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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Franzone scende in campo per la candidatura a sindaco

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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Filippo Franzone

L’agorà del “campo largo”, ha visto l’indicazione dell’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano quale candidato a primo cittadino. Sullo stesso, oltre che le due liste civiche di riferimento (Una buona idea e Civico Lab), c’è stata la convergenza di Movimento 5 stelle, Sud chiama nord, Azione, Pci e la lista di Maurizio Melfa (Ripartiamo da zero).

Il Pd non ha fatto indicazioni. Il tavolo dei moderati ha delegato Italia viva ed ha comunicato che andrà avanti con un suo candidato, che non sarà Piero Lo Nigro. L’esponente socialista ha infatti ritirato la sua disponibilità a candidarsi in entrambi i tavoli. Anche Miguel Donegani e le sue liste hanno scelto un percorso diverso, alternativo al centrodestra ed al sindaco uscente, Lucio Greco, compreso chi ha fatto parte della sua compagine di governo, riferendosi in particolare al ruolo di vicesindaco svolto da Di Stefano.

Filippo Franzone si è preso un giorno di tempo per riunire i suoi e, nell’incontro di ieri sera, la platea ha deciso che, constatata l’assenza di un’unità dell’agorà, la scelta più opportuna è quella di scendere in campo con una propria lista per le prossime amministrative a sostegno della candidatura a sindaco di Filippo Franzone. Quest’ultimo ha sciolto definitivamente ogni riserva ed ha accettato.

“Abbiamo partecipato al tavolo del centrosinistra, alla ricerca di possibili alleanze, ma purtroppo – ha dichiarato Franzone – abbiamo dovuto constatare che di invertire la rotta la politica gelese non ha proprio intenzione. Soliti nomi, soliti gruppi, solite logiche spartitorie, solito modus operandi. Così per Gela non c’è futuro, continuerà a trascinarsi, perdendo economia, appeal e soprattutto abitanti. Il numero elevato di abitanti, è stato l’unico vero punto di forza di questa città, ma la malapolitica ha permesso perfino che una città con un alto indice di popolazione giovanile ed un alto numero di nascite, perdesse abitanti.

Progetti definanziati, mancata partecipazione a bandi importanti, distanza dai cittadini, mancanza di progettualità, hanno reso Gela una città povera che costringe i propri figli a migrare. Eppure – ha proseguito – Gela di possibilità di crescita ne ha tante, in tutti i settori, dalla portualità all’agricoltura, dal turismo all’industria, purtroppo, una politica miope e presuntuosa ha condotto una delle più importanti città della Sicilia, alla miseria, all’emigrazione, alla mancanza di servizi basilari, come ad esempio quelli ospedalieri.

Non siamo di sinistra, nemmeno di destra. Siamo di Gela e soprattutto siamo per Gela, non a parole ma con i fatti. I nostri fatti sono dimostrabili, quasi 20 anni di lotte per la città, 20 anni di scontri con la miopia della politica locale. Siamo arrivati ad un bivio, o continuiamo, alzando il tiro, quindi entrando nelle stanze dei bottoni, oppure ci ritiriamo, lasciando la città in balia degli “statisti politici” gelesi. Siccome siamo autentici combattenti, abbiamo deciso di combattere, se periremo – ha concluso – lo faremo con l’onore delle armi (ovviamente in senso figurativo, non abbiamo mai incitato nessuno alla violenza)”.

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Flash news

Mostra itinerante su Paolo Orsi non fa tappa a Gela

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Dal circolo gelese del Pli, riceviamo e

La notizia della inaugurazione della mostra itinerante in memoria di Paolo Orsi,induce sconcerto nell’ambiente culturale gelese, dimostrando ancora una volta, ove ce ne fosse bisogno, che non sono solo le somme per gli eventi( 300 mila euro) deliberati da una scellerata scelta del governo regionale  a guida centrodestra,  a determinare la cultura nella nostra citta.

E’ di ieri la notizia che si rendera’ onore ad un illustre “figlio” di Gela, a cui e’ anche dedicata una via nella nostra Citta’, al palazzo Moncada di Caltanissetta una mostra itinerante nel novantesimo anniversario della morte dell’eminente archeologo che, grazie al suo indefesso lavoro organizzativo e di studio, portò alla luce millenarie scoperte archeologiche.

Siamo stati indotti dal coordinatore della nostra sezione dott. Incardona, a prendere visione di una pubblicazione di quasi 900 pagine nella disponibilità della biblioteca personale del Preside Argento, dal titolo ” Gela – Scavi dal 1900-1905″ ad opera proprio di Paolo Orsi, per valutare l’immenso studio dell’Illustre Archeologo riguardante la nostra Citta’.

