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Politica

La Corte dei conti boccia il bilancio di Musumeci

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In matematica 2+2=4, in politica puo’ anche risultare 5. Poi c’ è qualcuno che scopre l’ errore.

La Corte dei Conti si è pronunciata sul bilancio della Regione ed ha sospeso il giudizio di parifica del rendiconto regionale per il 2020 intervenendo anche sul piano di rientro del disavanzo da 2,2 miliardi che la Regione aveva spalmato in dieci anni e che invece, secondo i giudici contabili, andava dilazionato in tre. Per la politica non esistono responsabilità, tanto anche se si creano buchi economici, si va avanti nella carriera o non si risponde in nessun modo.

Si scatenano invece i gruppi politici.

“Nella scorsa legislatura il Pd aveva più volte lanciato l’allarme, adesso i nodi vengono al pettine ed il responsabile ha un solo nome: il centrodestra, quello che era al governo della Regione ieri e che continua a governare anche oggi”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, a proposito del giudizio della Corte dei Conti.

“Prima di annunciare strabilianti interventi da inserire nella prossima manovra regionale – aggiunge Catanzaro – il presidente Schifani dovrebbe spiegare come intende far fronte ai disastri finanziari causati dalla sua coalizione, dal momento che il governo attuale è in assoluta continuità con quello che era guidato da Musumeci”.

“Se un qualunque sindaco avesse commesso tutti gli illeciti contabili che sono stati contestati dalla Corte dei conti sezione Sicilia alla Regione Siciliana in occasione della parifica della rendiconto relativo all’esercizio Finanziario 2020 a quest’ora sarebbe stato arrestato e con una contestazione per danno erariale di milioni di euro.”

Lo afferma il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca commentando quanto emerso oggi durante dalle sezioni riunite della Corte dei Conti chiamate a pronunciarsi sulla parifica del Rendiconto relativo all’esercizio finanziario del 2020.

 “Oggi, afferma De Luca, la corte dei conti non ha fatto altro che ribadire tutte le criticità che io ho messo in evidenza in occasione del mio intervento sulle dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione siciliana.  Ho chiesto più volte di stoppare anche la variazione di bilancio che è in corso di discussione e che andrà in aula la prossima settimana proprio perché il quadro finanziario nel quale la regione siciliana si trova non è precario, è disastroso.  Ciò è dimostrato anche dalla mancata approvazione del rendiconto del 2020 e del 2021. Oggi la Corte dei conti ha confermato le mie perplessità e anche l’arringa del pubblico ministero sostanzialmente non ha fatto altro che ribadire tutte le prese di posizioni che io ho assunto ogni qualvolta ho ribadito all’interno del Parlamento siciliano che i bilanci della regione sono falsi, denunciando in particolar modo la violazione degli articoli 13, 14 e 15 della legge regionale 11/2010. Norme per le quali ho lavorato quando ero deputato regionale in nome della trasparenza dei conti pubblici e per risanare soprattutto i conti della regione. In questi ultimi 10 anni sostanzialmente il Parlamento siciliano ha continuato ad approvare bilanci in violazione di legge, ma la cosa più grave è che il governo Musumeci per continuare a far fronte alle spese pazze della regione siciliana ha pure cambiato unilateralmente le regole riguardanti il patto tra lo Stato e la regione per quanto riguarda le annualità per far rientrare la regione siciliana dal suo disavanzo.

Vorrei ricordare, afferma De Luca, che i patti si modificano con l’accordo di chi li ha sottoscritti e non unilateralmente come hanno fatto l’assessore Armao e il presidente Musumeci e oggi la Corte dei conti lo ha ribadito.

Bisogna anche evidenziare che purtroppo nessuno di coloro i quali hanno responsabilità diretta pagherà un centesimo per il danno erariale causato come accadrebbe e accade ad un qualsiasi amministratore locale. Chi ha la responsabilità del fallimento della Sicilia, in una terra caratterizzata da assurdità oggi è Ministro di un Governo al quale si chiede aiuto per rimediare al danno causato proprio da lui!

