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Cronaca

Alabiso: “non servono i litigi ma i controlli”

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“Il sindaco la smetta di litigare con tutti, metta da parte l’istintività e chieda l’aiuto delle istituzioni,
compreso ASP, se è troppo orgoglioso lo facciamo noi della Lega, a costo di manifestare davanti i palazzi che contano, la città è, ormai, completamente allo sbando.
In una regione, o in una nazione, dove la situazione va lentamente migliorando, noi andiamo
controtendenza con una salita vertiginosa che ci ha chiuso in una zona rossa senza intravedere spiragli, uccidendo definitivamente quelle attività commerciali che per decreto, devono restare chiuse.
Il cittadino non rispetta le regole? Va controllato e multato.


Dove sono le forze dell’ordine? Non ci sono.
Abbiamo più volte chiesto che utilizzi la sua autorevolezza per andare nei tavoli del Prefetto e Questore per chiedere l’aumento delle forze dell’ordine, esercito compreso, e non uscire da quelle stanze se non le otterrà. Siamo la città più grande della provincia, col più alto tasso di criminalità, ma abbiamo meno della metà delle forze dell’ordine rispetto a Caltanissetta, che ci diano una mano e poi se li riprendano.
Questo è quello che ci si aspetta da un primo cittadino che dovrebbe avere a cuore la propria città,
prendere decisioni drastiche, come chiudere le scuole, anche se, bisogna avere l’ok dell’Asp, lo faccia, poi verrà qualche altro sopra di lui che imporrà la riapertura, a che serve avere un ruolo politico?

Questo lo fa un commissario. Noi siamo sul territorio, sappiamo i problemi delle scuole e degli studenti, abbiamo noi il polso della situazione. Questo ci saremmo aspettato.
Con Asp hanno un problema personale? Che c’è lo dicano, La città non può permettersi di pagare un prezzo cosi alto. Noi siamo pronti, ad essere al suo fianco, purchè si cerchi di fare il possibile per far ritornare questa città a vivere la normalità e dare modo ai commercianti, stremati, di poter mantenere le proprie attività Martedì ascolteremo cosa avranno da dirci”.

Il coordinatore Cittadino Emanuele Alabiso

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Cronaca

Un gelese nell’associazione “Unione insigniti Omri”

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C’e’ un socio fondatore proveniente da Gela nella neonata Associazione ““Unione Insigniti OMRI (UIR)”

Nasce a Chieti nello studio del notaio De Vito, l’Associazione “Unione Insigniti OMRI (UIR)”. A presiederla è il Cav. prof. avv. Antonello De Oto. L’Associazione riunisce gli insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.  
Un sodalizio che si propone di tutelare e difendere i valori fondanti la Repubblica e le sue Istituzioni e di far vivere concretamente la condizione di insignito nella società civile, con particolare attenzione ai principi di solidarietà, legalità, concordia ed eleganza nei comportamenti pubblici.
I suddetti principi si ispirano al motto latino “Omnia Praeclara Rara” (tutte le cose eccellenti sono rare).  
Questa la dichiarazione del neopresidente nazionale De Oto:

“Nasce oggi un’associazione di insigniti che pone i valori costituzionali a difesa della Repubblica al centro del suo fare, innervandola con i principi di solidarietà, legalità, etica ed eleganza dei comportamenti pubblici. Buon lavoro a noi”.
I soci fondatori: Cav. Prof. Avv. Antonello DE OTO, Uff. Prof. Franco GRAZIANO; Cav. Dr. Gaetano PADUANO, Cav. Dr. Antonio MONTALBANO, Cav. Paolo PANI, Cav. Pietro BONGIOVANNI, Uff. Salvatore GIARRIZZO. Uff. Dr. Nicola Martino MARRA, Cav. Dr. Leonardo Maria ROCCA, Cav. Dr. Rocco PARDO, Cav. Antonio BENFATTI, Uff. Riccardo SCAMARCIO

La sede dell’associazione è a Bologna, in via D’Azeglio, 27.

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Cronaca

Ore 13.01: terremoto nel nisseno

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Caltanissetta- Un terremoto di magnitudo 3.6 e’ stato avvertito oggi in provincia di Caltanissetta.

I sismografi dell’Ingv hanno registrato una scossa, alle 13.01, tra i comuni di Villalba, Marianopoli e Vallelunga Pratameno.

Il sisma, che è stato avvertito anche in alcune zone della provincia di Palermo, ha avuto origine a 37 chilometri di profondità

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Cronaca

Due arresti nel Nisseno

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La Squadra Mobile di Caltanissetta ha arrestato due persone in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

Un trentasettenne, riconosciuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori, è stato condannato dal Tribunale di Palermo a due anni, due mesi e venti giorni di reclusione. Un ventiquattrenne è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Verona, in ordine ai reati di rapina e furto aggravato in concorso.

Entrambi, dopo gli adempimenti di rito, sono stati condotti dagli agenti della Polizia di Stato nella Casa Circondariale di Caltanissetta, il primo per scontare la pena, il secondo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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