“La zona rossa è stata un fallimento”. Antonio Ruvio, presidente provinciale di Casartigiani del Golfo di Gela non ricorre a mezzi termini in una nota inviata alla stampa. “E’ stato chiesto un sacrificio enorme, insopportabile solo ad Acconciatori, Centri Estetici, Gioiellieri e Ristoratori e non è giusto.”
Le strade sono piene di gente, i negozi frequentati, la popolazione ignora le restrizioni perché non ce la fa più, e le forze dell’ordine sono insufficienti. I contagi non diminuiscono se non da qualche giorno.
Il reddito di cittadinanza è un insulto a chi oggi ha fatto questi sacrifici. Bisogna rivedere il dispositivo e ridisegnarlo come reddito di Impresa. Possibile garantire 900,00 euro al mese a chi non ha mai lavorato? E nulla a chi ha creato economia e lavoro? I lavoratori dipendenti allorquando hanno la possibilità della cassa integrazione e ci pensa lo Stato, ma al titolare Artigiano o Commerciante chi ci pensa? Il disoccupato è tutelato, il lavoratore dipendente è tutelato, finanche il carcerato con i suoi tanti problemi ha le sue piccole tutele all’uscita, così come il tossicodipendente, ma Artigiani e Commercianti ?
La politica non è cosciente che questi imprenditori non possono mettere la testa sul cuscino la sera, non possono sognare, progettare, vivere con dignità il quotidiano pur avendo capacità, mezzi e risorse. La Politica dimostri vicinanza, elimini ogni suo compenso e appannaggio e lo devolva alle imprese chiuse, sarà poca cosa, ma sarà un gesto di vera solidarietà. Facile “chiudere” più complicato “riaprire” le imprese non si riavviano con un tasto. Il decreto Sostegni ex ristori è meno di un’elemosina che lascerà fuori i più piccoli. Il divieto governativo di concedere contributi a imprese che non hanno il DURC in regola (Inps e Inail) è un paradosso perché non consente aiutare chi è in difficoltà più stringente.
L’approssimazione e la navigazione a vista è palpabile. Si corra ai ripari ora che si è superato di gran lunga il limite umano della pazienza e della dignità.