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Parte da Gela il grido di aiuto per salvare il Pontile

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Appresa la recente notizia dello stanziamento di un finanziamento, da parte della Giunta
Regionale Siciliana, per la demolizione del Pontile Sbarcatoio di Gela , le Associazioni culturali di Gela, i Club Service e Chiese del territorio del Golfo di Gela che hanno costituito un Comitato Spontaneo per la sua salvaguardia e scrive al Presidente della Regione e alla Giunta regionale per chiedere ogni iniziativa utile e necessaria per la sua salvaguardia e tutela.
Il comitato ha pensato di organizzare campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli organi istituzionali, che abbiano competenza nel territorio, tale da poterne garantirne in maniera prioritaria la salvaguardia e, successivamente , la valorizzazione. La demolizione del Pontile provocherebbe la cancellazione della testimonianza di una parte
dell’identità culturale, economica, storica, paesaggistica del territorio e suo hinterland e dei
cittadini gelesi.

  • Il Pontile sbarcatoio di Gela, prima opera con struttura in cemento armato realizzata in
    Terranova di Sicilia (odierna Gela), operativa sin dal 1915, ha rappresentato la più importante
    infrastruttura marittima di Gela, per il ruolo svolto nella evoluzione dell’economia del territorio di
    Gela e del suo hinterland per diversi decenni del secolo scorso.
  • Era il terminale di afflusso dei prodotti con continuo ed intenso traffico di mezzi per carico e
    scarico di velieri, bastimenti e navi della marineria terranovese/gelese e del bacino del mar
    Mediterraneo. Era caratterizzato dall’esportazioni dei prodotti agricoli della piana di Gela
    (frumento, cotone, legumi, etc,) e del suo hinterland (Butera, Niscemi, Mazzarino, Caltagirone,

etc.), nonchè dell’esportazione dell’artigianato locale (scope costruite con rami di palma nana
autoctona , spugne marine , etc.).

  • Fu tappa di smistamento degli stessi prodotti verso i porti di Tunisi, Malta, Napoli e Genova.
    Già nel 1917, la nostra marineria di Gela era una delle prime dell’isola con i suoi oltre 250 “legni”
    per i traffici commerciali e le sue circa 50 barche da pesca.
    La costruzione del pontile, pertanto, veniva a coronare antiche e legittime aspirazioni terranovesi
    (armatori, pescatori, commercianti, produttori agricoli, artigiani) con l’anelata eliminazione del
    lavoro “preadamitico” (sulla riva uomini di fatica caricavano sulle spalle le merci e le portavano,
    spingendosi in acqua, sulle imbarcazioni).
  • Oltre alle caratteristiche intrinseche riconosciute, il pontile può ritenersi come un fatto urbano
    primario del secolo scorso. Infatti, esso si configura come manufatto di volontà collettiva nella
    dinamica della città novecentesca. Basti pensare l’evoluzione urbana scaturita a seguito della
    realizzazione dello stesso. Immediatamente dopo la costruzione del manufatto fu realizzata la strada
    di congiunzione, oggi via C. Colombo, tra la città Federiciana di Terranova murata e il mare, avendo
    come elementi di testa: da un lato il varco sulle mura nei pressi di via Bresmes e dall’altro lo stesso
    pontile. Il nuovo collegamento ha favorito la realizzazione del quartiere della marineria denominato
    “u chianu surfareddu” e successivamente il lungomare.
  • Il Pontile è testimonianza di cultura e tradizione religiosa popolare Gelese. E stato importante
    anche per i Riti Sacri della città di Gela. Vi si svolgeva , infatti , per diversi decenni e fino a quando
    non è diventato inagibile per mancata manutenzione, la Processione di San Francesco di Paola “U
    SANTU PATRI”, la cui statua dal terminale nuovo veniva trasferita su una barca e percorreva un
    tratto di mare per la benedizione della marineria e del mare , con al seguito tante altre barche .Vi
    sono foto , che mostrano come tutto il Pontile fosse pieno di fedeli , essendo molto sentito il Rito
    Sacro di “ U SANTU PATRI “ per la Marineria Gelese ed i cittadini.
  • Alla luce di quanto esposto, nel prendere atto che i fatti urbani, in generale, debbano essere intesi
    come cosa umana per eccellenza e come deposito di fatiche collettive, La città di Gela ed, in
    particolare, il fronte a mare murato federiciano non può prescindere dal suo elemento primario
    “ il pontile sbarcatoio”. Gela perderebbe l’essenza della citta novecentesca. Il Pontile ha influito
    sulla città moderna e la sua eliminazione la svuoterebbe di significato e di valore.
  • Inoltre , di rilevanza regionale , nazionale e sovranazionale è , altresì , l’importanza del
    manufatto per essere stato anche teatro dell’inizio degli eventi bellici del 9-12 Luglio 1943
    della seconda guerra mondiale con l’operazione Husky, sbarco degli alleati in Sicilia , che
    segnò l’inizio della battaglia di Gela, con più di 6.000 Caduti militari (oltre alle vittime civili)
    , la cui memoria va sempre onorata e dei successivi eventi bellici in Sicilia, nel resto d’Italia e
    in Europa, che determinarono il nuovo assetto geopolitico post secondo conflitto mondiale.

