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Altragricoltura – CSSA: positiva la posizione del Governo contrario all’Accordo libero scambio Ue-Mercosur

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Roma – Per Altragricoltura – CSSA (la Confederazione Sindacale per la Sovranità Alimentare), la pozione del Governo italiano contraria alla conclusione positiva dell’Accordo di libero scambio Ue – Mercosur entro la fine dell’anno sul testo del 2019, privo di qualsiasi riferimento alle condizioni di reciprocità dei requisiti sanitari, ambientali e sociali dei prodotti e pertanto foriero di un dumping senza precedenti nei confronti dei prodotti degli agricoltori italiani e dell’Unione europea è un primo importante e positivo passo avanti anche verso una discussione più ampia sugli altri accordi di libero scambio già vigenti, specie quelli tra Ue e Marocco e altri Paesi del Mediterraneo e, più generalmente, sulle iniziative e le relazioni internazionali del Paese.

Gianni Fabbris, segretario generale nazionale di Altragricoltura, che non più tardi del 14 novembre aveva chiaramente espresso la contrarietà all’accordo dell’organizzazione agricola (vedi https://tinyurl.com/yxbtfrbv), intervenendo ieri sera al “Taormina Food L’Agroalimentare Siciliano d’Eccellenza Expo” organizzato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) ha detto: “La presa di posizione della premier Giorgia Meloni dei giorni scorsi, in piena sintonia con il presidente francese Emmanuel Macron, e l’ulteriore precisazione ribadita dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida sull’accordo Ue Mercosur, durante la presentazione del Rapporto Ismea sull’Agroalimentare italiano, sono elementi che valutiamo positivamente.”“In particolare il ministro Lollobrigida – ha ricordato Fabbris – pur ammettendo la necessità di aprire nuovi mercati per favorire la crescita dell’agroalimentare italiano, non ha potuto fare a meno di dire che non si possono fare accordi che non tutelino gli imprenditori agricoli italiani e dell’Unione ai quali si chiede già tantissimo in termini di sostenibilità ambientale e sociale, senza dimenticare il rispetto di stringenti norme di carattere igienico e sanitario e che tutte hanno una ricaduta diretta in termini di maggiori costi di produzione, affermazioni rese prima in forma generale e poi riferite all’accordo Ue Mercosur.”

“Del resto già nel marzo scorso al tavolo di crisi aperto con i movimenti e le organizzazioni che stanno sostenendo le iniziative contro la crisi dell’agricoltura e la Pesca, il sottosegretario La Pietra aveva annunciato la posizione del Governo sugli accordi internazionali e, oggi, coerentemente, la ritroviamo nella posizione sull’accordo UE – Mercosur. Questo, in effetti, era ed è uno dei punti centrali nelle rivendicazioni dei movimenti contro la crisi e, per questo, crediamo che siano maturi i tempi per riprendere il confronto con il Governo sul tema più ampio degli accordi di libero scambio e sul commercio internazionale, che in questo momento danneggiano i produttori italiani.” ha sostenuto Fabbris che sottolinea come “molti dei problemi della perdita di funzione e di ruolo della nostra agricoltura e della pesca produttive discendono direttamente dall’impatto del nostro sistema agricolo e della pesca artigianale con le distorsioni della globalizzazione senza regole e delle strategie di dumping commerciale imposte dalla liberalizzazione dei mercati”“È desolante registrare che persino il rapporto Ismea (presentato il 21 novembre) fa emergere il quadro di un’agricoltura italiana presa di mira non solo dagli effetti del cambiamento climatico, che nel 2023 hanno inciso negativamente sul valore aggiunto, ma anche dalla forbice che si allarga fra la capacità della commercializzazione e delle grandi concentrazioni di accumulare valore mentre le aziende produttive chiudono e i territori rurali e le marinerie si spopolano. La nostra politica agricola e la nostra economia agroalimentare non riescono a risolvere i problemi dell’iniqua distribuzione del valore dentro le filiere, con i casi della filiera grano duro pasta e della linea bovino da carne che danno a cerealicoltori e allevatori margini operativi negativi, nel primo caso anche quando i prezzi del grano duro salgono. In questi mesi milioni di tonnellate di arance stanno passando dal Sudafrica alla Turchia e, grazie ai corridoi preferenziali che le scelte politiche garantiscono alla Turchia, stanno invadendo l’Europa mandando fuori mercato i nostri produttori. Per quanto tempo ancora rimarremo inerti?”.

Sulla base di questa premessa Fabbris pertanto sottolinea: “Purtroppo questi dati confermano quanto come Altragricoltura stiamo sostenendo da troppo tempo. Oggi non siamo più solo alle rivendicazioni di un sindacato di agricoltori; i punti critici dell’agricoltura italiana sono certificati dentro un rapporto di un Istituto del ministero dell’Agricoltura. È arrivato il momento che la politica tutta prenda atto della crisi in cui stanno precipitando le nostre aziende produttive e si lavori per dare loro una prospettiva garantendo che questo Paese realizzi un forte piano strategico di Riforma fondato sulla Sovranità Alimentare.

