Grande cerimonia stamattina nella scuola di primo grado ‘Enrico Solito’ dove è stato presentato il progetto ‘Bullismo e cyberbullismo’. C’era una delegazione dei Carabinieri con il tenente colonnello Ivan Borracchiae del sindaco di Gela.
Le cronache recenti sono piene di storie drammatiche di ragazzi perseguitati, minacciati, derisi dai loro coetanei e la loro vita può essere condizionata o sconvolta a tal punto da concludersi con gesti estremi.
La gravità di tale problematica emerge anche da recenti studi sugli effetti del bullismo in età infantile e adolescenziale, studi che hanno rilevato come siffatta forma di abuso lasci nelle vittime delle cicatrici mentali che si riscontrano anche a distanza di tempo. L’esperienza degli ultimi anni ha dimostrato che lo scenario principale in cui trova collocazione il fenomeno del bullismo è soprattutto il contesto scolastico.
Pertanto è compito della scuola vigilare sui propri alunni, offrendo un percorso educativo che consenta loro sin da piccoli di riconoscere i propri sentimenti per comunicarli, di suscitare riflessioni sul proprio sentire e su quello altrui, suggerendo al contempo strategie di controllo delle emozioni più forti. Altra forma allarmante del fenomeno che si manifesta in rete è il Cyberbullismo, infatti un adolescente su tre dichiara di esserne stata vittima. Questa nuova realtà rende opportuno anche l’intervento delle istituzioni che sono chiamate ad agire in modo sinergico con il mondo della scuola che, in quanto agenzia educativa, deve insegnare ai giovani l’uso critico e consapevole di nuovi linguaggi e, al tempo stesso, svolge un’importante opera di informazione, divulgazione e conoscenza allo scopo di garantire comportamenti corretti in rete e cercare strumenti di prevenzione al fine di evitare situazioni pericolose.
L’attenzione alla prevenzione e al contrasto del bullismo costituisce una priorità per favorire la crescita e l’educazione di bambini e adolescenti, che devono poter incontrare all’interno delle scuole un clima di benessere, indispensabile per favorire il processo educativo-formativo.
In tal senso si ritiene opportuno, nella nostra scuola, programmare ed avviare incontri con le Forze dell’Ordine (Carabinieri). La collaborazione interistituzionale costituisce una ricchezza, che mette a fattore comune risorse ed esperienze utili a rispondere ad un fenomeno complesso, in cui si mescolano necessità di conoscenza, formazione e risorse da parte dei diversi soggetti che entrano in contatto con gli alunnioffrendo utili strumenti di prevenzione al fine di evitare situazioni pericolose.
Saranno attivate tesi di riflessione sul rispetto delle persone e delle cose, sulle conseguenze del proprio comportamento e sulle responsabilità per contribuire a costruire un ambiente accogliente e sereno, diffondendo la cultura del rispetto e della non violenza tra le giovani generazioni. Il benessere dei bambini e degli adolescenti si raggiunge garantendo contesti che isolino il “bullo”, rendendolo cosciente degli effetti sociali e penali delle azioni, e promuovendo una cultura di legalità e rispetto dei diritti che veda le Istituzioni, la scuola e le famiglie operare insieme per costruire una società in cui il benessere passi attraverso il rispetto degli altri, in primis dei soggetti più deboli.