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Cronaca

Prende corpo l’inchiesta sull’ospedale: 7 misure cauterali ai dipendenti

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Stamane i poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale, nei confronti di sette dei diciotto indagati nell’ambito di un articolato procedimento penale in cui sono state contestate diverse condotte di truffa aggravata, connotate dall’abuso di prestazione d’opera e in violazione dei doveri inerenti all’esercizio di un pubblico servizio, unite dal vincolo della continuazione del reato.

Gli indagati, tutti dipendenti dell’ASP di Caltanissetta, destinatari delle odierne misure cautelari sono: C.V.A., assistente amministrativo; A.O.R.M., collaboratore tecnico professionale e D.G.D. coadiutrice amministrativa, nei confronti dei quali è stata disposta la misura cautelare dell’interdizione di tutte le attività inerenti il proprio Ufficio nell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, per la durata di mesi 12. R.A., coadiutore amministrativo esperto; G.A.G., assistente amministrativo esperto; C.C.M. collaboratrice amministrativa professionale e G.M., programmatore, nei confronti dei predetti è invece stata disposta la misura cautelare coercitiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, dal lunedì al venerdì, due volte al giorno, prima e dopo l’espletamento dell’attività lavorativa.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Gela, ha preso avvio nel settembre del 2019, quando, su impulso della Procura, il Commissariato di P.S. ha trasmesso all’Autorità Giudiziaria un’annotazione di servizio riguardante un intervento effettuato presso gli uffici dell’ospedale Vittorio Emanuele. Nella circostanza gli agenti della Polizia di Stato intervenuti hanno raccolto lo sfogo di un utente, il quale lamentava l’esistenza di inefficienze e diseconomie organizzative e funzionali della struttura sanitaria. Veniva rappresentato, inoltre, quanto appreso da fonti confidenziali, ovverosia frequenti assenze, durante il turno di servizio, di alcuni dipendenti della predetta struttura ospedaliera, i quali, dopo aver timbrato il “badge” in ingresso, erano soliti allontanarsi senza alcuna giustificazione.

La Procura della Repubblica ha avviato e delegato al Commissariato l’attività d’indagine, anche di natura tecnica, volta all’acquisizione di ulteriori elementi investigativi utili a suffragare l’iniziale quadro indiziario. Dopo aver effettuato preventive ricognizioni, sono stati installati alcuni sistemi di videosorveglianza nelle rispettive postazioni “badge” della struttura sanitaria, presso l’accesso principale di via Palazzi e presso l’accesso di via Europa.

L’attività d’indagine, sviluppatasi nel corso dei mesi di gennaio e febbraio 2020, ha restituito molteplici riscontri di natura oggettiva in ordine alle condotte contestate, disvelando una serie di preoccupanti episodi di assenteismo da parte del personale dipendente della struttura sanitaria. La pervicacia di taluni degli indagati nel porre in essere simili condotte – in spregio non soltanto ai dettami del codice penale ma anche ai doveri deontologici connessi all’esercizio di una pubblica funzione, peraltro di primaria importanza quale risulta essere l’assistenza sanitaria pubblica – si è manifestata in tutta la sua gravità in un particolare episodio, in cui una dipendente ha timbrato sia il proprio “badge”, sia quello di un’altra collega di lavoro.

Nel corso della presente indagine, è stata cristallizza l’attitudine degli indagati ad assentarsi dal servizio durante il lavoro per l’assolvimento di impegni privati di varia natura. La Procura della Repubblica di Gela, sulla base delle risultanze investigative emerse, ha presentato in tempi celeri richiesta per l’odierna misura cautelare al G.I.P., il quale, valutati i fatti, ha emesso disposto l’interdizione cautelare a svolgere qualsiasi attività inerente il proprio Ufficio nei confronti di tre degli indagati e l’obbligo di firma presso il Commissariato di P.S., un’ora prima ed un’ora dopo il turno di servizio, nei confronti di ulteriori quattro indagati. Si aggiunga, infine, che pur nel breve lasso di tempo nel quale si è sviluppata la presente attività d’indagine (circa due mesi), sono stati acquisiti numerosi episodi di assenteismo riconducibili agli indagati, segno evidente di una dilagante noncuranza dei doveri d’ufficio inerenti alla pubblica funzione esercitata, cagionando, quindi, un danno all’immagine della stessa struttura sanitaria di appartenenza, impegnata quotidianamente ad assicurare il diritto alla salute ad ogni cittadino.

