di Messina), Silvia Radosti (Responsabile dell’Attività pratica del Polo di Palermo), Vincenza Paradisi (Responsabile dell’Attività pratica del Polo di Catania) e Riccardo Scoglio (Responsabile dell’Attività teorica del Polo di Messina).

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La Giunta delibera 20 stalli di sosta a pagamento in piazza Calvario

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Venti stalli di sosta a pagamento a piazza Calvario. È stabilito in una delibera di Giunta approvata all’unanimità nei giorni scorsi.

Nell’accordo scritto tra la ditta Ecoparking e il Comune erano previsti 20 stalli al Lungomare che sono stati eliminati per consegnare gli stalli sempre al Lungomare alla Capitaneria di Porto.

Il sindaco ha individuato piazza Calvario come luogo per compensare la ditta con i 20 stalli che mancano al Lungomare.

In piazza Calvario la sosta costerà come al centro storico 1 euro l’ora, 3 euro mezza giornata, 6 euro al giorno e 30 euro l’abbonamento mensile.

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Oggi la festa dedicata a San Giuseppe lavoratore

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La Chiesa di Sant’Agostino in festa per la celebrazione della liturgia dedicata a San Giuseppe lavoratore. È in quella chiesa che se ne custodisce l’effige. Lì è stato celebrato il giubileo l’anno scorso.

Ecco il programma:

È il patrono dei Papà ma anche di falegnami, ebanisti e carpentieri. Si festeggia il 19 marzo ma Pio XII nel 1955 volle ricordare il patrono degli artigiani ed operai anche il 1 maggio, nel giorno della festa dei lavoratori. Nel Vangelo Gesù è chiamato il figlio del carpentiere e ricordare il Santo lavoratore in questo giorno significa per la Chuesa riconoscere la dignità del lavoro umano come dovere dell’uomo e prolungamento dell’opera del Creato.

San Giuseppe con il Bambino Gesù. Foto Ansa. In alto e in copertina: san Giuseppe lavoratore, di Modesto Faustini (1839-91),  Cappella Spagnola, Loreto dal sito santuarioloreto.va

San Giuseppe con il Bambino Gesù. Foto Ansa. In alto e in copertina: san Giuseppe lavoratore, di Modesto Faustini (1839-91), Cappella Spagnola, Loreto dal sito santuarioloreto.va

È il patrono dei papà ma anche di falegnami, ebanisti, carpentieri, senzatetto e persino dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno. L’8 dicembre 1870, papa Pio IX lo ha proclamato Patrono della Chiesa universale. La festa solenne di San Giuseppe è il 19 marzo ma è molto festeggiato in campo liturgico e sociale anche il 1° maggio, festa del lavoro, quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII. Giovanni XXIII gli affidò il Concilio Vaticano II mentre è uno dei Santi preferiti da papa Francesco che ha voluto inserire il suo nome nel Canone della messa.

Il suo culto ha raggiunto grande popolarità come dimostrano  anche le dichiarazioni di moltissime chiese relative alla presenza di sue reliquie. Nella chiesa di Notre-Dame di Parigi ci sarebbero gli anelli di fidanzamento, il suo e quello di Maria; Perugia possiederebbe il suo anello nuziale; nella chiesa parigina dei Foglianti si troverebbero i frammenti di una sua cintura. Ancora: ad Aquisgrana si espongono le fasce o calzari che avrebbero avvolto le sue gambe e i camaldolesi della chiesa di S. Maria degli Angeli in Firenze dichiarano di essere in possesso del suo bastone.

Il nome Giuseppe è di origine ebraica e sta a significare “Dio aggiunga”, estensivamente si può dire “aggiunto in famiglia”. Può essere che l’inizio sia avvenuto col nome del figlio di Giacobbe e Rachele, venduto per gelosia come schiavo dai fratelli. la sua popolarità è dovuto al fatto di essere stato il padre putativo di Gesù. Venerato in Oriente dal IV secolo e in Occidente poco prima dell’XI secolo, vale a dire da quando il suo culto cominciava a diffondersi tra i cristiani. Non vi è dubbio tuttavia che la fama di quel nome si rafforzò in Europa nell’Ottocento e nel Novecento.

San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della “Sacra famiglia” nella quale nacque per opera dello Spirito Santo, Gesù. E orientando la propria vita sulla traccia di alcuni sogni, nei quali gli angeli gli recavano i messaggi del Signore, incarnò un modello di paternità esemplare. Certamente non fu un assente. È vero, fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figlio con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mise in salvo in Egitto quando fu necessario, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era “sparito’’ nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia.

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Fondi Ue, al via selezione per 16 esperti di controllo

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Palermo – Servono 16 esperti per le attività di supporto ai controlli di secondo livello nell’ambito dei Programmi Fesr, Fse, Cte ed Eni dei cicli di Programmazione 2014-2020 e 2021-2027.

L’ufficio speciale Autorità di Audit dei programmi cofinanziati dalla Commissione europea della Regione Siciliana ha avviato la procedura per selezionarli.

Queste le figure professionali ricercate: un project manager nell’area controllo, undici assistenti senior nell’area controllo di cui un esperto statistico, due middle nell’area controllo e due junior nell’area controllo.

La scadenza del bando è fissata per il 10 maggio.

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