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S O S della Brambilla per salvare gli animali abbandonati

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Il deputato Michela Brambilla eletta nel Collegio di Gela fa una disamina sulla situazione del randagismo.

Se solo potessero parlare, i randagi che – in tutta Italia – vivono come capita, fiaccati dal freddo e dalla fame, senza l’affetto di una famiglia, col rischio di essere investiti o di subire abusi, griderebbero “aiuto”. Per contrastare l’abbandono, l’indifferenza, la crudeltà, per finanziare il soccorso, la cura, il ricovero e la sterilizzazione degli animali vaganti e in difficoltà, direttamente o attraverso il sostegno indiretto a chi opera nei contesti più difficili, c’è un modo semplice, letteralmente a portata di mano. Basta aderire, con un piccolo gesto, alla campagna solidale “Regala una speranza anche agli animali”, lanciata dalla Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.

Fino al 17 dicembre, infatti, è possibile donare 2 euro inviando un sms o 5-10 euro chiamando il 45589 da telefono fisso. Il contributo andrà a finanziare le iniziative di LEIDAA contro il randagismo. Questo odioso fenomeno, piuttosto diffuso nel nostro Paese, non soltanto causa di per sé terribili sofferenze a decine di migliaia di animali d’affezione, che dovrebbero vivere in famiglia e non all’addiaccio, ma spesso è la premessa per ripugnanti abusi, oltre ad avere conseguenze negative sulla salute e la sicurezza della collettività e sull’immagine dell’Italia.



Secondo stime attendibili, i cani vaganti nel nostro Paese sarebbero 6-700 mila, i gatti randagi circa 2,4 milioni. Numeri elevatissimi, quelli di un vero e proprio esercito di innocenti quattrozampe che, tutti i giorni, si trovano ad affrontare una vita piena di pericoli, sofferenza e paura. Probabilmente solo un profondo cambiamento culturale consentirà un giorno di superare  definitivamente l’emergenza randagismo riducendo il fenomeno a dimensioni fisiologiche, perché anche agli ultimi tra gli ultimi siano finalmente risparmiati fame, sete, sofferenze e crudeltà. Nel frattempo migliaia di animali rischiano ogni giorno di morire.

Il video della campagna  è scaricabile dal link https://drive.google.com/drive/folders/1sGMcoPUKe-0IAJf-wPzEfb862HZJzTGF e visibile al link https://youtu.be/Cb2JhSYjrvU

 
 
RANDAGISMO 2022, UNO SGUARDO D’INSIEME
 
Il randagismo è un fenomeno ancora molto diffuso nel nostro Paese, anche se non ne sono note le dimensioni esatte per la mancanza di dati completi e di numeri aggiornati. Neanche l’anagrafe degli animali d’affezione, prevista già dalla legge del 1991 e tenuta dalle Regioni, finora ha funzionato correttamente, visto che  molti cani non vi sono iscritti o molti non sono cancellati al momento del decesso. Non solo: i sistemi informativi regionali non dialogano completamente tra loro e con la nuova banca dati nazionale, di cui, nel luglio scorso, il ministero della Salute ha annunciato  l’avvio. Quindi può ancora risultare difficile, o anche impossibile, l’interscambio in tempo reale delle informazioni relative agli animali iscritti, per rintracciarli tempestivamente in caso di smarrimento e abbandono, agevolare la circolazione di informazioni anagrafiche e sanitarie sugli animali e programmare interventi di contrasto.

La carenza di elementi oggettivi di conoscenza non è casuale. Nonostante sia in vigore da decenni una buona legge, la 281/1991, che specifica bene che cosa devono fare le Regioni, che cosa i Comuni, che cosa le Asl (per esempio le sterilizzazioni), è frequente, da parte delle amministrazioni locali, il mancato adempimento di questi obblighi, che nei casi estremi, soprattutto al Sud, assomiglia molto ad un vero e proprio sabotaggio. Ha effetti visibili la mancanza di finanziamenti adeguati (nonostante i miglioramenti degli ultimi anni) e di seri controlli, assistiti da proporzionate sanzioni, sull’implementazione della 281 da parte degli enti locali. Tutto ciò impedisce di elaborare politiche efficaci per contrastare un fenomeno che causa gravi sofferenze agli animali e costa moltissimo alla collettività. Difficile affrontare un problema senza sapere in dettaglio quali proporzioni ha, quale distribuzione sul territorio nazionale, dove sono le vere criticità e senza essere certi che, in media, ciascuno faccia il suo dovere.

