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Politica

Il Governatore della Sicilia penultimo nella classifica del gradimento

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Palermo – Sicilia sempre fanalino di coda, in tutto. Questa volta a ‘ conquistare’ la maglia nera nela ckassifica è risultato Renato Schifani (Forza Italia) governatore della Sicilia che, con il 26 per cento, è penultimo nel gradimento degli elettori secondo un sondaggio effettuato da Swg su un campione di 10.899 persone nel periodo marzo-maggio.

Luca Zaia (Lega) governatore del Veneto con il 69 per cento dei consensi è il presidente di regione più gradito.

Nella classifica dell’operato dei presidenti di Regione seguono a pari merito, con il 64 per cento, Stefano Bonaccini (Pd centrosinistra), governatore dell’Emilia Romagna e Massimiliano Fedriga (Lega) del Friuli Venezia Giulia.

Con il 49 per cento dei consensi Vincenzo De Luca (Pd Centrosinistra) si posiziona quarto posto. Tra i governatori del Sud c’è al quinto posto Roberto Occhiuto (Forza Italia) presidente della regione Calabria con il 45 per cento dei consensi.

Rispetto al 2022, Zaia ha perso tre punti mantenendo però la prima posizione, mentre Bonaccini di punti ne ha persi 7, mantenendo il secondo posto che deve però dividere con Fedriga che ha confermato il livello di gradimento di 12 mesi fa.

Secondo il sondaggio di Swg, Solinas è il governatore che ha perso più consensi (-8 punti) mentre i migliori risultati sono quelli di Bardi (Basilicata), con 6 punti di crescita, ed Emiliano (Puglia) con 3 punti. I cali maggiori, dopo quelli di Solinas e Bonaccini, il sondaggio segnala quello di De Luca (-6) e Toti (-5).


“Schifani penultimo nella classifica dei presidenti di Regione? Logica conseguenza, visto che finora non ha fatto nulla”.

Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca a commento della classifica Swg che relega il presidente della Regione Siciliana al penultimo posto tra i governatori, davanti soltanto al Presidente della Sardegna.

“Comunque – continua Antonio De Luca – il centro destra può quasi gioire, dato che c’è chi ha fatto (o meglio non ha fatto) peggio di lui. E, viste le premesse, non era per nulla facile. Speriamo che questo serva a fare  cambiare drasticamente rotta a questo governo delle chiacchiere,  la solenne bocciatura questa volta arriva dai cittadini e non dall’opposizione”.

“Purtroppo la realtà è sotto gli occhi di tutti – conclude il capogruppo M5S – questo giudizio non ci meraviglia per niente. Proclami a parte sul caro voli (che non hanno prodotto nulla) questo governo non ha fatto niente per i siciliani, se non cercare di affossarli definitivamente con l’ok al progetto di legge sull’autonomia differenziata di Calderoli (già autore del famigerato “Porcellum”) che rischia di mettere la pietra tombale sul futuro della Sicilia. È proprio vero che al peggio non c’è mai fine: con Musumeci credevamo di aver toccato il fondo, Schifani ci ricorda che è sempre possibile scavare.

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Politica

Alessandro Dagnino nuovo assessore regionale

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Palermo – Il presidente della Regione Renato Schifani ha nominato Alessandro Dagnino nuovo assessore all’ Economia,  al posto di Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo.

Dagnino ha prestato giuramento in Assemblea regionale e ricopre già operativamente l’incarico. Avvocato cassazionista e docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore nell’Università degli studi Lumsa, Dagnino è socio fondatore e Managing Partner, coordinatore dell’area tributario e finanza pubblica, dello studio legale Lexia.

Vanta una esperienza pluriennale nella consulenza a enti pubblici e associazioni di categoria in materia fiscale, di finanza pubblica e di contenzioso tributario.

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Dalla scuola Solito alle commissioni consiliari nella seduta del 30 luglio

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La Presidente del consiglio Paola Giudice ha provveduto ad integrare l’ordine del giorno della seduta consiliare del 30 luglio alle 19.30.

Si tratterà la variazione del piano triennale delle opere pubbliche per consentire al progetto di rifacimento della scuola Solito di andare avanti.

Si voterà la composizione delle commissioni consiliari permanenti in modo che il consiglio possa entrare nella piena operatività e si tratterà il punto relativo all’Unione dei Comuni dove vanno nominati tre consiglieri gelesi. L’ultimo argomento riguarda la composizione dell’ufficio di presidenza.

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Flash news

Il sen.Lorefice:”il governo ha dichiarato guerra alla stampa”

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“Siamo di fronte a un’impressionante serie di atteggiamenti ostili del Centrodestra alla libera informazione. Ed è sinceramente frustrante assistere a un Governo e ad alcuni alti esponenti istituzionali di Destra che ritengono il giornalista un mero strumento, nonché capro espiatorio dei fallimenti di Meloni e sodali”.

Lo dichiara a La Notizia Pietro Lorefice, senatore M5S e segretario della Presidenza del Senato. Nel mirino dell’esponente pentastellato finisce, tra gli altri, anche il presidente del Senato.

“Prima l’assurda reazione della Meloni all’inchiesta di Fanpage sulla federazione giovanile di Fratelli d’Italia, con scomposti attacchi al giornalismo sotto copertura”, incalza Lorefice, che subito dopo aggiunge: “poi l’incredibile pestaggio di Joly da parte di esponenti di Casa Pound, episodio derubricato dal presidente del Senato La Russa sulla base del fatto che il giornalista non si sarebbe presentato; poi gli insopportabili atteggiamenti dello stesso La Russa, che durante la cerimonia del Ventaglio ha assunto posture a dir poco irridenti nei confronti di una giornalista che gli chiedeva conto della sua conoscenza delle leggi del ventennio fascista; infine la ministra Santanché, che lancia un attacco al New York Times, ‘reo’ di aver giustamente messo sotto i riflettori internazionali la tragica situazione di siccità in cui versa la Sicilia, con roboanti promesse di fondi da parte dello Stato centrale e penoso scaricabarile tra Governo di Centrodestra e Presidente della Regione sempre di Centrodestra”.

Secondo Lorefice “Meloni, La Russa, Santanché e tutti i loro corifei dovrebbero provare, se ne sono capaci, a rileggere la frase del giornalista Horacio Verbitsky: giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda”.

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