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Cronaca

Associazione H: disabili senza Assistenza domiciliare

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Ci sono decine di utenti che si rivolgono all’associazione H poiché, ai propri bisogni o a quelli dei familiari, non corrisponde l’adeguata assistenza domiciliare integrata a cui hanno diritto per le condizioni in cui si trovano a vivere. L’ associazione denuncia che, per il territorio di Gela, vengono stanziate esclusivamente le somme per offrire l’assistenza – ADI di primo livello – mentre è carente riguardo al secondo e terzo livello. Questo comporta in molti casi il ricorso, da parte di alcuni soggetti non sufficientemente assistiti, alle cure palliative che vengono inevitabilmente sottrattiad altri che ne hanno necessità.

Risulta anche, da una lettura delle disposizioni di riferimento in

che, secondo i modelli SVAMA e le linee guide, il terzo livello necessita urgentemente di essere attivato attraverso finanziamenti o anche, ad esempio, attraverso convenzioni con la cooperativa impiegata.

Le carenze esposte, certamente non in maniera esaustiva e completa, riguardano la città intera ma segnatamente le famiglie F.M., L. Z. e S.G. che si sono già rivolte all’Associazione H affinché portino le segnalazioni alle sedi preposte e non si esime dal richiedere un rigoroso intervento per tutelare altre famiglie in analoghe difficoltà che, però, non hanno la possibilità di attivarsi in tal senso. Si confida, altresì, che la presente possa contribuire a non costringere le famiglie coinvolte a rivolgersi all’autorità giudiziaria così da evitare, una volta tanto, una spesa tanto esosa quanto superflua sia per i ricorrenti che per l’Azienda Sanitaria. 

Gli avvocati Paolo Capici e Angela Flavia Cascino chiedono agli uffici destinatari di esaminare e valutare le richieste di cui alla presente con invito ad un riscontro puntuale ed urgente da parte dei responsabili nel termine massimo di 20 giorni con indicazione dei RUP della pratica. 

L’occasione è utile per avanzare richiesta all’Asp Gela e di Caltanissetta, di accesso agli atti inerenti i soggetti già assistiti – nelle modalità che si riterranno rispondenti alla tutela della privacy degli stessi – al fine di avere  contezza dei numeri dei servizi erogati e di poter quantificare le somme necessarie a vedere lenire le sofferenze dei diretti interessati e dei loro congiunti”

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Cronaca

Auto in fiamme in corso Aldisio

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Una Smart è andata a fuoco questa sera poco dopo le 19. Il rogo è avvenuto in corso Salvatore Aldisio, davanti il palazzo Favitta cone si vede nella foto di copertina.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco per estinguere le fiamme che altrimenti avrebbero danneggiato altre auto in sosta , e gli agenti della polizia.

Le indagini per capire se si è trattato di autocombustione o altro.

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Cronaca

Miano aveva creato il “Berlusconi market”

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Abilissimo, ha fatto girare la testa per oltre un anno a tante Procure d’Italia, è penetrato nei siti della Guardia di Finanza, Tim e Telespazio ma è stato tradito da una leggerezza. Il suo Ip è stato  rintracciato quando ha provato a collegarsi ad un sito porno.  L’hacker gelese Carmelo Miano è stato rintracciato solo così e raggiunto nella sua casa romana della Garbatella dove è stato arrestato.

Ai magistrati  ha ammesso di aver violato lui quei siti, di aver agito in autonomia e per fini personali cioè per avere notizie su un’indagine di qualche anno prima che lo riguardava per i reati di truffa ad un’assicurazione e per traffico di criptovalute. Tra le accuse di cui  deve rispondere vi è quella di riciclaggio. Secondo gli investigatori avrebbe messo insieme la somma di 7 milioni di euro in bitcoin ed aveva creato un mercato illegale virtuale a cui aveva dato il nome di Berlusconi market.

In questo filone delle indagini che riguardano il giovanissimo hacker cioè quello delle criptovalute gli investigatori stanno valutando la posizione del padre e di altre due persone. Tra gli indagati  in questa inchiesta ci sarebbe pure un poliziotto in servizio fino a qualche tempo fa a Gela che sarebbe amico del padre di Carmelo Miano. Sono indagini in corso su cui gli investigatori non si sbilanciato. Tanti gli aspetti che vanno valutati. Il suo avvocato Gioacchino Genchi ha chiesto la scarcerazione sostenendo che il suo cliente non ha danneggiato alcun sistema informatico essendo già disastrato e privo delle giuste protezioni. L’inchiesta  si presenta molto complicata perché ci sono tanti aspetti da chiarire compresa la frequentazione di un sito di e commerce russo che venderebbe informazioni sensibili illegalmente.

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Cronaca

Incidente mortale in via Venezia:si indaga sulla dinamica

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Sono in corso indagini per fare luce sulla dinamica dell’incidente stradale che si è verificato stamattina alle 9.00 sulla via Venezia ed in cui ha perso la vita Giovanni Martines di 66 anni.

L’uomo, originario di Palermo, è un ipovedente e vive da tantissimi anni in una roulotte posizionata lungo la strada che collega Gela a Butera nei pressi del kartodromo. Pare quindi che non abbia familiari in città. È stato investito da un Suv mentre stava attraversando la strada a piedi. È morto sul colpo.

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