I numeri sotto riportati, in gran parte frutto di stime, servono a dare un’idea della piaga, alimentata dagli abbandoni e dalla riproduzione incontrollata. La sensazione è quella di un Paese spaccato in due, con un Nord (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Valle d’Aosta e Province Autonome di Trento e di Bolzano e in più la Toscana) in cui il randagismo canino è sostanzialmente contenuto e un Centro-Sud dove i randagi sono molti, in alcune aree moltissimi, e la situazione appare spesso fuori controllo. Laddove la tensione è più alta si verificano, con preoccupante cadenza, anche i più clamorosi atti di crudeltà e intolleranza nei confronti degli animali. Preoccupante anche la condizione delle colonie feline, a volte riconosciute dalle autorità (come vorrebbe la legge), a volte tollerate, a volte ignorate. Il Sud praticamente non ha gattili.

Altissimo è il costo sociale del randagismo, perché le ricadute negative sono molte: salute, sicurezza, gestione del territorio, immagine turistica. Lo paghiamo per gli abbandoni, la mancata applicazione delle leggi vigenti (sterilizzazione) e l’inesistenza di una vera politica per incentivare le adozioni. La Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA), da sempre in prima linea nella lotta contro il randagismo, interviene principalmente in tre modi: 1) finanziando campagne di  sterilizzazione, tramite protocolli d’intesa con i veterinari, nelle zone dove l’emergenza randagismo è più grave; 2) sovvenzionando le associazioni locali o i piccoli gruppi di volontari attivi sul territorio; 3) promuovendo a tutti i livelli il possesso responsabile e le adozioni dai canili anche con stallaggi al nord.
 
Un’altra modalità di intervento è il sostegno alle piccole associazioni locali e ai gruppi di volontari impegnati in prima linea: contributi a volte decisivi per la sopravvivenza o il proseguimento dell’attività sempre “di frontiera” dove l’indifferenza moltiplica la sofferenza degli animali. Infine vi sono le campagne nazionali, per la sensibilizzazione al possesso responsabile e l’incentivazione delle adozioni. Le adozioni consapevoli sono lo strumento principe per favorire le uscite dai canili e ridurre i rientri. Più un cane rimane all’interno di un canile, più avrà difficoltà ad abituarsi alla vita fuori dal rifugio. Quindi, se le condizioni generali lo consentono, dovrebbe rimanerci il meno possibile.
 
 
DATI DI SINTESI
 
– 14,6 milioni: cani registrati all’anagrafe canina (ampiamente sovrastimato per mancate cancellazioni)
– 8,7 milioni: cani presenti nelle case degli italiani
– 10,1 milioni: gatti presenti nelle case degli italiani
– 6-700 mila: il numero stimato dei cani randagi in Italia
– 2,4 milioni: il numero stimato dei gatti randagi in Italia
– 72.115: cani entrati nei canili sanitari (2021)
– 78.609: gatti randagi sterilizzati (2021)
– 33.981: cani dati in adozione dalle strutture pubbliche (2021)
– 1 milione di euro: entità del Fondo nazionale per la lotta all’abbandono 2020 (dopo gli interventi dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, presieduto dall’on. Michela Vittoria Brambilla, sulle leggi di bilancio. Nel 2017 la consistenza del fondo era ridotta a poco più di 297 mila euro)
– 1.186: i canili sanitari e i rifugi autorizzati in Italia (2018)
– 3,5 euro/giorno costo minimo convenzionale di un cane in un canile
– 7 anni: tempo medio di permanenza di un cane in canile
– 126 milioni di euro: costo annuo di mantenimento dei cani nei canili (2018)

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Riesi, Maria Tina Vitello presenta le sue opere nelle “Notti di BCsicilia 2024”

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Una serata dedicata alle opere della scrittrice riesina Maria Tina Vitello. Presso il giardino della Chiesa del Ss. Salvatore, a Riesi, si è svolta la presentazione dei libri “Poesie e racconti” e “Familiaritas”: l’autrice vive da tanti anni a Gela dove è docente di lettere all’istituto comprensivo “Quasimodo”.