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Primo maggio con percentuali alte di disoccupazione: servono concertazione e una buona politica

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Un primo maggio che sul territorio, come purtroppo capita sovente, è ancora contraddistinto da percentuali di disoccupazione superiori alla media, da fenomeni di lavoro nero e da speranze che si infrangono, spingendo tanti a lasciare la loro terra per tentare altre vie. Il segretario confederale Ugl Andrea Alario ritorna su questo difficile spaccato e conferma che la “rotta si può invertire solo con una buona politica e con una concertazione costante con le parti sociali”.

Alario, oggi, partecipa all’iniziativa nazionale organizzata, a Frosinone, proprio dall’Ugl. Il segretario confederale interverrà nel corso della manifestazione, in presenza dei vertici dell’organizzazione sindacale. L’Ugl intende porre l’attenzione sull’esigenza fondamentale di ridurre il tasso di disoccupazione, di favorire il lavoro dei giovani e di uscire dalla condizione di precarietà.

“Ci sarà l’opportunità di portare a livello nazionale temi che riguardano il nostro territorio – sottolinea Alario – più in generale, dobbiamo mettere in campo proposte e l’Ugl è sempre presente nei tavoli istituzionali e nei luoghi di lavoro”.

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Primo Maggio e sicurezza sul lavoro: la Cisl Agrigento Caltanissetta Enna a Casteldaccia

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 Palermo – Anche la Cisl Agrigento Caltanissetta Enna sarà a Casteldaccia il Primo Maggio, con una folta delegazione di federazioni, servizi e associazioni. Lo comunica la segretaria generale territoriale, Carmela Petralia.

“Sarà un’occasione – dichiara Petralia – alla presenza della nostra segretaria generale Daniela Fumarola, per ribadire la nostra identità sindacale e i diritti di tutti i lavoratori”.Questo Primo Maggio, il sindacato della Cisl lo dedica alla sicurezza sul lavoro ed è stata scelta Casteldaccia perché, proprio un anno fa, nello stesso giorno persero la vita cinque operai.

“Questa piaga – prosegue – purtroppo è ancora troppo radicata nel tessuto lavorativo, e non è accettabile che si continui a morire mentre si svolge il proprio lavoro. I numeri impietosi non possono più soltanto far indignare: è necessaria una presa di coscienza forte e coraggiosa”.“Ovviamente, all’interno dei dati sulla sicurezza non ci sono solo eventi mortali – spiega la segretaria generale di Agrigento, Caltanissetta ed Enna – nel secondo semestre del 2024, gli infortuni sul lavoro sono aumentati dello 0,19%, le malattie professionali del 21,6% e gli incidenti mortali del 3,81%.

A essere più colpiti sono i lavoratori e le lavoratrici over 55, senza particolari differenze di genere. È quanto emerge dal nuovo report semestrale su infortuni e malattie professionali, a cura del Dipartimento Salute e Sicurezza della Cisl nazionale, che analizza il fenomeno attraverso i dati ufficiali Inail. Per questo, la Cisl ha rilanciato la proposta di un patto sociale che impegni tutti gli attori – istituzioni, imprese e sindacati – a rafforzare la tutela della salute dei lavoratori. Le proposte della Cisl, come la patente a punti e l’incremento degli ispettori, vanno nella giusta direzione, ma bisogna continuare a investire sulla formazione e sulla cultura della prevenzione, a partire dalla scuola.

È chiaro che serve un impegno corale: la sicurezza è una sfida di tutti, perché non può esserci la promozione di un modello di sviluppo con al centro il lavoro se questo non è sicuro, dignitoso e di qualità”.“Quindi – conclude – la nostra presenza il Primo Maggio a Casteldaccia ci ricorda che il sindacato c’è, oggi più di prima, per ribadire come il lavoro e la sua sicurezza siano temi fondamentali per la crescita dell’intera società”.

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Il sindacato O.R.S.A chiede l’assunzione della moglie di un lavoratore deceduto

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Un infarto. Uno dei tanti di questi ultimi anni. Ed un’altra famiglia monoreddito resta senza padre e senza sostentamento economico. È accaduto ancora nel settore Igiene ambientale con la morte del dipendente Emanuele Nicosia di 61 anni, ed ancora una volta colleghi che diventano amici si stringono intorno alla famiglia affranta dal dolore.

Ma per il sindacato O.R.S.A. il sentimento non basta. Per aiutare si deve passare all’azione e per questo la segreteria rappresentata dal segretario nazionale Orazio Caiola e quella provinciale con Umberto di Dio a giorni formalizzera’ la richiesta via Pec alla società Impianti ed Srr al fine di procedere all’assunzione della moglie del dipendente impianti precocemente scomparso come è avvenuto tempo fa dopo l’incidente del dipendente Luigi Russello.

“Riteniamo sia un atto di solidarietà sociale- dice il segretario nazionale del sindacato Orazio Caiola del sindacato O.R.S.A. settore ambiente – importante, affinché la famiglia di un lavoratore impegnato e presente non venga lasciata sola, come è avvenuto a seguito della morte del dipendente Luigi Russello”.

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