Ora ci vorrà un’altra norma da parte dello Stato per salvare la Sicilia dal dissesto finanziario e mi auguro che arrivi, anche a che se, aggiunge De Luca, mi preme sottolineare che questa è la riedizione della situazione per la quale la Sicilia è stata sempre tenuta al guinzaglio dallo Stato, proprio per i suoi vizi in materia contabile.  Altro che autonomia, altro che rilancio della nostra economia! Ci troviamo purtroppo sul Titanic dove i satiri danzanti rappresentati da Schifani e dalla sua giunta continuano a “sculettare” mentre la Sicilia affonda. Ora – conclude De Luca – ci vorrà un intervento dello Stato di circa 800 milioni di euro per evitare il dissesto e non faremo passare alcuna norma contabile se non sarà fatta l’operazione verità sulla falsità dei conti che ci hanno lasciato in eredità Armao e Musumeci”


“Il rinvio della parifica del bilancio della Regione del 2020 e le troppe criticità sollevate dai magistrati contabili rappresentano l’eloquente e pesantissimo giudizio della Corte dei conti sull’operato dell’esecutivo Musumeci, un governo fallimentare, la cui unica nota di rilievo è stata quella di togliere il disturbo con anticipo”.

É questo il commento del capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca al verdetto della magistratura contabile sui conti della Regione.

“É andata peggio delle peggiori previsioni – dice Antonio De Luca – ora, altro che Finanziaria approvata per tempo, qui si bloccano le spese per centinaia di milioni di euro per investimenti e le assunzioni nei centri per l’impiego e nell’amministrazione regionale. A fare le spese di tutto ciò saranno i siciliani. Schifani, piuttosto che rivendicare la continuità col governo Musumeci, dovrebbe vergognarsene e, soprattutto, provare a cambiare rotta rispetto al passato. Intanto ritiri le variazioni di bilancio e prepari l’esercizio provvisorio”.

“La sollevazione della legittimità costituzionale per il ripiano di 2, 2 miliardi spalmati in dieci anni operato dalla Regione costringe ora il governo a trovare in tempi brevissimi grossissime risorse che rischiano di penalizzare ulteriormente i siciliani. Gravissime ci appaiono pure i rilievi della Corte su diversi profili interpretativi, considerati scorretti, la difficoltà nel recupero del vecchio disavanzo e l’assenza di riforme strutturali evidenziati. Gravissime, a nostro avviso, sono pure la leggerezza sulle performance dei dirigenti, ‘promossi’ praticamente in massa con la più alta valutazione. Stessa cosa per i non dirigenti, Come dire, niente di nuovo sotto il sole: anni fa denunciammo, con tanto di documentazione acquista tramite accesso agli atti, i giudizi più che benevoli per i dirigenti, alcuni dei quali con altissime pagelle solo per aver mandato e mail o tenuto in ordine l’archivio, praticamente il minimo sindacale in qualsiasi ufficio, Ebbene, a parte il clamore mediatico di allora, pare che dopo anni sia cambiato poco o nulla. Schifani ne prenda atto”.

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Il Pd:”l’opposizione lavora contro la città”

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Dalla struttura commissariale del Pd gelese riceviamo e pubblichiamo:

In riferimento ad articoli di stampa che tendono da un lato a giustificare l’abbandono dei lavori del Consiglio, dall’ altro attaccare il Sindaco e la sua Maggioranza, si fa presente, senza alcun spirito polemico, che che abbandonare i lavori del Consiglio Comunale, come ormai fanno le forze dì centrodestra, non è lavorare contro il Sindaco e la sua Maggioranza, ma contro la citta’.
In democrazia riteniamo che il ruolo dì opposizione è importante, sia per il legittimo controllo degli atti che per il contributo dì proposta che possono avanzare.