Sono opere in cui emerge la profonda umanità e delicatezza delle parole della prof. Vitello, che mette in primo piano soprattutto le vicende che riguardano la storia della sua famiglia. Durante l’incontro, Maria Tina Vitello ha conversato con Maria Isabella Iacona, docente di lettere.

Ad introdurre l’incontro la presidente della sede di Riesi di BCsicilia M. Catena A. Sanfilippo: l’iniziativa rientra nel programma del circuito culturale “Notti di BCsicilia 2024”. 

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Confcommercio Ascom plaude alla proroga dell’uso dei dehors

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Confcommercio Ascom Gela accoglie con grande soddisfazione la decisione del governo di prorogare l’uso dei dehors fino al 31 dicembre 2025.
“Questo provvedimento offre un’importante opportunità per i nostri imprenditori, permettendo una maggiore fruizione degli spazi pubblici e contribuendo alla ripresa economica. Siamo impegnati a lavorare con le istituzioni locali per assicurare che questa iniziativa favorisca un contesto urbano esteticamente gradevole e sicuro per tutti” – dice il presidente Francesco Trainito.

Che aggiunge: ” i dehors rappresentano oggi uno straordinario valore per i nostri centri urbani in termini di decoro e legalità, in quanto veicolo di attrattività per le città e di contrasto all’abusivismo, nonché fondamentali presidi di sicurezza”

Il Consiglio dei Ministri svoltosi questa mattina ha varato il Disegno di Legge Concorrenza 2023 che sarà presentato alle Camere per l’approvazione in legge entro il prossimo dicembre, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il testo include la delega al Governo ad adottare, entro 12 mesi, un decreto legislativo per il riordino e il coordinamento delle disposizioni concernenti la concessione di spazi e aree pubbliche di interesse culturale o paesaggistico alle imprese di pubblico esercizio, per l’installazione dei c.d. dehors (strutture amovibili funzionali all’attività esercitata), prorogando altresì l’efficacia delle autorizzazioni e delle concessioni per l’utilizzazione del suolo pubblico ex art. 9-ter, commi 4 e 5 del Dlgs n. 176/2020 (regime di semplificazione Covid) fino al 31 dicembre 2025 e, comunque, fino alla data di entrata in vigore del decreto legislativo da approvare.

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L’assessore Franzone incontra il direttore regionale dell’Inps 

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Da sede territoriale ad Agenzia Complessa, con maggiori servizi ed unità operative. Missione palermitana per l’assessore Filippo Franzone, che questa mattina ha incontrato il Direttore Generale dell’Inps Sergio Saltalamacchia. Franzone ha chiesto il potenziamento della sede di via Palazzi, prevedendo maggiori servizi e riducendo i disagi di dover recarsi presso la sede principale di Caltanissetta.

L’Inps, nel suo piano di riordino siciliano, sta prevedendo delle Agenzie Complesse, che consentono l’erogazione di maggiori servizi alla cittadinanza. Il Direttore Generale si è mostrato disponibile ma ha chiesto garanzie per una sede adeguata ai molteplici servizi da erogare in un bacino di utenza che supera le 120mila unità.

“Per poter ambire a questo potenziamento ci impegneremo a trovare locali adeguati – ha detto Franzone – l’Agenzia Complessa dell’Inps porterà nuovi servizi alla città per aziende, operai e  agricoltori. Si eviterebbero molte delle attuali trasferte a Caltanissetta

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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