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Cronaca

Reati ambientali in un lido di Tenutella, intervento della Capitaneria di Porto

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Già nel 2020 era stata negata la proroga del titolo concessorio ma i titolari di uno stabilimento balneare di contrada Tenutella hanno continuato nella loro occupazione abusiva. E’ quanto accertato dalla Capitaneria di Porto di Gela, nell’ambito dello svolgimento di attività di polizia demaniale, nell’ottica di monitorare ed effettuare una ricognizione della situazione degli abusi demaniali presenti nella propria area di giurisdizione. Le opere sequestrate, incluse anche strutture realizzate in difformità al progetto allegato all’originaria concessione, occupavano una porzione di demanio per un’estensione di circa 2.2000 metri quadrati.

I militari hanno contestato reati ambientali deferendo i titolari dello stabilimento per la condotta antigiuridica di deposito incontrollato di rifiuti, di combustione di rifiuti, avendo riscontrato aree in cui venivano accatastati rifiuti e successivamente sottoposti a bruciatura (plastica, alluminio, vetro e legno).A seguito del controllo esperito agli scarichi asserviti allo stabilimento, si è proceduto ad elevare sanzione amministrativa, avendo mantenuto una vasca imhoff senza alcuna autorizzazione in corso di validità, fattispecie che comporta l’irrogazione di una sanziona amministrativa da quantificare, a cura dell’Organo competente, da 6.000 a 60.000 euro. Inoltre i titolari dello stabilimento sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per aver effettuato innovazioni, senza la prescritta autorizzazione della Soprintendenza opere nella fascia tutelata dei 300 metri dalla battigia.

Sono in corso le operazioni di ripristino, sia ambientale che demaniale, sotto il monitoraggio della Procura della Repubblica di Gela e del personale della Capitaneria di porto. Gli indagati, adesso, hanno già provveduto a regolarizzare le deficienze riscontrate tant’è che è già intervenuto il provvedimento di dissequestro.

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Cronaca

Un gelese nell’associazione “Unione insigniti Omri”

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C’e’ un socio fondatore proveniente da Gela nella neonata Associazione ““Unione Insigniti OMRI (UIR)”

Nasce a Chieti nello studio del notaio De Vito, l’Associazione “Unione Insigniti OMRI (UIR)”. A presiederla è il Cav. prof. avv. Antonello De Oto. L’Associazione riunisce gli insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.  
Un sodalizio che si propone di tutelare e difendere i valori fondanti la Repubblica e le sue Istituzioni e di far vivere concretamente la condizione di insignito nella società civile, con particolare attenzione ai principi di solidarietà, legalità, concordia ed eleganza nei comportamenti pubblici.
I suddetti principi si ispirano al motto latino “Omnia Praeclara Rara” (tutte le cose eccellenti sono rare).  
Questa la dichiarazione del neopresidente nazionale De Oto:

“Nasce oggi un’associazione di insigniti che pone i valori costituzionali a difesa della Repubblica al centro del suo fare, innervandola con i principi di solidarietà, legalità, etica ed eleganza dei comportamenti pubblici. Buon lavoro a noi”.
I soci fondatori: Cav. Prof. Avv. Antonello DE OTO, Uff. Prof. Franco GRAZIANO; Cav. Dr. Gaetano PADUANO, Cav. Dr. Antonio MONTALBANO, Cav. Paolo PANI, Cav. Pietro BONGIOVANNI, Uff. Salvatore GIARRIZZO. Uff. Dr. Nicola Martino MARRA, Cav. Dr. Leonardo Maria ROCCA, Cav. Dr. Rocco PARDO, Cav. Antonio BENFATTI, Uff. Riccardo SCAMARCIO

La sede dell’associazione è a Bologna, in via D’Azeglio, 27.

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Cronaca

Ore 13.01: terremoto nel nisseno

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Caltanissetta- Un terremoto di magnitudo 3.6 e’ stato avvertito oggi in provincia di Caltanissetta.

I sismografi dell’Ingv hanno registrato una scossa, alle 13.01, tra i comuni di Villalba, Marianopoli e Vallelunga Pratameno.

Il sisma, che è stato avvertito anche in alcune zone della provincia di Palermo, ha avuto origine a 37 chilometri di profondità

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Cronaca

Due arresti nel Nisseno

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La Squadra Mobile di Caltanissetta ha arrestato due persone in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

Un trentasettenne, riconosciuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori, è stato condannato dal Tribunale di Palermo a due anni, due mesi e venti giorni di reclusione. Un ventiquattrenne è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Verona, in ordine ai reati di rapina e furto aggravato in concorso.

Entrambi, dopo gli adempimenti di rito, sono stati condotti dagli agenti della Polizia di Stato nella Casa Circondariale di Caltanissetta, il primo per scontare la pena, il secondo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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