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Avviso 22: spettanze nel limbo

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Sono trascorsi ormai quasi 3 anni ed ancora oggi i tirocinanti dell’Avviso 22 attendono di essere pagati dall’Assessorato al lavoro.
” Come portavoce – dice Oreste Lauria – i miei non sono certamente attacchi strumentali al dipartimento lavoro, o contro l’assessore competente ne verso il governo regionale, ma rimane il fatto che nessuno ha trovato, o ha voluto trovare, una soluzione a questi cronici ritardi.

Più volte abbiamo sollecitato e chiarito le problematiche burocratiche legate alla vicenda dei pagamenti dei tirocinanti, ma la situazione è sempre rimasta bloccata in un impasse senza spiegazioni concrete.
Su 1741 tirocini formativi attivati, 1300 sono stati saldati in ritardo dalla regione Siciliana. Ne rimangono però da pagare ancora circa 400.

La regione siciliana nel 2018 emetteva un bando regionale che prevedeva dei tirocini formativi da 6 a 12 mesi retribuiti con 500 Euro al mese rendicontati bimestralmente, con la partecipazione degli enti promotori nonché (APL) fornendo tutor con il compito e l’obbligo degli adempimenti burocratici ed amministrativi per i tirocinanti.
Purtroppo alcune APL sono chiuse è altri invece sono rimaste in assenza dei tutor.

Ad oggi delle 400 pratiche di rimborso rimaste inevase, 200 tirocinanti del 2019 e 2020 sono senza aver ricevuti nemmeno un bimestre e per altri 200 tirocinanti sono stati emessi solamente acconti bimestrale.

Addirittura, a quanto pare, ci sono pratiche che sono rimaste bloccate da intoppi burocratici ed amministrativi che ad oggi non è ancora chiaro se potranno essere sanate e pagate.
Non vogliamo più inutili risposte che servono solo a prendere tempo, è arrivato il momento delle soluzioni che chiudano definitivamente la triste vicende dei tirocinanti dell’Avviso 22.
Se necessario, si pensi anche all’eventualità che la regione siciliana nomini dei tutor supplementari avente titolo che aiutino a completare gli adempimenti burocratici amministrativi ai tirocinanti, è che ponga finalmente rimedio.

La regione siciliana deve garantire i diritti previsti dalla Costituzione italiana e tra questi il diritto al lavoro è talmente importante per i giovani siciliani che non si può ridurre un intervento come quello dei tirocini formativi ad una beffa.
Non si può non ricevere il pagamento dovuto dopo aver finito da anni il tirocinio, un paradosso tutto siciliano che fa a pugni con l’efficienza europea alla quale dovremmo ambire.

I tirocinanti sono solo vittime di questa situazione e la Regione siciliana non lì può abbandonare facendo inoltre passare l’idea che un avviso regionale serva alle aziende per sfruttare i giovani lavoratori siciliani. Aziende che sono le uniche ad aver beneficiato di lavoratori in modo gratuito.

Lavoratori spesso sfruttati oltre le ore lavorative, non pagati dalla Regione e che hanno dovuto perfino anticipare la spese vive di benzina e pranzi.
Tanti ragazzi senza lavoro avevano risposto grandi speranze in questi tirocini invogliati dall’idea di una giusta formazione, un rimborso delle spese e un futuro lavorativo. Ad oggi questa è rimasta solo una vana speranza” .

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“Una lezione di educazione civica all’aperto”, poche ma significative parole che riassumono il senso per le scuole della giornata inaugurale di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025. Parole di una delle dirigenti scolastiche che stamattina insieme ai docenti e al Vicario dell’Ambito Territoriale di Agrigento Elvira De Felice, hanno accompagnato le centinaia di alunne e alunni di alcuni Istituti comprensivi del capoluogo e della provincia. Per la città di Agrigento erano presenti l’I.C. Esseneto, I.C. Quasimodo e I.C. Levi Montalcini, per Porto Empedocle l’I.C. Pirandello e I.C. Livatino, per Favara l’I.C. Camilleri e I.C. Falcone e Borsellino.

«Agrigento, con l’isola di Lampedusa e i Comuni della provincia, ha assunto come ispirazione, riferimento tematico e obiettivo di questo anno la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, ponendo come fulcro l’accoglienza e la mobilità. Il programma delle iniziative presentato a un pubblico nazionale e internazionale è di grande interesse. Partendo dalla straordinaria eredità culturale del territorio, infatti, valorizza una variegata offerta culturale, nella quale tradizione, intersezioni e contaminazioni culturali consentono di definire una dimensione innovativa che guarda con fiducia allo sviluppo socio-economico che, con fatica ma con determinazione, la Sicilia ha già avviato». Queste alcune delle riflessioni pronunciate dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nella cerimonia di apertura di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, che si è svolta questa mattina al Teatro Pirandello, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, del sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, del commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento, Giovanni Bologna e di tutte le autorità locali.

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