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L’Epifania di Nostro Signore: il Dio si rivela

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Oggi si celebra l’ Epifania del Signore, nota anche come Teofania nelle tradizioni cristiane orientali, è una festa cristiana che celebra la rivelazione (teofania) di Dio incarnato come Gesù Cristo. L’ultima festa che chiude il periodo del Natale, nella tradizione delle città, è dedicata ai bambini con la figura della befana che porta regali ai più piccoli. Ma vediamo cosa significa nella storia secondo Wikipedia.

Il termine “epifania” è presente anche nell’Islam, dove indica la comparsa alla fine dei tempi di persone chiamate da Allah a mettere fine alle ingiustizie e alle inadeguatezze umane.

Nel cristianesimo occidentale, la festa commemora principalmente (ma non esclusivamente) la visita dei Magi a Bambin Gesù, e quindi la manifestazione fisica di Gesù Cristo ai Gentili. A volte è chiamata il Giorno dei Re Magi e in alcune tradizioni viene celebrata come Piccolo Natale. Inoltre, la festa dell’Epifania, in alcune denominazioni, dà inizio anche al tempo liturgico chiamato Epifanitide. Nelle chiese orientali l’evento celebrato è il battesimo di Gesù, momento in cui Gesù adulto viene manifestato come Figlio di Dio dalla voce del Padre e dalla colomba dello Spirito Santo. La data della festa è il 6 gennaio per le Chiese che seguono il calendario gregoriano e il 19 gennaio per quelle che adottano il calendario giuliano.

In molte Chiese occidentali, la vigilia della festa è celebrata come la dodicesima notte.

Le usanze popolari dell’Epifania includono il canto dell’Epifania, la benedizione del gesso e della casa, il consumo della torta dei Re magi, il nuoto invernale, il falò di inizio anno e la partecipazione a funzioni religiose. È consuetudine per i cristiani in molte località rimuovere le loro decorazioni natalizie alla vigilia dell’Epifania (dodicesima notte), sebbene quelli in altri paesi cristiani storicamente le rimuovano alla Candelora, la conclusione dell’Epifania.

Il termine “epifania” deriva dal greco antico, verbo epifàino (ἐπιφαίνω, che significa “mi rendo manifesto”), dal sostantivo femminile epifàneia (ἐπιφάνεια, traducibile con “manifestazione”, “apparizione”, “venuta”, “presenza divina”). Sin dai tempi di Giovanni Crisostomo il termine assunse una valenza ulteriore, associata alla natività di Gesù. Nelle Chiese cattolica, ortodossa e anglicana è una delle massime solennità dell’anno liturgico, come la Pasqua, il Natale e la Pentecoste, e per i cattolici è festa di precetto; negli stati in cui non è riconosciuta come festività civile, viene spostata alla domenica tra il 2 e l’8 gennaio. È l’ultima delle solennità del tempo di Natale.

È chiamata impropriamente con il termine profano Befana (corruzione lessicale di Epifania, dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia, attraverso bifanìa e befanìa, figura folcloristica tipica di alcune regioni italiane e diffusa poi in tutta la penisola.

In Italia è comunque una festa molto popolare e sentita, dà luogo a diverse manifestazioni e tradizioni, dai pranzi e i doni offerti per i più poveri a quella, squisitamente religiosa, specie al Sud, del bacio del Bambinello nei presepi viventi allestiti per Natale. Fino al corteo dei Magi e le sagre di paese.
Nel 1978 il governo Andreotti la abolì, ma poi fu reintrodotta nel calendario religioso e civile dal 1985.

È il Vangelo di Matteo a narrare l’episodio della visita dei Magi a Gesù Bambino i quali da Oriente giungono a Gerusalemme e chiedono “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. Il significato è teologico: i Magi simboleggiano gli stranieri e i pagani che riconoscono la venuta del vero Dio. Originariamente, si pensa comunque che i personaggi non sono tre e non sono Re. La provenienza da Oriente fa pensare alla Persia, perché «magio» è un vocabolo di questa terra ma dall’etimologia un po’ oscura. Indica comunque una tribù originaria dell’Iran occidentale nel cui ambito erano scelti i sacerdoti che aderiranno alla riforma di Zoroastro.

LE INTERPRETAZIONI DEI PADRI DELLA CHIESA

Leggende e interpretazioni si sprecano. I Padri della Chiesa ne hanno date diverse. Tertulliano, nel II secolo, concede ai Magi la qualifica di Re; nello stesso periodo Sant’Ireneo spiega il significato dei tre doni: la mirra è l’olio tradizionalmente utilizzato per la sepoltura e allude alla Passione di Cristo, l’oro è simbolo di regalità, l’incenso è riservato a Dio. Nel XII secolo, invece, Bernardo di Chiaravalle spiegherà che l’oro era per alleviare la povertà della Vergine, l’incenso per disinfettare la stalla di Betlemme e la mirra come un vermifugo. Lutero, quattro secoli dopo, li associa a fede, speranza e carità, le tre virtù teologali.
Un’altra leggenda armena vuole che i Re Magi fossero fratelli e riferisce i loro nomi: Melkon, che regnava sui Persiani; Baldassarre, il secondo, sugli indiani; Gaspare, il terzo, possedeva il paese degli Arabi.