Vari testimoni oculari, all’epoca bambini, e pubblicazioni in lingua inglese e americane, affermano che fu usato per scaricare uomini e mezzi da parte degli americani durante tutta la battaglia della Sicilia ed ebbe grande importanza strategica. Per tali fatti, si potrebbe determinarne la tutela ai sensi della L.R. n. 12 del 2018 ed in particolare dell ‘art. 2 comma 1 lettera b, che recita testualmente
“ batterie costiere per la difesa aerea e navale , bunker , aeroporti militari , installazioni marittime . “A conforto di ciò, si rammenta che i bunker della piana di Gela con D.A. n.5055 del 11/01/1994, sono stati vincolati e tutelati ai sensi della L. n.1089 del 01/06/1939.
Per tutto quanto sopra esposto e motivato, con la presente il COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DEL PONTILE SBARCATOIO DI GELA, CHIEDE
alle Istituzioni ed Uffici in indirizzo, ognuno per quanto di competenza, di espletare i propri
adempimenti, affinché venga bloccato l’iter della demolizione, che porterebbe alla scomparsa
di questa preziosa testimonianza e quanto necessario per la tutela, il recupero conservativo e la
valorizzazione.


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Attualità

Grande interesse per i temi del convegno sulla gestione degli Enti locali

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Si è svolto stamattina al Centro culturale Michele Abbate di Caltanissetta, il convegno organizzato dalla Prefettura sul “Buon andamento nella gestione degli Enti locali”.
Ai lavori, introdotti dal Prefetto Chiara Armenia e moderati dal dott. Francesco Cerisano del quotidiano ItaliaOggi, hanno preso parte quali relatori il Prefetto Marco Valentini, Consigliere di Stato, il dott. Salvatore Pilato, Presidente della sezione di controllo della Corte dei Conti di Palermo, la dott.ssa Maria Grazia Vagliasindi, già Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta e il dott. Fabio D’Anna, Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta.
L’iniziativa, rivolta principalmente ai Sindaci della provincia e ai componenti delle Amministrazioni locali, ai Segretari comunali e ai Dirigenti delle pubbliche Amministrazioni, è nata dalla volontà di creare un’occasione di confronto e riflessione sulla delicata tematica della gestione dell’Ente locale.
In particolare, nel corso dell’evento, nel richiamare i principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità, quali linee guida per garantire una corretta azione amministrativa improntata esclusivamente al perseguimento dell’interesse pubblico, è stata sottolineata la centralità dei Comuni che devono costituire il primo punto di riferimento per il cittadino, stimolando un rapporto di fiducia nelle Istituzioni.


L’approfondimento ha riguardato anche l’aspetto amministrativo-contabile, con specifico riferimento alle difficoltà riscontrate dai Comuni nella gestione amministrativa anche in relazione all’ incremento di competenze cui non corrisponde l’adeguamento di risorse umane e finanziarie, con conseguente crescita del rischio di dissesto.
Infine, è stata posta l’attenzione sul delicato tema della responsabilità penale degli Amministratori e dei dirigenti con riferimento alle diverse fattispecie di reato contro la Pubblica Amministrazione contemplate dal codice penale, anche alla luce dei recenti interventi di riforma.
Per la concretezza e l’attualità delle tematiche trattate, il convegno ha destato grande interesse tra i presenti che hanno espresso profondo apprezzamento per l’iniziativa volta a fornire un utile supporto alla quotidiana azione amministrativa e a rafforzare la sinergia tra Istituzioni ed Enti a servizio del bene comune.