Purtroppo non si assiste a niente di tutto ciò, ma all’ abbandono dei lavori ed alla incapacita’ di proposta politica.
Se ne facciano una ragione: il corpo elettorale ha dato la fiducia al Sindaco Terenziano Di Stefano ed alle Forze Politiche che lo sostengono.
Continuare cosi non giova alla città, ma alla politica, in quanto si antepongono inutili e sterili interessi di parte a danno della collettività.
Non avendo votato ed abbandonato atti fondamentali per la città, come la approvazione del progetto per la sistemazione del campo sportivo Vincenzo Presti per circa un milione e mezzo di euro, le forze di opposizione hanno dimostrato la loro marginalità politica ed il loro disinteresse verso la città. A riguardo si apprezza e ringrazia il comportamento responsabile e coraggioso dei Consiglieri Comunali di Maggioranza del Partito Democratico, di Una Buona Idea e dei 5 Stelle che hanno consentito la approvazione in Consiglio Comunale di detta opera e di altri atti importanti, con il Parere sfavorevole del Collegio dei Revisori dei Conti.
Alla citta si evidenzia anche che la madre dì tutte le leggi, quella sulle Royalties, esattamente la Legge 10 del 1999 art. 20, meglio conosciuta come legge Speziale, è stata proposta dal PD ed approvata da un Governo Regionale dì centro sinistra guidato dall’ On.le Capodicasa. Senza quella Legge non avremmo avuto la disponibilità di risorse per mettere in pratica al Comune gli atti per il Bilancio Riequilibrato, che consentirà al Comune il risanamento finanziario. Altresì, circa la norma sulla destinazione delle risorse della Royalties, si invita chiunque a voler verificare che lo Emendamento votato dalla ARS è quello firmato dal Gruppo Parlamentare del PD. Nessun Deputato della Maggioranza ha presentato emendamenti in materia. Per il finanziamento di 3,4 milioni di euro per la Rete Fognaria a Manfria , è risaputo da tutti che ciò lo si deve all’ impegno ed al lavoro profuso dal Sindaco, dallo Assessore Fava, dal Consigliere Cuvato, da altri, in raccordo con l’ impegno del già Parlamentare Lillo Speziale. Altrettanto noto è che il portare avanti il progetto del Porto Rifugio è dovuto allo impegno del Sindaco Di Stefano, dallo Assessore al ramo Di Cristina, in raccordo con i buoni uffici messi in campo dallo ex Ministro Paola De Micheli.

Va detto anche che questa Amministrazione Comunale ha messo in cantiere lavori pubblici per circa cinquanta milioni di euro come la sistemazione dello Orto Pasqualetto, Montelungo, Lungomare, scalo ferroviario, ed altro. Il Partito Democratico, quale prima forza della Maggioranza di Governo, sostiene con responsabilità ed equilibrio la coalizione guidata con impegno e profitto da Terenziano Di Stefano, lavorando in raccordo con i propri riferimenti politici regionali, nazionali ed europei per il migliore sviluppo sociale ed economico della città.

Il Partito Democratico di Gela

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FdI cresce:aderisce l’imprenditore Angelo Turco

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Fratelli d’Italia continua a crescere, a radicarsi e ad attrarre profili di valore. A Gela, entra ufficialmente a far parte del partito l’imprenditore Angelo Turco, 46 anni, figura nota e stimata per il suo impegno nel settore dell’edilizia industriale e civile.

Turco vanta una lunga esperienza nelle associazioni datoriali: già presidente dei giovani Confindustria di Caltanissetta,già presidente regionale giovani ANCE,già vicepresidente nazionale giovani ANCE con delega ai rapporti sindacali,già componente della commissione per il rinnovo del CCNL edilizia

A commentare l’ingresso è il coordinatore cittadino di FdI, Pierpaolo Grisanti:
«L’ingresso nel partito di Angelo Turco è un segnale chiaro della nostra crescita e del crescente interesse per il nostro progetto. Siamo lieti di accoglierlo e di continuare a costruire insieme un percorso solido e concreto.»

