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Dopo il padre, la figlia: la Nuova Città di Gela acquista la giovane palleggiatrice Maya Callea

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È Maya Callea il nuovo acquisto della Nuova Città di Gela. La dirigenza piazza un altro colpo di mercato, confermandosi attivissima in questa sessione. Giovanissima palleggiatrice, classe 2005, nelle ultime due stagioni ha militato con l’Asd Volley Licata insieme al padre Gaetano, neo coach proprio delle giallonere.

Lo scorso anno in particolare Maya Callea è stata più volte titolare, “sfornando” ottime prestazioni. «Un altro tassello importante per la nostra squadra, Maya va a completare insieme a Noemi Maoirca il reparto delle palleggiatrici», commenta il direttore generale Massimo Bonaccorso. 

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È ufficiale: per la Melfa’s sconfitta a tavolino, fine amara per l’avventura nei playoff

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È arrivata la decisione che fin da subito appariva come la più probabile. I giudici federali della Fip hanno decretato la vittoria a tavolino per l’Academy Catanzaro sulla Melfa’s Gela, con il risultato di 0-20. Finisce così ufficialmente il cammino dei gelesi nei playoff di Serie C. Il PalaLivatino viene inoltre squalificato per una giornata per “invasione del campo da gioco, commessa da individuo isolato”.

La corte ratifica anche una sanzione da 500 euro come conseguenza diretta della squalifica del campo, cui vanno aggiunti 40 euro per “minacce collettive e frequenti”. Mano pesantissima sulla squadra gelese che saluta mestamente una stagione che, in questo 2024, era stata davvero entusiasmante. Ed è un gran peccato.

L’abbiamo già scritto ieri e lo ribadiamo: sicuramente l’invasione di campo poteva e doveva essere evitata, ma che non ci fossero le condizioni per riprendere il match non è affatto vero. Ma vale ciò che hanno scritto gli arbitri nel referto e ratificato dai giudici, lasciando per la Gela sportiva tanti rimpianti.

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“La partita non andava sospesa”, la Melfa’s: “A Catanzaro accadde qualcosa di molto più grave”

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Il giorno dopo è ancor più grande l’amarezza in casa Melfa’s Gela per l’epilogo della sfida contro l’Academy Catanzaro, gara due della semifinale playoff sospesa a 6:14 dal termine con gli ospiti in vantaggio 54-59. Una partita ancora apertissima, con i padroni di casa in corsa per un successo che avrebbe riaperto il discorso qualificazione per la finale. Poi il gestaccio di Sipovac, lo scontro con Emanuele Caiola e i nervi tesi in campo e sugli spalti.

Ma nulla di così grave da giustificare una sospensione definitiva decisa dal tavolo arbitrale. Soprattutto se si considera che a gennaio, proprio a Catanzaro nel match contro il Giarre, un tifoso calabrese è entrato in campo colpendo con un pugno un giocatore etneo: in quel caso la partita non solo non venne sospesa, ma continuò e il Catanzaro vinse mantenendo il primo posto in classifica. Due pesi e due misure, evidentemente.

«Siamo molto dispiaciuti – dice Fabio Cipolla, vicepresidente della Melfa’s -. Noi siamo gente di sport, accettiamo il verdetto del campo ma il vero episodio grave è quello di Sipovac che provoca la nostra panchina e il pubblico ed il suo allenatore, pur ammettendo la gravità del fatto, non lo sostituisce. Qualche nostro sostenitore c’ha messo del suo, è vero, ma gli elementi per sospendere definitivamente la partita non c’erano».

«Bastava sospendere momentaneamente – aggiunge Cipolla – e chiamare capitani e allenatori per invitare tutti a riprendere in serenità. Ci dispiace constatare che uno dei due arbitri ci mette sempre del suo quando viene ad arbitrare a Gela. L’assenza del commissario di campo è una grave mancanza della Federazione. A Catanzaro – conclude il dirigente – a gennaio è successo molto di peggio e la partita è continuata. Adesso attendiamo la decisione della Fip». Decisione che dovrebbe arrivare entro domani. 

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Clamoroso al PalaLivatino: sospesa la semifinale tra Melfa’s Gela e Academy Catanzaro

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L’epilogo è amarissimo. La sfida tra Melfa’s Gela e Academy Catanzaro, gara due della semifinale playoff di Serie C, finisce a 6:14 dal termine dell’ultimo quarto sul 54-59. Un duro scontro di gioco tra Emanuele Caiola e Sipovac porta ad esasperare gli animi già tesi per un precedente gestaccio da parte del giocatore serbo nei confronti della panchina gelese.

Un tentativo isolato di invasione di campo, che senz’altro doveva essere evitato, porta i due arbitri Alvin Perrone di Catania e Damiano Cavallaro di Zafferana Etnea, con l’ok degli ufficiali di gara, a sospendere definitivamente la gara “per l’assenza di condizioni di sicurezza”.

Decisione forse pretestuosa, perché si poteva optare per una sospensione per qualche minuto per riportare la serenità. Decisamente a senso unico, invece, la direzione arbitrale che ha penalizzato la squadra di casa. Ma poco ormai conta. La palla passa adesso al giudice federale che potrà decidere se omologare il risultato, dare lo 0-20 a tavolino ai calabresi o farla riprendere per gli ultimi minuti.

La sensazione è che si vada verso la sconfitta a tavolino, ma l’ultima parola la darà la Federazione (che stasera ha ben pensato di non inviare neanche un commissario di campo). Sarebbe davvero un gran peccato concludere così una stagione a larghi tratti esaltante.

Per i postumi del brutto contrasto con Sipovac, Emanuele Caiola è stato portato in ospedale per un sospetto trauma cranico: sono in corso in questi momenti gli esami del caso, il giocatore è uscito dal campo cosciente e sulle sue gambe, poi ha lasciato il PalaLivatino in barella.

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