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Siciliacque supera la siccità a Caltabellotta e Prizzi

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Catania – I nuovi pozzi che Siciliacque sta realizzando garantiranno circa 200 litri al secondo in più di acqua rispetto alle attuali quantità distribuite. I primi due – il campo pozzi di contrada Zacchia a Prizzi (Palermo) e il Callisi di Caltabellotta (Agrigento) – entreranno in funzione nel giro di dieci giorni e, assieme ai volumi residuali del lago Fanaco, consentiranno di recuperare risorse idriche per contrastare la siccità. Sono questi alcuni degli interventi che Siciliacque sta mettendo in campo per mitigare le conseguenze della prolungata mancanza di pioggia, così come concordato ieri nella cabina di regia regionale sull’emergenza siccità.


Si è discusso anche di questo a Ecomed, la Green Expo del Mediterraneo in corso di svolgimento a Misterbianco (Catania) presso Siciliafiera. “Un’iniziativa – commenta Giuseppe Alesso, amministratore delegato di Siciliacque – che, da attori regionali del sistema idrico integrato, abbiamo sposato per confermare che anche in Sicilia è possibile affermare un modello di gestione industriale dei servizi idrici improntato all’efficienza e alla sostenibilità ambientale”.
Efficienza che Siciliacque, società partecipata da Italgas e dalla Regione Siciliana, conta di incrementare attraverso la trasformazione digitale delle reti e degli impianti con l’obiettivo di rendere sempre più resiliente il servizio idrico di sovrambito sul territorio regionale.

Entro i prossimi due anni 985 siti fra invasi, potabilizzatori, pozzi, serbatoi e altri impianti saranno controllati da remoto da un un’unica piattaforma informatica centralizzata: lo Scada (Supervisory control and data acquisition).
A ciò vanno aggiunte le tre grandi opere finanziate dal Pnrr che sono state già aggiudicate e che dovranno essere completate entro marzo 2026: il nuovo acquedotto Marsala-Mazara-Petrosino; il raddoppio del secondo tratto dell’acquedotto Garcia e i serbatoi d’accumulo a servizio dei sistemi acquedottistici Garcia, Montescuro Ovest e Favara di Burgio (tra loro interconnessi), concepiti per assicurare continuità nell’erogazione dell’acqua in caso di guasti o manutenzioni. 


Lungo tutta la rete di Siciliacque verrà inoltre installata una diffusa sensoristica con l’obiettivo di monitorare costantemente l’esercizio dell’infrastruttura e rilevare con tempestività e precisione eventuali dispersioni d’acqua.

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Sostenibilità al centro dell’incontro tra Meic Services e gli studenti

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Presso la sede dell’azienda Meic Services, due classi provenienti dagli Istituti Scolastici della città hanno partecipato ad un momento formativo sui temi della Sostenibilità. Le classi coinvolte sono state la 4ºG MME dell’Itis “Morselli” accompagnata dai docenti Serina Tuso e Rocco Licata e la 4ºNA Nautico dell’Iiss “Majorana” accompagnata dai tutor Salvatore Teresi e Gianluca Gattuso.

Agli studenti è stata offerta l’opportunità di approfondire l’argomento delle Società Benefit come Meic Services e di esplorare le sfide e le opportunità legate alla transizione energetica, economica e digitale. L’ing. Oscar Coci, direttore Sostenibilità e Comunicazione dell’azienda, ha guidato la sessione formativa, dando agli studenti una visione approfondita sulle iniziative e sugli obiettivi dell’impresa nel campo della sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

L’azienda ha illustrato le strategie e le tecnologie finalizzate a promuovere l’efficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale, quali ad esempio lo Svuotamento Condotte a Zero Emissioni di Gas Nocivo in Atmosfera e la commercializzazione del Biometano ottenuto dal riciclo degli scarti agricoli.

Altro tema particolarmente sentito è stato quello relativo al Palalivatino, opera che Meic Services Società Benefit ha ottenuto in affido dal Libero consorzio comunale di Caltanissetta per 15 anni, spendendo di propria tasca importi superiori a € 650.000,00 per operazioni di riqualifica, ristrutturazione, ammodernamento e riduzione dell’impatto, per poi restituirlo alla comunità al termine del mandato nel pieno della sua efficienza.

Grande è stato l’interesse dimostrato dagli studenti durante la visita a testimonianza del loro crescente coinvolgimento e della loro consapevolezza sulle questioni ambientali e sociali del mondo contemporaneo, anche in considerazione delle scelte di vita che saranno chiamati a fare entro un anno.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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