I MAGI SIMBOLO DI CHI È IN RICERCA DI DIO

Al di là delle leggende, sterminate, la Chiesa li ha sempre considerati come simbolo dell’uomo che si mette alla ricerca di Dio: «Essi», ha detto Benedetto XVI nell’omelia della solennità dell’Epifania del 2011, «erano probabilmente dei sapienti che scrutavano il cielo, ma non per cercare di “leggere” negli astri il futuro, eventualmente per ricavarne un guadagno; erano piuttosto uomini “in ricerca” di qualcosa di più, in ricerca della vera luce, che sia in grado di indicare la strada da percorrere nella vita. Erano persone certe che nella creazione esiste quella che potremmo definire la “firma” di Dio, una firma che l’uomo può e deve tentare di scoprire e decifrare»

Cosa c’entra la Befana con il giorno dei Magi? Qual è il legame tra la vecchia che porta i doni ai più piccoli e i misteriosi re (che re non erano, ma forse astrologi, e non erano nemmeno tre) che offrirono a Gesù Bambino oro, incenso e mirra? Nel libro Storia e leggende di Babbo Natale e della Befana (Newton Compton) gli autori Claudio Corvino ed Erberto Petoia riportano una leggenda secondo la quale i Magi, diretti a Betlemme con i doni, non riuscendo a trovare la strada chiesero informazioni a un’anziana. La quale, nonostante le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al Bambino, restò ferma. Salvo poi dopo pentirsi della sua riluttanza. Per questo preparò un cesto di dolci, uscì e cercò i re. Ma non li trovò. A quel punto decise che si sarebbe fermata a ogni casa lungo il suo cammino, donando qualcosa ai bimbi, sperando che uno di essi fosse Gesù.
Da allora porta regali a tutti i piccoli.

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Iscrizioni aperte fino a sabato per il campus di Protezione civile

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C’è tempo fino a sabato 21 giugno per iscriversi al Campus della Protezione Civile 2025, un appuntamento che si rinnova con grande entusiasmo e che quest’anno si presenta con un programma ricco, vario e ancora più coinvolgente rispetto alle edizioni precedenti.

Il campus, rivolto a ragazzi e ragazze tra i 9 e i 16 anni, offrirà ai partecipanti l’opportunità di incontrare i diversi corpi della Protezione Civile e vivere esperienze formative all’insegna della legalità, della prevenzione, del soccorso e della solidarietà.


Il Campus aprirà ufficialmente lunedì 23 giugno, e già dalla prima giornata si preannuncia ricco di contenuti. Ad inaugurare le attività sarà la Polizia Stradale, con un modulo dedicato all’educazione stradale e laboratori pratici. A seguire, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana coinvolgerà i ragazzi con giochi di gruppo per comprendere i rischi del territorio.

Nel corso della settimana, saranno presenti anche: i Carabinieri, con lezioni di legalità e rispetto delle regole;le unità cinofile della Protezione Civile, che mostreranno le tecniche di ricerca e salvataggio;l’ambulanza veterinaria, per sensibilizzare al soccorso degli animali;il 118, che terrà lezioni di primo soccorso;il Corpo dei Volontari Procivis, con dimostrazioni pratiche sull’antincendio e simulazioni di spegnimento e i vigili del fuoco.

Non mancheranno momenti di esplorazione del territorio, come le escursioni al Palazzo di Città con l’incontro con il Sindaco, autorità locale di Protezione Civile, la visita al Centro Operativo Comunale (C.O.C.), e la visita alla casa circondariale di Gela insieme alla Polizia Penitenziaria. In programma anche la visita alla Guardia Costiera.

Ampio spazio sarà dedicato anche ai valori della solidarietà, con attività svolte in collaborazione con il Banco della Solidarietà della Procivis e il Comune di Gela. I ragazzi saranno coinvolti in giochi di gruppo, laboratori, simulazioni e momenti di riflessione collettiva.
Visto il grande interesse e la crescente partecipazione, l’esperienza sarà replicata dal 1° al 9 agosto 2025. Quest’anno, per far fronte al numero crescente di richieste, è stato ampliato il numero dei partecipanti, dando la possibilità a più ragazzi di vivere questa straordinaria esperienza.


