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L’on Mancuso e i suoi amici grandi assenti al meeting di Taormina

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Sorrisi e torte al meeting di Taormina per i big di Forza Italia organizzato dall’assessore Marco Falcone con i gruppi di Camera e Senato.

Tra le assenze quella del deputato nisseno Michele Mancuso e del suo entourage tra cui l’ex assessore gelese Nadia Gnoffo. Un’assenza che è stata letta come un’espressione di un malessere verso il partito. I rapporti tra Falcone e Mancuso non sono mai stati idilliaci.

Da Gela sono stati presenti il presidente del consiglio Totò Sammito che é legato da lunghi rapporti politici e personali con Falcone, il coordinatore cittadino Enzo Pepe con il cognato Enzo Cirignotta.Questi i nomi dati come certi tra i presenti.

Si discute dunque sulla diserzione di Mancuso e su ciò che potrà cambiare in Forza Italia nel Nisseno di qui ai prossimi mesi. Intanto i forzisti hanno celebrato le lodi del loro meeting.

Per il coordinatore regionale Marcello Caruso si tratta di “una grande prova di partecipazione e democrazia che ha legato l’esperienza di buongoverno della Sicilia con le prospettive italiane ed europee.

Schifani ha dichiarato pieno appoggio a Tajani per la nomina a segretario nazionale e ha detto che la Sicilia per numero di tesserati forzista sarà tra le prime 3 d’Italia.

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Cronaca

Uil Sicilia in lutto:è morto il segretario Michelangelo Mazzola

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“Michelangelo Mazzola ci ha lasciati. Resterà per sempre il ricordo del suo appassionato e leale servizio sindacale, assicurato a lavoratrici e lavoratori anche quando le forze fisiche lo stavano abbandonando”.

Così la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, e il segretario regionale Uil con delega sul territorio di Caltanissetta, Salvatore Guttilla, ricordano Michelangelo Mazzola, segretario della UilTucs di Caltanissetta-Enna-Agrigento morto oggi dopo una lunga malattia.
 Gli esponenti sindacali aggiungono: “Ad Anna, moglie di Michelangelo Mazzola, e ai figli Giulia e Giuseppe vogliamo esprimere il dolore della Uil nissena e siciliana per il loro lutto che è anche il nostro. Vadano fieri di ciò che ha fatto Michelangelo. Ha dato corpo e spessore a quello che per noi tutti non è soltanto uno slogan: essere Sindacato delle Persone”. 

Luisella Lionti e Salvatore Guttilla concludono: “Condoglianze anche alla famiglia della UilTucs che, sotto la guida della segretaria nazionale Marianna Flauto e della segretaria generale siciliana Ida Saja, ha combattuto assieme a Michelangelo Mazzola significative battaglie rivendicando il diritto al rispetto, alla dignità, alla sicurezza e alle garanzie contrattuali per lavoratrici e lavoratori del Commercio, dei Servizi, del Turismo. Vogliamo citare, fra l’altro, le coraggiose e tenaci campagne di legalità condotte da Michelangelo Mazzola e dalla UilTucs al fianco dei dipendenti della Grande Distribuzione nel Nisseno e degli “invisibili” delle mense scolastiche nel capoluogo. I funerali di Michelangelo Mazzola saranno celebrati lunedì alle 15.30 nella Cattedrale di Caltanissetta.

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Deposito liste entro il 15 maggio ed intanto il clima è di sospetti e veleni

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Si presentano dal 10 maggio alle 12 del 1t maggio le liste per le Amministrstive.

È corsa dei partiti ad accaparrarsi gli ultimi candidati per completare le liste. Un’operazione che si svolge in un clima di sospetti e di accuse. Ogni coalizione parla di candidati degli avversari che sarebbe inopportuno presentare per la loro storia e la condotta morale oppure perchè occupano posti o svolgono attività che andrebbero in conflitto d’interesse rispetto alla carica istituzionale. Altri ancora vengono definiti come rappresentanti di comitati d’affari o legati ad ambienti malavitosi pur con la fedina penale pulita.

Di fronte a tutti questi fiumi di sospetti e veleni, i candidati a sindaco tacciono e non fanno sapere alla città a cui chiedono il voto che argini interni hanno messo e se li hanno posti nella scelta dei candidati. Non basta prendere un elenco e inviarlo all’Antimafia.

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Patto di ferro tra Spata e Totò Scerra:la coerenza contro le scelte spericolate

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Patto di ferro tra il capogruppo della Lega Giuseppe Spata e il candidato a sindaco dei ribelli del centrodestra Totò Scerra.

“Sosterrò il progetto Alleanza per Gela con Totò Scerra Sindaco – ha dichiarato Giuseppe Spata Consigliere Comunale e Capogruppo della Lega, già candidato Sindaco nel 2019 quando si pose alla guida della coalizione di centro destra ad eccezione di Forza Italia che nell’occasione preferì nascondere il simbolo, allearsi con il Pd e contribuire all’elezione di Greco. Al ballottaggio arrivò la sconfitta per poche centinaia di voti.

Spata considera quella di Totò Scerra una scelta di coerenza.

“Siamo stati all’opposizione dell’Amministrazione Arcobaleno per cinque anni – dice- e non era possibile fare un percorso diverso, abbiamo lavorato alla composizione della lista Prima Gela. Totò Scerra da Consigliere ha mostrato a tutti il suo valore: il più presente in Consiglio, il più preparato di tutti, senza possibilità di smentita, ne sono testimonianza gli innumerevoli interventi fatti all’assise civica. Non avremmo potuto appoggiare un candidato diverso: mai con quello di Cuffaro per esempio, dopo che la Dc ha amministrato con Greco quasi quattro anni e lo ha salvato dalla sfiducia, stesso discorso per il vice Sindaco Di Stefano a cui attribuiamo la responsabilità di decine di progetti definanziati quando era alla guida dell’Assessorato allo Sviluppo Economico”.

Per Spata la candidatura di Totò Scerra viene dal basso, fatta dai gelesi e da una classe dirigente coerente che non ha seguito logiche spartitorie e di convenienza, per questo “il figlio del popolo” non poteva essere appellativo più azzeccato.

Un ultimo appunto Spata lo fa sulla scelta fatta dal centro destra dei partiti: il Comune di Gela negli ultimi mesi ha irrogato sanzioni per quasi trecento mila euro per inadempienze nel servizio di raccolta rifiuti gestito dalla Cosentino candidata di Cuffaro, ci chiediamo da Sindaco quali posizioni difenderebbe? Quelle dell’Ente Comune o le proprie cancellando le sanzioni? Responsabilità impone che un controllato non diventi mai controllore per questo, ha concluso Spata, riteniamo, quella dei partiti, una scelta spericolata fatta da una classe dirigente ancora più spericolata.

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