Venire a sapere che la mostra itinerante ” Paolo Orsi da Akragas a Zancle” toccherà cittadine come Misterbianco,Giarre e Riposto, Lentini e Carlentini, Mazzarino Randazzo etc….. ma anche grossi centri come Messina,Ragusa, Catania, Enna  e Siracusa ad esclusione di Gela, pone una serie di interrogativi e sulla politica di un’ mministrazione sicuramente mediocre  e di una  scelta di qualche mese fa, di un direttore artistico che probabilmente si occupera’ di pane e balletti vari.Ci affidiamo alla benevolenza dell’assessore alla cultura della nostra città e in aggiunta anche all’assessore agli eventi, per protestare con veemenza per  la scelta dell’associazione ” SiciliAntica”.

La considerazione che si ha della nostra città deriva dal tutto chiuso che riguarda i siti archeologici, dalla proibizione ai rappresentanti dei quartieri, di potere prendere visione e contezza dello stato dei lavori dei due musei da parte di una soprintendenza sicuramente non amica della nostra città, dalla data indeterminata dell’apertura degli stessi.

Abbiano i nostri amministratori un moto di orgoglio e richiedano con urgenza un incontro all’assessore regionale alla cultura per evitare che vengano ancora presi in giro su un argomento vitale per la nostra economia.Altro Roylates e Fua

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Estate senza mare per i disabili: il caso diventa nazionale

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Roma – Anche quest’anno, estate senza mare per i disabili di Gela. E interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, sulla inaccessibilità delle spiagge di Gela per le persone con disabilità.

Esprime in una nota la sua preoccupazione per una condizione che, oltre a compromettere l’inclusione, rappresenta una grave violazione del diritto alla partecipazione piena alla vita sociale e ricreativa.Non è più tollerabile che il principio di pari opportunità, sancito dalla nostra Costituzione e da normative internazionali vincolanti, venga vanificato da ritardi burocratici, inadempienze amministrative o inerzie logistiche.

“Il caso di Gela, emblema di una prassi purtroppo non isolata nel nostro Paese, ci interroga su una questione centrale – scrive il presidente Tomano Pesavento – quanto vale, nel concreto, la dignità di ogni cittadino?Che un diritto così elementare come l’accesso al mare debba ancora oggi scontrarsi con barriere fisiche e amministrative, nonostante la disponibilità di fondi e strutture già pronte all’installazione, è un segnale di allarme.

A rendere ancora più amara la situazione è la consapevolezza che l’intervento necessario – l’apposizione di passerelle già presenti nei depositi comunali – non richieda né sforzi straordinari né risorse aggiuntive, ma solo la volontà politica e amministrativa di procedere in tempi certi.Nel ribadire la necessità di garantire la piena accessibilità degli spazi pubblici, il Coordinamento richiama il valore educativo dell’inclusione, non come gesto formale ma come espressione concreta di cittadinanza. Non si tratta di “agevolazioni”, ma del riconoscimento pieno dei diritti umani fondamentali.

Ogni giorno senza accessibilità è un giorno in cui viene negata l’eguaglianza sostanziale, che costituisce l’asse portante di una democrazia compiuta.Pertanto, si chiede con urgenza:al Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente, di rimuovere ogni ostacolo autorizzativo che ritardi l’intervento;al Comune di Gela e agli enti operativi competenti, di attivarsi immediatamente per il completamento dei percorsi accessibili;alle istituzioni scolastiche e culturali del territorio, di fare della promozione dei diritti un terreno concreto di educazione civica e sociale.

Il mare, come ogni bene comune, non può e non deve essere privilegio di pochi. L’estate non può iniziare davvero, se parte della cittadinanza è costretta a restarne spettatrice”.

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“Non si importino prodotti provenienti da Israele”

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Dal capogruppo del M5s Francesco Castellana riceviamo e pubblichiamo

Dopo la protesta di piazza occorre mettere in campo azioni concrete.
Dopo le bandiere della protesta necessitano piccole azioni quotidiane, con lo scopo rivoluzionario della concreta dimostranza.
A che serve gridare con un megafono se poi ricadiamo in una normalità stagnante?
A che serve presidiare luoghi sensibili per poi tornare alle quotidiane abitudini egoistiche e distaccate?
Come se l’attuale crisi planetarie non ci riguardasse da vicino.

E invece siamo così tanto prossimi e vicini allo stato di emergenza bellicista – vedi il Muos di Niscemi – da imporci una consapevole presa di posizione contro il delirio nichilista della guerra disumana

E allora cerchiamo di intervenire, nel nostro piccolo quotidiano, contro l’elemento fondamentale che fa ruotare il sistema capitalistico dell’emergenza e cioè i rapporti commerciali.

Chiedo infatti alle grandi realtà locali imprenditoriali di interrompere ogni rapporto commerciale con gli operatori economici Israeliani.

Chiedo a Bioraffineria di Gela e alle ditte dell’indotto di non importare e utilizzare prodotti aziendali provenienti da Israele.
Chiedo alla grande distribuzione alimentare locale di non vendere più prodotti alimentari provenienti da Israele e di distribuire, tra i tanti prodotti, la Gaza Cola i cui proventi ricavati sono destinati al sostegno di progetti umanitari, tra cui la ricostruzione dell’Ospedale Al Karama nel nord di Gaza

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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