I genitori interessati possono iscrivere i propri figli entro sabato 21 giugno contattando direttamente il responsabile della Protezione Civile Procivis al numero 334.9873588.

Il Campus della Protezione Civile è un’esperienza che lascia il segno, un’occasione per imparare divertendosi, scoprendo il valore della cittadinanza attiva e della sicurezza per sé e per gli altri.

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“Countless Cities 2025”: sabato al Civico 111 inaugurazione del Padiglione Lituania

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Dopo due settimane di intenso e appassionato lavoro, le artiste e gli artisti del “Collective Way” sono ormai alla tappa conclusiva del loro percorso che culminerà sabato 21 giugno alle 19 con l’inaugurazione del nuovo Padiglione Lituania al Civico 111. Si tratta di una delle articolazioni di “Countless Cities 2025. La Biennale delle Città del Mondo”, importante iniziativa ideata e promossa da Farm Cultural Park che continua a credere nel progetto di rigenerazione urbana e socioculturale avviato, ormai due anni fa, insieme all’associazione presieduta dall’artista Roberto “Robico” Collodoro. 

Gli spazi del Civico, in via Senatore Damaggio 111 nel cuore del centro storico di Gela, si arricchiscono di nuove forme, proposte e visioni grazie alle installazioni e alle opere realizzate dal gruppo multidisciplinare con sede a Vilnius, capitale della Lituania, in residenza artistica a Gela dallo scorso 9 giugno. Saranno presenti all’inaugurazione il coordinatore del gruppo Joaquín Mora e le artiste Juraté Stauskaité e Simona Didvalyté. 

La scorsa settimana sono stati a Gela ad operare presso il Civico le artiste Barbora Matonyté ed Egle Ruibyte e gli artisti Liudvikas Kesminas e Algirdas Jakas. Il loro lavoro, dal titolo “Inhabiting Gesture, Territory and Matter”, rappresenterà tutto ciò che di complesso, mutevole e affascinante esiste oggi nelle città del mondo, con una forte connotazione legata anche al nostro territorio. Il coordinamento tecnico è a cura di Gianni Romano. L’inaugurazione di sabato segnerà un momento importante per il Civico 111 e l’intera città di Gela sull’asse Ué Eventi Urbani-Farm Cultural Park, nel segno di un percorso che continua con forza, energia e convinzione. 

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Terenziano Di Stefano patrocinerà l’evento di inaugurazione occupandosi della logistica durante il vernissage: l’assessore al turismo Romina Morselli e l’assessore alla cultura Peppe Di Cristina hanno incontrato il gruppo di artiste e artisti attualmente presenti, complimentandosi per il lavoro svolto e apprezzando anche l’impegno del Civico 111 per lo sviluppo culturale avviato in centro storico in questi anni.  

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Nicola Oddati domani alla Pinacoteca

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Domani 20 venerdì 20 giugno, presso la Pinacoteca Comunale alle ore 10,  Maria Grazia Fasciana accoglierà Nicola Oddati per dialogare sul nuovo  romanzo dello scrittore  “La Formula Magica”.

Il romanzo completa una trilogia iniziata con “Il Teorema della Corda” e “La Trappola del Gioco” nei quali si indaga su una serie di delitti, apparentemente irrisolvibili, per la cui soluzione ci si affida alle straordinarie capacità del matematico Pietro Maiorana affiancato dall’Avvocato Agatino dell’Aquila.

Il tutto si snoda tra Napoli Milano e la Sicilia attraverso un racconto dal ritmo sempre più serrato e mozzafiato.

Nicola Oddati è nato a Salerno nel 1964, si è laureato in Scienze Economiche a Napoli. Ha una lunga esperienza politica, ha ricoperto incarichi locali e nazionali, tra cui quello di segretario del PDS di Napoli  e Assessore al Comune di Napoli (2001- 2011) e coordinatore della segreteria nazionale del PD (2020-2022).

Parallelamente alla carriera politica e accademica è docente di Economia Pubblica Economica Politica e Teoria dei Giochi. Oddati ha coltivato una grande passione per la matematica e la musica, due elementi che insieme a riferimenti storici e filosofici, ritornano nelle trame dei suoi romanzi.

Ha esordito nella narrativa nel 2012 con Il Teorema della Corda (Mondadori), primo capitolo di una serie che fonde logica e mistero, dove il protagonista è un Professore di matematica, Pietro Maiorana. Nel 2015 con Spazio e Cultura ha pubblicato “ Catacatascia, seguito nel 2016 da La trappola del gioco in cui è protagonista sempre il professor Maiorana. Con la Formula Magica prosegue questa avvincente serie dove intrighi e misteri si intrecciano con la logica matematica, offrendo al lettore una sfida avvincente e originale.

Simona Fasciana interpreterà alcuni brani del libro

 

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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