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Politica

Fondo contro il caro voli in Sicilia e Sardegna, ok a Roma ad emendamento M5S.

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Via libera in Commissione Bilancio della Camera a un emendamento a prima firma della deputata M5S Angela Raffa che istituisce un fondo ministeriale contro il caro voli per la Sicilia e la Sardegna.
il fondo avrà una dotazione di 5 milioni di euro per il 2023 e di 15 milioni a partire dal 2024.
“Il fondo – dice Angela Raffa – ovviamente non è risolutivo per il problema,  è un primo, importantissimo passo in questa direzione. Essere riusciti a istituire un fondo stabile destinato a questo scopo è un risultato storico.  Finalmente affrontiamo in maniera seria il problema. Questo è stato possibile grazie alla riforma costituzionale che abbiamo fortemente voluto ed ottenuto al fotofinish della scorsa legislatura, con cui abbiamo riconosciuto il principio di insularità nell’art. 119 della nostra Costituzione. Ringrazio tutto il gruppo 5 stelle che ha fatto nottata insieme a me per condurre le trattative senza mai retrocedere su questo punto ed il presidente Giuseppe Conte che ha dimostrato grandissima attenzione per le isole. L’emendamento è stato firmato e sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari, quindi non mi aspetto sorprese in Aula”.
“Si tratta – dice il capogruppo M5S all’Ars Antonio De Luca – di un’ottima notizia per i siciliani che soprattutto in questi giorni stanno sperimentando sulla propria pelle gli svantaggi della condizione di insularità con un caro tariffe dei voli aerei che li sta penalizzando in maniera incredibile, costringendoli in tanti casi ad evitare il ritorno a casa per le festività natalizie. È ovvio che questa norma deve avere un seguito fino ad arrivare a tariffe equiparabili ad ogni parte del Paese. Al presidente Schifani voglio ricordare di far valere le prerogative discendenti dall’articolo 22 dello Statuto Siciliano che consente alla Regione di partecipare con un suo rappresentante all’istituzione e alla regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei che possano interessare la Regione, al fine di far valere in maniera determinata e costante i diritti e gli interessi dei siciliani

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Politica

Di Paola (M5S): gli scandali in politica allontanano elettori dalle urne

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Palermo – “Non passa giorno senza che le cronache non ci raccontino di scandali, ruberie e inchieste che coinvolgono politici. Una situazione insostenibile che scalfisce la credibilità della politica e delle istituzioni e che ha l’effetto devastante di allontanare i cittadini dalle urne. Solo il Movimento 5 Stelle candida alle europee soggetti come Giuseppe Antoci che hanno fatto e fanno, della lotta alla criminalità, il perno della propria vita”. 

A dichiararlo è il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola commentando l’inchiesta che vede coinvolto il governatore della Liguria Giovanni Toti. 

“Stiamo dando il massimo per ridare dignità ai cittadini consentendo loro di eleggere donne e uomini lontani da ambienti opachi. Una speranza per migliorare la nostra terra c’è ed è sempre il Movimento 5 Stelle” – conclude Di Paola

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Politica

Damante: “3,5 miliardi per il sud cancellati nel silenzio”

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Palermo – “Nel silenzio generale il Governo Meloni taglia 3,5 miliardi di euro già finanziati. Parliamo di risorse che sarebbero servite a finanziare progetti al Sud come infrastrutture, scuole e sanità”, è quanto afferma la senatrice del Movimento 5 stelle in commissione Bilancio Ketty Damante.

“Risorse – aggiunge – che Giorgia Meloni ha promesso di finanziare in maniera alternativa ma, allo stato dell’arte, non si sa né da dove li prenderebbe né quando. La verità è che, dietro a questa becera propaganda, a farne le spese saranno solo i cittadini.


Già la scorsa settimana – prosegue -, con l’approvazione del Decreto Coesione sono state cancellate risorse pari a 4,6 miliardi di euro previsti per il Mezzogiorno in una legge del 2009. Cosa dovranno fare i cittadini del Sud per curarsi? Spostarsi al nord o affidarsi ai privati, amici di questo governo che non ha nulla di patriottico”.

“Parlano di Ponte sullo Stretto, ma le infrastrutture del meridione d’Italia sono ancora all’anno zero, così come scuole e asili nido sono ridotti al lumicino costringendo le famiglie ad arrangiarsi. La realtà è sotto gli occhi di tutti, il governo sta fallendo su tutta la linea mentre garantisce i soliti noti”, conclude

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Scruscio tour punta sul dissalatore dismesso

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La visita al comitato elettorale, l’incontro con Terenziano Di Stefano che raggruppa a Gela sotto la sua sindacatura le forze che sono a Palermo l’opposizione a Schifani, il blitz al dissalatore dismesso e un incontro con l’ex guardafuochi Salvatore Comandatore che non è stato ancora reintegrato al lavoro nonostante la sentenza del Tribunale a lui favorevole: sono state le tappe gelesi di Scruscio tour, la campagna elettorale dell’on Ismaele La Vardera deputato di Sud chiama Nord accompagnato da Di Stefano e Marco Maniglia.

Per fare “scruscio” La Vardera ha scelto la storia del dissalatore di proprietà della Regione e gestiti da Eni dismessi dal 2012 e per il quale la Regione finirà di pagare tra un anno un debito di 108 mila euro l’anno per 10 anni ad una società assicurativa controllata dal Ministero dell’Economia a cui Eni ha ceduto il credito.

Una vicenda che a Gela è ben nota.La transazione tra Eni e Regione risale al tempi del governo Crocetta e del protocollo del 2014 sulla riconversione della Raffineria. Le somme sono quelle spese neo decenni per manutenzioni e gestioni del dissalatore in sostituzione della Regione proprietaria dell’impianto.

Lo scandalo è nel non aver fatto il possibile per mantenere almeno i moduli più nuovi e di investire per crearne altri accanto chiedendo magari ad Eni.

Dismettere è stata la cosa più facile senza mal di pancia della politica e dei sindacati. Oggi c’è la siccità e il caso viene a galla, altrimenti sarebbe morto e sepolto.

Il deputato annuncia denuncia alla Corte dei Conti

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