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Gasdotto Italia-Malta. Corrao: “A rischio siti protetti fra cui quello di Gela”

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Palermo – “La corsa all’approvvigionamento del gas genera mostri. Non permetteremo che il gasdotto Italia-Malta, richiesto dal Governo maltese, distrugga i siti naturali protetti dall’UE a Gela, in Sicilia. Ho chiesto alla Commissione UE di intervenire anche sull’uranio impoverito, le cui tracce sono state scoperte nel fondale marino davanti Gela” – così l’eurodeputato del gruppo Greens/EFA Ignazio Corrao annuncia la sua interrogazione alla Commissione UE in seguito al parere della Riserva del Biviere di Gela sul gasdotto Italia-Malta.

“Il parere della Riserva del Biviere di Gela sul gasdotto, inviato al Ministero per la Transizione ecologica – spiega Corrao – parla chiarissimo: c’è un forte cumulo degli impatti ed elevati costi ambientali. E’ inaccettabile che il tracciato del gasdotto, finanziato dall’Unione europea, ricada all’interno di aree Natura 2000, tutelate dalla stessa UE” – prosegue l’eurodeputato siciliano.

“Il conflitto russo-ucraino ha infiammato la discussione sugli approvvigionamenti di gas. Questa settimana in Parlamento UE chiederemo alla Commissione di rivedere la lista dei ‘progetti PCI’ di interesse comune, che comprende progetti ormai fuori dalla storia, come il gasdotto Italia-Malta. Dobbiamo scongiurare il rischio che in nome del gas si distrugga l’ambiente. Tutti i progetti di nuove infrastrutture fossili e gas vanno sostituiti da infrastrutture per l’energia sostenibile alternative”.

“E’ agghiacciante venire a sapere che, come emerge dalla relazione dell’ente, nel fondale del Golfo di Gela interessato dal gasdotto, ci siano elevate concentrazioni di Uranio 238 e del Torio 234. Per questo ho chiesto alla Commissione Ue di valutare l’eventuale violazione di norme comunitarie nella realizzazione del gasdotto ma soprattutto di intervenire immediatamente sulla tutela della popolazione minacciata dalla presenza dell’uranio impoverito” – conclude Corrao.

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Politica

Damante: “Salvini si rassegni. Il ponte non salverà la Sicilia”

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Roma – “Viaggiare sulla A19 è una vera odissea, e lo sanno bene i cittadini. Una situazione denunciata più volte e, ad oggi, i lavori restano ancora fermi al palo”, è quanto afferma la senatrice M5s Ketty Damante.

“Salvini che pensa solo al suo ponte – aggiunge – tace mentre chi dovrebbe vigilare è un fantasma.

La A19 è stata commissariata ma Schifani, nominato commissario straordinario, sembra in tutt’altre faccende affaccendato”.

“Il caos regna sovrano – prosegue – tanto che i due subcommissari hanno dato le dimissioni e a poco valgono i proclami del presidente della Regione perché i lavori vengano finiti al più presto”.

“Quello che è certo è che gli automobilisti sono costretti a fare code di ore per spostarsi da una città all’altra. Con buona pace di Salvini che fa orecchio da mercante pur di realizzare un Ponte che non cambierà nulla nella viabilità siciliana rimasta a decenni fa”, conclude.

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Caci (Mpa):”Sblocca royalties e fondi per scuola Solito sono opera del nostro assessore”

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Il coordinatore cittadino del Mpa – Grande Sicilia Rosario Caci ringrazia l’assessore regionale all’energia Roberto Colianni.

” I fondi per ristrutturare la scuola Solito ed altri che prestissimo arriveranno dalle royalties – dice il dott. Caci – sono il frutto dell’accelerazione impressa dal nostro assessore Colianni all’azione del dipartimento energia della Regione. La nomina della commissione sblocca royalties consente di assegnare presto ai Comuni sede di attività estrattive fondi per progetti che risalgono al 2018 e ce ne sono diversi che riguardano Gela. Non possiamo che essere soddisfatti di questa svolta e del dialogo costante che manteniamo con l’assessore per curare gli interessi di Gela”.

Non fa polemiche il dott.Caci nè post colorati sui social ma nella sua dichiarazione non è difficile reperire una precisazione sul partito che in primo luogo può vantare meriti rispetto allo sblocco dei fondi della scuola Solito.

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Il ‘caso aeroporto dimenticato’ finisce in Europa

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Bruxelles – L’aeroporto di Comiso, che nel 2024 aveva registrato circa 260.000 passeggeri, è attualmente a zero voli e zero passeggeri. Una situazione che evidenzia la totale assenza di una pianificazione industriale, oltre a gravi carenze infrastrutturali e nella connessione intermodale. Un danno non solo economico, ma anche sociale, per un’area già penalizzata da fenomeni di spopolamento e marginalità. L’eurodeputato Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per denunciare la condizione di totale abbandono dell’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso, costato oltre 70 milioni di euro ma oggi risulta privo di qualunque attività operativa. “È inaccettabile che un’infrastruttura pubblica di questa portata – dichiara Antoci – venga utilizzata proprio durante la stagione più redditizia.” “L’assenza di un piano industriale e i ritardi sulla continuità territoriale – continua Antoci -stanno privando lo sviluppo per quel territorio e un servizio essenziale per i cittadini”. “L’Europa non può tollerare che milioni di euro vadano in fumo, mentre un intero territorio resta isolato. Serve – conclude Antoci – un’azione immediata per restituire a Comiso il ruolo che merita.” 

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