Il Questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari: “Si mescolano soddisfazione per il risultato investigativo e tristezza perché esso ha riguardato impiegati pubblici infedeli e che avrebbero mancato al proprio dovere di servizio verso i cittadini. Esprimo apprezzamento per gli investigatori perché fare indagini in un contesto pubblico non è facile tantomeno a Gela

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Cronaca

Di Dio e Melfa in azione ripartendo da zero

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Il debutto di Azione, il partito di Carlo Calenda, alle Amministrative 2024 e  la voglia di una lista civica  già radicata nel territorio come Ripartiamo da zero di continuare a dare il suo contributo per la città. A  fare da  punto di unione tra il gruppo guidato dal segretario Luigi Di Dio e quello di Maurizio Melfa, è stato il candidato a sindaco Terenziano Di Stefano. Uno dei punti  che hanno in comune è la forte attenzione per il tema dello sviluppo economico.

 Gremita la sala di villa Peretti dove, a partire  dalle 18.30, si è svolto l’incontro di presentazione della lista. Per Azione c’era il presidente provinciale  Maurizio Fiorenza mentre  accanto a Maurizio Melfa , il dott. Antonio Rinciani ex consigliere e già candidato a sindaco. Azione presenta nella lista l’ex assessore Francesca Caruso e tanti volti nuovi mentre non sarà candidato il segretario  Luigi Di Dio  che è consigliere uscente. Il gruppo di Ripartiamo da zero sarà capeggiato dal suo fondatore Maurizio Melfa. Entrambi i gruppi nello scegliere  Terenziano Di Stefano hanno visto in lui doti politico- tecniche ed umane che ne fanno il candidato ideale.

Ha l’esperienza politica ed amministrativa  che serve per affrontare un momento drammatico della  vita della città, non ha bisogno di tempo per conoscere ed imparare i meccanismi interni al Comune.  Nei tre anni in cui è stato vicesindaco di Greco ha mostrato di aver saputo guidare  bene i settori che gli sono stati assegnati e di  saper  condurre il dialogo politico con gli alleati. Azione  spera così di proseguire il lavoro ben fatto da Di Stefano e proseguito dall’assessore Caruso. Melfa torna a chiedere  il consenso popolare per dare un contributo, se Di Stefano sarà sindaco, sullo sport e lo sviluppo economico. Tanto entusiasmo tra i presenti e ora  si passa all’azione … ripartendo da zero.

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Zaino sospetto al municipio di Vittoria, in azione gli artificieri

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Allarme bomba (fortunatamente rientrato) a Palazzo Iacono, a Vittoria, dove ha sede il municipio. L’intero edificio è stato fatto evacuare. Sul posto si sono precipitati gli artificieri giunti da Palermo dopo la segnalazione della presenza di uno zaino, lanciato da due ragazzi (così come confermato dalle immagini delle telecamere di sicurezza) nell’atrio dello stabile . Lo zaino – è stato appurato – conteneva due trapani e dei caricabatterie, con alcuni fili elettrici che fuoriuscivano.

foto Franco Assenza

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Cronaca

Condotte antisociali: emessi 9 provvedimenti

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Nove provvedimenti applicativi di misure di prevenzione sono stati emessi dal Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello nei confronti di persone che si sono rese responsabili di gravi condotte antisociali.Tre provvedimenti riguardano l’ammonimento di soggetti autori di violenza domestica, minacce, percosse e lesioni personali nei confronti di conviventi ed ex compagne. Ad essere ammoniti sono stati un 23enne e un 28enne del capoluogo, e un 37enne di Gela. Tre provvedimenti di avviso orale sono stati emessi nei confronti di soggetti tratti in arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; un 32enne, arrestato dal Commissariato di Niscemi, un 21enne arrestato dai Carabinieri della Stazione di Mazzarino e un 41enne arrestato dal Reparto Territoriale Carabinieri di Gela. Due daspo urbano sono stati emessi nei confronti di un 19enne di Niscemi e un 20enne di Mussomeli; nel primo caso il giovane, in stato di ubriachezza, ha preso parte ad una lite sulla pubblica via, scagliandosi poi contro gli agenti della Polizia di Stato intervenuti per sedarla; nel secondo caso, il giovane, anche luil ubriaco, ha sferrato una calcio alla vetrata di un bar causandone la rottura, quindi si è scagliato contro il proprietario dell’esercizio commerciale danneggiando tavoli e sedie. In entrambi i casi ai due soggetti è stato vietato l’accesso e lo stazionamento ai pubblici esercizi del centro storico dei rispettivi comuni di residenza per un periodo di due anni. Infine, su proposta della Tenenza dei Carabinieri di San Cataldo, è stato emesso un daspo nei confronti di un tifoso 45enne resosi responsabile di insulti all’arbitro e al personale delle Forze dell’Ordine nel corso dell’incontro di calcio Sancataldese-Trapani, disputata lo scorso mese di ottobre. Con i provvedimenti di prevenzione emessi dal Questore, sono stati tutti invitati a cambiare condotta.

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