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Cronaca

La ‘Corsa per la vita’ di Silvio Lisciandra si è fermata

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La sua ‘Corsa per la vita’ è arrivata al capolinea e Silvio Lisciandra è stato fermato. Lo ha fermato una malattia epatica aggravata dal contagio da coronavirus. A darne notizia alla nostra redazione il figlio Francesco distrutto dal dolore, insieme alla madre ed alla sorella. Silvio Lisciandra, fratello dell’ing. Fabrizio, dipendente storico del settore sanitario aveva intrapreso una lunga battaglia per difendere l’ospedale di Gela con l’associazione ‘Corsa per la vita’, finalizzata all’ampliamento dei reparti ospedalieri proprio mentre la sanità li tagliava inesorabilmente. Figura buona, generosa e sempre disponibile, il suo impegno sociale per l’azienda ospedaliera Vittorio Emanuele e per tutta la sanità siciliana non ha visto sosta.

“Sapere che lui è presidente di “Corsa Per la Vita” ed essendo deceduto in un ospedale dopo aver contratto  il Covid complicando già la sua  patologia cronica e causandogli la morte – racconta il figlio Francesco – ha dell’assurdo. Proprio lui che ha sempre spinto la popolazione alla vaccinazione; si era sottoposto alle tre le dosi del vaccino ed è morto di Covid. Un regalo amaro contratto il 21 marzo, proprio nel giorno del suo 69esimo compleanno. Ci ha lasciato ma è per sempre nel cuore della sua famiglia e dei suoi amici e di tutta Gela”. Sportivo, in forma e determinato, un altro figlio di Gela che lascia la sua città in balìa dei fortunali, senza difesa.   

I funerali si terranno domani pomeriggio presso la chiesa di San Rocco.

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Cronaca

Scontro auto-moto, centauro ferito

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Sono da chiarire le cause dell’incidente stradale che si è verificato poco prima delle 22 all’incrocio tra via Francesco Crispi e via Pomezia. Lo scontro ha coinvolto una moto ed un’auto. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure al centauro, caduto rovinosamente a terra.

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Cronaca

E’ mancato il pediatra Giuseppe Giardina

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Ha seguito migliaia di neonati e bambini dell’hinterland e adesso il pediatra Giuseppe Giardina non c’è più a vedere crescere i più piccoli e curare i pazienti più indifesi.

È morto stamane in una Residenza assistita dove risiedeva da qualche tempo, il medico di Gela, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto ad andare in pensione anticipatamente.

Un coro di attestati di stima si è alzato sui social dal momento in cui si è diffusa la notizia.

Per decenni il medico, oggi settantaduenne, ha prestato servizio al reparto di pediatra dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Gela.

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Cronaca

Omicidio Santa Croce Camerina: in carcere altri 3 tunisini

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Santa Croce Camerina – A seguito degli interrogatori di garanzia presso il carcere di Ragusa, dei 3 tunisini raggiunti domenica scorsa da un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dal Pubblico Ministero di turno in relazione alla rissa durante la quale è rimasto ucciso un 21 enne loro connazionale, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale ibleo ha convalidato in toto il provvedimento ed emesso, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di ulteriori tre tunisini, rispettivamente due 35enni ed un 26enne, anch’essi coinvolti nella rissa di sabato 7 settembre, nel centro storico di Santa Croce Camerina, durante i festeggiamenti di Santa Rosalia.


I tre sono stati rintracciati e tratti in arresto nella serata di ieri, 12 settembre, dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa all’esito di una tempestiva attività di ricerca.
Lo sviluppo incessante delle indagini ha permesso di riscontrare a loro carico gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza per la rissa che ha avuto come triste epilogo il decesso del 21 enne.
I tre, condotti in carcere dai militari dell’Arma, dovranno pertanto rispondere dei reati di rissa aggravata, lesioni personali e porto abusivo di strumenti atti ad offendere.

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