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Cronaca

Aggressione di randagi a famiglia tedesca: l’amministrazione corre ai ripari

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Non appena appresa la notizia dell’aggressione in spiaggia, da parte di un branco di cani randagi, ai danni di un bambino, in vacanza con la propria famiglia, il sindaco Lucio Greco e l’assessore Giuseppe Licata si sono immediatamente attivati.
Nelle prossime ore, si recheranno insieme a far visita al minore che è rimasto ferito insieme alla mamma, per fortuna in modo non grave, e che è dovuto ricorrere alle cure dei medici del Vittorio Emanuele. A loro vanno gli auguri di pronta guarigione da parte di tutta l’amministrazione comunale. E’ difficile immaginare la paura vissuta e il trauma subito.
Scongiurato il peggio, però, la cosa più importante adesso è accalappiare i cani responsabili dell’aggressione. Il Comune ci lavora incessantemente da tre mesi, insieme alle ditte incaricate, la Dog Village e la Porziuncola di Catania, ma senza fortuna, perché purtroppo c’è qualcuno che porta loro da mangiare quotidianamente. Così il branco è cresciuto, da Macchitella si è spinto fino a Montelungo e alla spiaggia e nessuno degli animali, poiché sazi, va nelle trappole installate e riempite di esche per agevolare la loro cattura.
Il Sindaco e l’assessore rendono noto di avere attivato subito una task force per avviare un’azione forte e massiccia insieme alle ditte, alle associazioni animaliste e alle forze dell’ordine, e la spiaggia sulla quale si è verificata l’aggressione (e un’altra è stata evitata per un pelo) sarà interdetta, con un divieto di balneazione, per un lungo tratto, fino a quando la zona non sarà rimessa in sicurezza.
L’assessore Licata nel pomeriggio si è recato sul posto dell’aggressione, ha parlato con le forze dell’ordine e lo staff del Gela Calcio, che in questi giorni si allena al Mattei e ha visto e sentito tutto. A tutta la squadra va un sentito ringraziamento, perché con coraggio ha scongiurato il peggio.

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Cronaca

Un gelese nell’associazione “Unione insigniti Omri”

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C’e’ un socio fondatore proveniente da Gela nella neonata Associazione ““Unione Insigniti OMRI (UIR)”

Nasce a Chieti nello studio del notaio De Vito, l’Associazione “Unione Insigniti OMRI (UIR)”. A presiederla è il Cav. prof. avv. Antonello De Oto. L’Associazione riunisce gli insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.  
Un sodalizio che si propone di tutelare e difendere i valori fondanti la Repubblica e le sue Istituzioni e di far vivere concretamente la condizione di insignito nella società civile, con particolare attenzione ai principi di solidarietà, legalità, concordia ed eleganza nei comportamenti pubblici.
I suddetti principi si ispirano al motto latino “Omnia Praeclara Rara” (tutte le cose eccellenti sono rare).  
Questa la dichiarazione del neopresidente nazionale De Oto:

“Nasce oggi un’associazione di insigniti che pone i valori costituzionali a difesa della Repubblica al centro del suo fare, innervandola con i principi di solidarietà, legalità, etica ed eleganza dei comportamenti pubblici. Buon lavoro a noi”.
I soci fondatori: Cav. Prof. Avv. Antonello DE OTO, Uff. Prof. Franco GRAZIANO; Cav. Dr. Gaetano PADUANO, Cav. Dr. Antonio MONTALBANO, Cav. Paolo PANI, Cav. Pietro BONGIOVANNI, Uff. Salvatore GIARRIZZO. Uff. Dr. Nicola Martino MARRA, Cav. Dr. Leonardo Maria ROCCA, Cav. Dr. Rocco PARDO, Cav. Antonio BENFATTI, Uff. Riccardo SCAMARCIO

La sede dell’associazione è a Bologna, in via D’Azeglio, 27.

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Cronaca

Ore 13.01: terremoto nel nisseno

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Caltanissetta- Un terremoto di magnitudo 3.6 e’ stato avvertito oggi in provincia di Caltanissetta.

I sismografi dell’Ingv hanno registrato una scossa, alle 13.01, tra i comuni di Villalba, Marianopoli e Vallelunga Pratameno.

Il sisma, che è stato avvertito anche in alcune zone della provincia di Palermo, ha avuto origine a 37 chilometri di profondità

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Cronaca

Due arresti nel Nisseno

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La Squadra Mobile di Caltanissetta ha arrestato due persone in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

Un trentasettenne, riconosciuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori, è stato condannato dal Tribunale di Palermo a due anni, due mesi e venti giorni di reclusione. Un ventiquattrenne è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Verona, in ordine ai reati di rapina e furto aggravato in concorso.

Entrambi, dopo gli adempimenti di rito, sono stati condotti dagli agenti della Polizia di Stato nella Casa Circondariale di Caltanissetta, il primo per scontare la pena, il secondo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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