Nessun errore o refuso da parte della Regione –come ha detto il sindaco Greco – , nessuna notizia che ha millantato un’esclusione di Gela dal Fondo si sviluppo e coesione 2014 -2020 (per intenderci 1 milione e 200 mila euro da usare per aiuti a chi è stato danneggiato dal Covid) ed è bene per la città che il vicesindaco Terenziano Di Stefano invece di perdere tempo a cercare gli avvoltoi, lo dedichi a vigiliare su come agiscono gli uffici comunali quando partecipano ad un bando. La notizia dell’esclusione di Gela (insieme a 21 altri Comuni) da quei fondi è vera. Lo è stata e lo sarà finchè il Comune- come auspichiamo – non rimedierà. La verità è contenuta negli atti diffusi dalla Regione con la legenda che spiega il perchè dell’ esclusione: il Comune non è in regola con gli atti previsti dal bando. Quando e se si metterà in regola avrà le somme: questo lo dice chiaramente l’on. Ketty Damante che ha telefonato stamattina alla dirigente generale degli Enti locali dott. Margherita Rizza per avere chiarimenti sulla posizione di Gela e Niscemi concordando le azioni da suggerire ai Comuni per rimediare e non perdere i fondi.
<In verità nulla è definitivamente perso ma è tutto risolvibile – riferisce l’on. Damante – nessun finanziamento si perderà per Gela e Niscemi sempre che venga attuato quanto concordato con gli uffici della Regione. Questa è l’unica condizione>. L’on. Damante ha incontrato subito il vice sindaco Di Stefano riferendogli tutto. Ora spetta al Comune rimediare, mandare a Palermo le carte giuste ( non solo i due foglietti postati dal sindaco su Facebook per sostenere che il Comune era in regola e la Regione doveva fare dietrofront) senza le quali quei fondi che oggi non ha, non li riceverà mai. La caccia agli avvoltoi può aspettare.