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Da cattedrali nel deserto a luoghi di rinascita. I due palazzetti simbolo della voglia di normalità

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Ai tempi della loro inaugurazione, quasi concomitante, la città viveva tempi assai diversi da quelli attuali. Gela era ufficialmente riconosciuta come la “capitale” dello sport siciliano con squadre nei campionati professionistici di calcio, volley e basket. Realtà che portavano in giro per l’Italia la voglia di rinascere di un intero territorio attraverso la pratica sportiva. Quel patrimonio si è pian piano dissolto come neve al sole, delle squadre gelesi nei campionati nazionali non è rimasta alcuna traccia salvo i tentativi di un grande ritorno prima nella pallavolo maschile e poi nel calcio. Ma l’impresa non è stata realizzata.

Per anni le due strutture sono state abbandonate a loro stesse, più volte vandalizzate (specie il PalaCossiga, tre raid solo nell’ultimo anno) e lasciate in balia di un triste e inesorabile declino. Simboli di un passato di speranza e di un presente di completo degrado, aggravato dalle difficoltà causate dalla pandemia. Eppure, proprio nell’anno nero dell’emergenza pandemica, le cose sono tornate per il verso giusto. Il PalaLivatino oggi onora il nome che porta, quello di un magistrato che ha dedicato la propria vita alla cultura della legalità, ed è diventato grazie ai lavori condotti dalla Meic services un punto di riferimento per lo sport locale in grado, nel medio e lungo periodo, di ospitare grandi eventi.

Il PalaCossiga, invece, proprio questa settimana è stato ufficialmente inaugurato come nuovo hub vaccinale per la zona sud del nisseno e fa registrare un netto e necessario cambiamento rispetto alle modalità spesso inaccettabili che hanno caratterizzato la gestione delle vaccinazioni all’ex mattatoio. I due impianti, insomma, oggi sono rimessi a nuovo e possono rappresentare davvero i luoghi simbolo della rinascita della città dopo anni difficili, pandemia ovviamente compresa. Con la conferma del grande sogno di molti gelesi, che non chiedono la luna ma solo di poter vivere in una città normale.

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Dopo più di un secolo torna a Butera la processione di San Giuseppe

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Butera. Dopo più di un secolo a Butera San Giuseppe si festeggia con una processione per le vie cittadine.

Il simulacro di San Giuseppe sarà portato in processione domani sera al termine della Messa delle 19.30.La concelebrazione Eucaristica sarà presieduta da don Filippo Ristagno e poi la processione straordinaria che chiude il programma dei festeggiamenti religiosi.

In Chiesa Madre opera da due anni la Confraternita del glorioso patriarca San Giuseppe di cui è priore Pina Lo Bartolo e che ha voluto festeggiare in questo modo San Giuseppe nell’anno del Giubileo che consente la possibilità di processioni in Quaresima. Un’occasione, dunque, che si presenterà la prossima volta tra 25 anni per il prossimo Giubileo.
Sarà una processione all’insegna della preghiera e della fratellanza e questo è testimoniato dal fatto che tutti i comitati cittadini affiancheranno la Confraternita del glorioso patriarca san Giuseppe per portare in processione la statua raffigurante San Giuseppe con il Bambinello.

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Caltaqua:”Noi sempre trasparenti”

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A due giorni dalla perquisizione effettuata presso i suoi uffici nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Caltanissetta, Caltaqua ha voluto esidera manifestare in modo chiaro ed esplicito di aver sempre operato nel rispetto della normativa vigente, adottando criteri di massima trasparenza nella gestione delle proprie attività. 

Caltaqua continuerà a garantire la piena collaborazione con le Autorità competenti, nella convinzione che ogni verifica contribuirà a fare chiarezza sui fatti.Le attività aziendali proseguono regolarmente, con l’impegno di assicurare il miglior servizio ai cittadini.

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Commissione Ambiente a Caposoprano per un progetto sulle Mura

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Stamattina la commissione Ambiente è stata presente al parco archeologico di Caposoprano in presenza dell archeologa spagnola Lourdes Giron Angouizar che sta portando avanti un progetto per candidare le mura timolentee a patrimonio dell’UNESCO.

“Ambiente e Archeologia vanno di pari passo. L’ambiente è di preponderante importanza alla formazione della cultura umana” – è il pensiero sostenuto dalla commissione. Erano presenti l’assessore Turismo Romina Morselli e varue scolaresche. “Unica nota negativa- fa sapere la commissione- il fatto che i dipendenti del Parco non volevano che i giornalisti facessero riprese o foto limitando così la promozione del nostro patrimonio culturale.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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