Le classi quinte del Liceo Scientifico e Linguistico “E.Vittorini” di Gela, insieme a due classi quinte dell’Istituto Tecnico Commerciale “L. Sturzo” di Gela, sono salpate alla volta di alcune città di mare tra le più belle del Mediterraneo occidentale. Gli studenti, capitanati dalla Dirigente, prof.ssa Angela Tuccio, e dai loro insegnanti, hanno visitato Malta, Barcellona, Marsiglia, Genova e Civitavecchia.
Questo tipo di esperienza viene chiamata solitamente ed erroneamente “gita scolastica”, ma anche, e in modo più corretto, “viaggio d’istruzione”, tuttavia sarebbe davvero riduttivo definire così ciò che hanno vissuto gli studenti in questi giorni. Essi, messi da parte libri, pc e tablet (ormai compagni della nostra quotidianità), hanno sperimentato nuove e più stimolanti modalità di apprendimento: hanno esplorato città sconosciute, si sono incuriositi davanti a realtà diverse, hanno arricchito la loro cultura non attraverso i libri e i tradizionali metodi di studio, ma attraverso la loro personale esperienza.
Ed è stata una gioia straordinaria vedere questi giovani emozionarsi davanti alla splendida e mai finita Sagrada Familia di Gaudì e passeggiare poi per le caratteristiche ramblas di Barcellona; o ancora scorgere nei loro occhi ammirazione e stupore davanti alle maestose mura de La Valletta a Malta, ma soprattutto davanti ad alcune delle più intense e drammatiche opere di Caravaggio, nella Cattedrale di San Giovanni. Non dimenticheranno neanche Marsiglia, con i suoi vicoletti storici e il suo immenso porto, così come Genova, antica repubblica marinara, che tra palazzi storici e i suoi caratteristici “caruggi” accoglie quasi fino ad abbracciarlo il visitatore, per non farsi scordare più.
E dopo una settimana così, torni a casa e hai ancora gli occhi pieni di tanta bellezza, le orecchie e la testa che risuonano di risate, quelle spontanee, che scoppiano per un nonnulla, nate solo dalla gioia di stare insieme, di vivere così tanto in compagnia dei compagni di classe, della Dirigente e degli insegnanti che no, questa volta non interrogano e non fanno verifiche, ma vivono le stesse emozioni degli alunni e gioiscono insieme a loro.
Ma c’è di più: questa esperienza accompagnerà questi giovani per sempre come uno dei ricordi scolastici più belli, e se un giorno, quando saranno ormai adulti e con figli, questi chiederanno loro cosa ricordino degli anni del Liceo, si volgeranno per un attimo indietro e tornerà loro in mente quella volta che durante un’escursione nella “gita” di quinto anno erano rimasti indietro con il segreto intento di perdersi, oppure ricorderanno le notti insonni trascorse insieme in cabina per raccontarsi le emozioni della giornata, e allora capiranno che non hanno soltanto trascorso una piacevole settimana: questi studenti hanno imparato, hanno vissuto e, perché no, sono anche maturati e sono ora un po’ più pronti a spiegare le vele verso porti più importanti, verso i traguardi della vita per i quali si sono preparati durante gli anni del Liceo.