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L'occhio del bello

Papa Francesco stasera in diretta tv, sarà una nuova pagina di storia

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L’appuntamento è davvero di quelli che fanno la storia: Papa Francesco questa sera alle 20 sarà intervistato in diretta da Fazio Fazio, ospite del programma Che tempo che fa. Il pontefice risponderà alle domande del giornalista e conduttore in collegamento da Casa Santa Marta, la sua residenza. Possiamo immaginare che si parlerà di attualità, di pandemia, di giustizia sociale. Chissà se si parlerà delle questioni scottanti nel mondo della Chiesa, come i casi di pedofilia. Conoscendo Francesco, nulla è impossibile. Non si sottrarrà e sarà chiaro e diretto, come sempre.

Che il Santo Padre non sia mai banale nelle sue parole è un dato di fatto, che tanti prelati – e alti prelati – all’interno della Chiesa hanno sempre osteggiato. Ma al di là delle sue parole e del significato estrinseco ed intrinseco che avranno, conta il valore di questa intervista in diretta della domenica sera. Il Papa non sta più nelle segrete e ricche stanze del Vaticano ma tra la gente, accoglie, mangia con i senzatetto, dà il buon esempio, va a farsi aggiustare personalmente gli occhiali rotti, ammette i limiti, le imperfezioni, gli errori (e a volte anche gli orrori) del sistema a cui appartiene, chiedendo scusa con tutta l’umanità di cui è capace.

L’esempio di un grande uomo, ancor prima che un grande Papa. Il suo desiderio di una “Chiesa in uscita”, la costruzione di ponti e non di muri, la prossimità e l’accoglienza: a 85 anni, Papa Francesco è molto più avanti e molto più “cool” di tanti falsi profeti contemporanei. È un uomo che ha abbattuto barriere secolari nel mondo della Chiesa: stasera ne abbatterà un’altra.

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Conclusa la Settimana dello scambio, esperienza di crescita grazie ad Intercultura 

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Si è conclusa ieri la Settimana dello scambio organizzata dal locale gruppo di Intercultura insieme all’istituto d’istruzione superiore “Luigi Sturzo” e al Liceo scientifico e linguistico “Elio Vittorini”. Sette giovani provenienti da Cile, Thailandia, Argentina, Colombia e Bolivia sono stati ospitati da altrettante famiglie gelesi, conoscendo e approfondendo usi, costumi e luoghi caratteristici di Gela e dei territori limitrofi.

«È stato uno scambio culturale sotto tutti i punti di vista – spiega la docente Sabrina Buscemi, che insieme alla prof. Daniela Mallia ha coordinato le attività -. I ragazzi ci hanno fatto conoscere la loro cultura sia raccontando aneddoti legati alla loro vita quotidiana sia ad esempio cucinando piatti tipici presso le famiglie ospitanti. Noi invece abbiamo presentato il nostro territorio attraverso la visita alle Mura Timoleontee, al lago Biviere e al Castelluccio».

Spazio poi alla comunicazione con linguaggi universali, come ad esempio la musica, grazie all’esibizione del coro e dell’orchestra del Liceo “Vittorini”, oppure il digitale con la realizzazione di un podcast e il laboratorio di intelligenza artificiale presso l’istituto alberghiero “Sturzo”. Giornate proficue di studio, confronto, dialogo e condivisione che segnano i momenti di un’esperienza di crescita importante per tutti i partecipanti. 

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“Piccoli passi – Aba cup”: lo sport strumento per affrontare la realtà dell’autismo

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Il Blue day per la consapevolezza sull’autismo del 2 aprile e la Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace del 6 aprile. Due date importanti per due momenti significativi, nella settimana appena trascorsa. Un messaggio preciso: lo sport può essere uno strumento straordinario per costituire reali opportunità di inclusione per ogni diversità.

Così ieri al Riviera Village, i mini tornei di calcio e basket hanno dato vita alla “Piccoli passi – Aba cup”, ideata dallo studio Piccoli Passi Aba e sostenuta da cooperativa Bic, Lions club del golfo di Gela, associazione Ama Filippo Aps, Gela calcio, Minibasket club e Banco digitale.

Tutti in campo, grandi e piccoli, senza distinzioni, senza barriere. Solo il gioco, lo stare insieme, i sorrisi. Perché il Blue day è solo una data, ma certe sfide si affrontano tutti i giorni. E solo affrontandole insieme, in modo strutturato, si possono vincere davvero.

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La Pasqua golosa della cooperativa Carpe Diem nel segno dell’inclusione sociale 

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Dopo il pandoro con la crema artigianale a Natale e i dolci a forma di cuore per San Valentino, anche quella di Pasqua è diventata una festa golosa per l’associazione Il Tempio di Apollo e la cooperativa sociale Carpe Diem.

Con il progetto “Diversamente Simili 2.0”, infatti proseguono le attività formative e lavorative condotte dal gruppo dei giovani adulti, che hanno continuato ad impegnarsi nella vendita solidale delle uova di Pasqua realizzate nel laboratorio di pasticceria condotto da Rosa Scudera.

In ogni confezione, una frase ideata da ciascuno dei ragazzi che prendono parte alle attività fin dalla scorsa estate, quando cominciò ufficialmente il progetto sostenuto dall’Asp di Caltanissetta. Tanti gli incontri per promuovere l’iniziativa con le realtà del territorio e altrettante le uova di Pasqua acquistate da cittadini sensibili al tema che hanno voluto dare il loro contributo.

Alle porte del Blue Day, un segno di continuità progettuale e attenzione agli aspetti inclusivi del mondo associativo che continua ad essere in prima linea per abbattere sia gli stereotipi sociali che le barriere culturali ancora esistenti.

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