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Il Coro Perfecta Laetitia ospita il soprano Laura Brioli

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“La musica è come la vita si può fare in un solo modo: Insieme”. Con questo spirito e con l’obiettivo di creare opportunità di crescita professionale e personale, il Coro Polifonico Perfecta Laetitia accoglie l’invito del Soprano Laura Brioli, docente di canto lirico ed esperta in vocologia artistica, ad incontrare l’ensemble musicale.

Grazie alla “complicità” di Fabio Lombardo, vocologo clinico e artistico e della moglie Carmen Calaciura , corista, il coro avrà la possibilità apprendere nuove tecniche vocali e le ultime novità nel campo della respirazione diaframmatica.

L’artista avrà la possibilità di interagire con i coristi e sarà affiancata dal Direttore del Coro perfetta letizia, Maestro Melissa Minardi e dal Maestro accompagnatore Nuccia Scerra.
“È un privilegio poter ospitare questa grande artista – dice Giacomo Giurato- che ha calcato i teatri più importanti del mondo interpretando Rosina nel Barbiere di Siviglia (Rosina), La Cenerentola (Angelina), L’Italiana In Algeri (Isabella), La Pietra del Paragone (Baronessa Aspasia), Il Turco in Italia (Zaida), Norma (Adalgisa). Dal 2001 ha affrontato il ruolo di Eboli nel Don Carlo a cui sono seguiti Il Trovatore (Azucena), Aida (Amneris), Rigoletto (Maddalena), Luisa Miller (Federica), Nabucco (Fenena), Carmen (Carmen), Werther (Charlotte), Cavalleria Rusticana (Santuzza), Gioconda (Laura Adorno).
La Masterclass si terrà nel salone della parrocchia San Giovanni Evangelista a Macchitella, lunedì 25 settembre dalle 19:30.

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

La Fiab sulla pista ciclabile:si è persa una grande occasione per un futuro diverso

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Dal vicepresidente della locale sezione Fiab Giuseppe Romano riceviamo e pubblichiamo:

“La Regione Siciliana, con un decreto dirigenziale dell’Assessorato alle Infrastrutture e alla Mobilità, ha decretato che Gela non riceverà i 720.000 euro che, invece, sarebbero dovuti arrivare per sviluppare un nuovo intervento di mobilità sul lungomare. Un semplice e preciso atto burocratico, freddo forse, ma puntuale, che attribuisce delle responsabilità a chi amministra la città, reo, a dire della Regione, di non essersi adoperato per fornire le informazioni richieste e adempiere a quanto richiesto dalla legge per la prosecuzione del progetto. Quindi, niente soldi. Qualcuno dice che si sono persi i fondi per la pista ciclabile, ma noi affermiamo che si è perso molto di più. Si è buttato al vento un progetto di tutela dei diritti delle persone, di chi sulla strada è più debole; si è eliminata un’occasione unica per ridare una nuovo volto alla mobilità sul lungomare; si è affermato, con questa mancata attività, che Gela non vuole cambiare strada. Il progetto prevedeva la realizzazione della pista ciclabile in prosecuzione di quella esistente, di fatto la creazione di un percorso unico che avrebbe servito sia la ciclabilità urbana che il cicloturismo nazionale, essendo l’itinerario inserito nel piano nazionale della mobilità ciclistica. Ma non si limitava a questo. Riorganizzava la mobilità su uno dei punti costieri più belli dell’isola, gestendo le aree di sosta e restituendo molto spazio pubblico alle persone, affermando quel concetto di democrazia dello spazio che sembra non interessare chi ci amministra. Non abbiamo perso i fondi per un concertino estemporaneo, ma abbiamo perso i soldi per un progetto duraturo e strutturato. E questo è inaccettabile, in una città priva di gestione della mobilità, apparentemente senza controlli sulla sosta selvaggia e sulla mobilità, una città che nega il diritto alla mobilità di chi rinuncia all’automobile, che, almeno in apparenza, non tutela il trasporto pubblico, che sembra non proteggere gli utenti vulnerabili della strada, che è prigioniera della violenza stradale degli automobilisti. Non è certo di poco conto quello che è accaduto e dovrebbe creare indignazione in tutte quelle persone che vorrebbero un luogo diverso in cui vivere, un luogo dove lo spazio sia distribuito in modo democratico, dove l’economia ed il valore siano basati sulla qualità dell’abitare e non sulla quantità di automobilisti in movimento sulle loro auto. Per come si è determinata questa perdita l’indignazione dovrebbe portarci in piazza a chiedere i nostri diritti, i diritti di chi vuole vedere tutelati i bambini, i ciclisti, i pedoni, gli anziani, le persone con disabilità, di chi ogni giorno è relegato in uno spazio quasi inesistente dalla prepotenza dei conducenti delle automobili, di chi vorrebbe muoversi diversamente ma ha paura di farlo. Non si sono persi solo dei fondi per una pista ciclabile, si è persa l’occasione per costruire un futuro diverso. E questa responsabilità non può essere taciuta

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Il rapper Cali vola verso la finale

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San Marino- Un altro esame ok per Cali. Dopo aver superato le Live Audition della nuova edizione del Tour Music Fest – The European Music Contest, nella Repubblica di San Marino, al Teatro Nuovo di San Marino, location che ha ospitato le finali sammarinesi dell’Eurovision Song Contest per la finale della categoria Rapper, oggi dopo la prima esibizioni dove erano in 40 alla prima scrematura è stato selezionato tra i primi 10. Domani si confronta con gli stranieri, spagnoli e cechi e se dovesse superare anche questo steep sabato potrebbe andare in finalissima europea davanti a Beppe Vessicchio.

Mancano pochi giorni ed il sogno di Daniele Cancemi, in arte Cali, quello di esibirsi alla finalissima potrebbe diventare realta’. La finale è in programma per il 2 Dicembre al Teatro Nuovo Di San Marino al cospetto del celebre musicista Beppe Vessicchio, Ensi, Monica Hill, Francesco Rapaccioli, Paola Folli e dell’attesissima Kara DioGuardi, giurata di American Idol e autrice per Pink, Demi Lovato, Anastacia e tanti altri artisti di fama internazionale. Dita incrociate per il sedicenne Daniele Cancemi della provincia nissena, tutti tifano per lui…

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Cucina

Lo chef Totò Catania propone: Branzino alle erbe al cartoccio

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Procuratevi un bel branzino in pescheria da 700/800 gr, io ne ricaverò due porzioni abbondanti. Eviscerate e squamate il pesce, sciacquatelo ed asciugatelo per bene. Salate e pepate il pesce sia internamente che esternamente. Con della carta alluminio realizzate il cartoccio dove mettere il branzino, aggiungete un paio di spicchi di aglio schiacciati, un pizzico di peperoncino ed un bel mazzetto aromatico di erbe: prezzemolo, basilico, alloro, timo-limone, maggiorana.

Mettete le erbe sia dentro la pancia del pesce che fuori e condite il tutto con olio evo, tocchetti di burro, succo di limone e fette di limone. Richiudete il cartoccio e mettete in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 20-30 minuti. Il sughetto che si formerà nel cartoccio sarà profumatissimo e delizioso, il branzino morbido e succoso. Buon appetito!

Chef Totò Catania

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