Soddisfazione anche da parte del deputato regionale di Fratelli d’Italia, Totò Scuvera:
«Angelo Turco è un imprenditore che rappresenta un pezzo importante del tessuto industriale della nostra città. La sua adesione conferma che Fratelli d’Italia è sempre più punto di riferimento per chi vuole mettere le proprie competenze al servizio della buona politica e della collettività. Il nostro partito, guidato da Giorgia Meloni, continua a crescere grazie alla credibilità del progetto politico e alla qualità delle persone che decidono di condividerlo.»

A spiegare le motivazioni della sua scelta è lo stesso Angelo Turco:«Il mio impegno in politica nasce dalla volontà di contribuire all’ottimo lavoro svolto dal partito e dalla coalizione. Una passione lontana nel tempo, che oggi si concretizza con l’obiettivo di mettere a disposizione i miei trascorsi per attuare una buona politica negli interessi della collettività. La mia collocazione in Fratelli d’Italia è quella naturale nell’attuale scenario politico, essendomi sempre identificato nelle ideologie del centrodestra e avendo trovato in questo partito competenza, professionalità, impegno ed entusiasmo. Ringrazio il partito, il presidente Giorgia Meloni e l’onorevole Totò Scuvera per il coinvolgimento e la fiducia.»

Con questa nuova adesione, Fratelli d’Italia rafforza la propria presenza a Gela e conferma il percorso di consolidamento sul territorio, con un’azione politica fondata su merito, serietà e radicamento nella società reale.

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Grisanti (FdI):”la maggioranza cerca collaborazioni a giorni alterni”

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Dal coordinatore cittadino di FdI Pierpaolo Grisanti riceviamo e pubblichiamo:

Le recenti accuse mosse da esponenti della maggioranza di sinistra che governa la nostra città rappresentano un maldestro tentativo di distogliere l’attenzione dalle loro divisioni interne e dal crescente disorientamento politico.La mancata partecipazione ad una seduta di consiglio comunale non può certamente essere
strumentalizzata per delegittimare i consiglieri di opposizione che hanno pieno diritto di scegliere quando e come partecipare alle votazioni.


Sembra chiaro, ormai, l’agire di questo governo cittadino: cercare collaborazioni e condivisioni a giorni alterni, salvo poi -dopo aver ottenuto concrete risposte e risorse grazie all’operato delle forze
di centro destra- intestarsi i risultati ottenuti.Mentre chi governa sembra perdersi in una affannosa e spasmodica rincorsa verso sterili polemiche,
il centro destra -pur essendo opposizione – continua a fornire risposte e soluzioni a questioni fondamentali per il benessere della comunità.FDI, opposizione a questo governo cittadino, è ancora oggi in attesa di esaminare la proposta di bilancio riequilibrato; risultato possibile solo grazie ad un intervento legislativo mirato da parte dei partiti di centro destra in Assemblea Regionale. Provvedimento, però, non votato dagli esponenti regionali di quei partiti che pur governano la nostra città, più di altri, avrebbero dovuto partecipare e votare favorevolmente una proposta di legge fondamentale per il rilancio amministrativo.Abbiamo sempre sostenuto, e continueremo a farlo con forza, la realizzazione di interventi
strategici e mirati, tra cui:

  • La rete fognaria di Manfria, con un investimento di 3 milioni di euro, essenziale per
    migliorare le infrastrutture.
  • Il sostegno all’agricoltura con 3,5 milioni di euro, per garantire sviluppo e competitività ai
    nostri produttori locali.
  • Sblocco dell’iter per il progetto relativo al Porto Rifugio, un’opera fondamentale per il rilancio economico della città.
    Fratelli d’Italia non si farà distrarre dalla obsoleta tattica del doppiopesismo politico di chi oggi governa la nostra città. Continueremo a lavorare con serietà, cercando soluzioni concrete ai
    problemi reali senza cedere alle strumentalizzazioni politiche che, ormai quotidianamente,sembrano essere il primo pensiero di chi dovrebbe invece pensare alle vere priorità della città.
  • Il coordinatore cittadino di FdI
    Pierpaolo Grisanti

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